Se è vero che la ID.3 ha aperto un nuovo capitolo della storia di Volkswagen, sarà la ID. 2all il vero modello della svolta per la casa tedesca. Un’auto elettrica finalmente proposta ad un prezzo d’attacco accessibile - meno di 25.000 euro esclusi gli incentivi - con le caratteristiche giuste per poter conquistare anche i più scettici.
La ID per tutti parla (anche) spagnolo
Il progetto di estendere verso il basso l’offerta di auto elettriche per rendere davvero democratica una tecnologia destinata a diventare l’unica via percorribile - lo stop alle vendite di auto termiche previsto dal 2035 in Unione Europea è lì a ricordarcelo ogni giorno - ha da sempre costituito una priorità per il Gruppo Volkswagen, dal 2020 al lavoro su una nuova piattaforma modulare derivata dall’attuale MEB ma più compatta nelle dimensioni ed economica da produrre. Il suo sviluppo dovrebbe essere affidato a Seat/Cupra, ramo spagnolo del colosso automobilistico che dovrebbe anche occuparsi della produzione dei nuovi modelli, a cominciare dalle versioni di serie di Volkswagen ID. 2all e Cupra Urban Rebel.
Volkswagen ID.2all con piattaforma MEB Entry
L’architettura modulare che farà da base per tutti i futuri modelli elettrici compatti del Gruppo prende il nome di MEB Entry. Rispetto alla MEB “standard” viene sovvertita di fatto la posizione del motore, che torna sotto il cofano anteriore per lasciare maggiore spazio al vano bagagli. Si tratta della prima Volkswagen ID. a trazione anteriore, una soluzione vincente per assicurare un ottimo sfruttamento degli spazi interni in rapporto alle dimensioni esterne senza stravolgere la dinamica di guida a cui la stragrande maggioranza degli automobilisti si è abituata negli ultimi decenni.
La concept Volkswagen ID. 2all propone dimensioni esterne da “piccola” di segmento B (4,05 m di lunghezza, 1,81 m di larghezza, 1,53 m di altezza) pur vantando un bagagliaio XL (440 litri a cui si aggiungono 50 litri di vani aggiuntivi tra doppio fondo e un vano speciale in cui nascondere e caricare laptop e altri dispositivi). Le proporzioni ricordano da vicino quelle dell’attuale Polo, con la differenza che il passo aumenta (2,60 m contro 2,55 m) e gli sbalzi anteriori e posteriori si riducono, disegnando una fiancata più snella e filante.
Design: il nuovo volto di Volkswagen
Quella che a un occhio (molto) distratto potrebbe sembrare una Polo più tecnologica e sportiva (i cerchi della concept sono da 20 pollici), in realtà esprime il futuro linguaggio stilistico del brand Volkswagen: una combinazione tra la plasticità delle forme (interrotta solamente da alcune linee di carattere che ne definiscono la tridimensionalità) e la raffinatezza dei dettagli (la mascherina frontale che si fonde nei gruppi ottici e i fanali posteriori che disegnano una barra luminosa discontinua che include anche l’illuminazione del logo). Lo stile è descritto dal nuovo head of Design, Andreas Mindt, come un mix bilanciato tra “stabilità, piacevolezza ed eccitazione”, con numerosi omaggi al Maggiolino, alla Golf e alla Polo.
Interni: essenzialità al potere
Dentro l’abitacolo, caratterizzato da linee essenziali e orizzontali, spiccano i due grandi display del sistema multimediale, evoluto con una maggiore attenzione alla funzionalità e alla praticità di utilizzo. Per esempio, il controllo della ventilazione non passa più soltanto per il touchscreen centrale da 12,9 pollici, ma può essere operato anche tramite una piccola console con tasti a sfioramento retroilluminati. Sotto, nel tunnel centrale, trova posto un rotore per la selezione delle modalità di marcia e uno spazio per appoggiare e ricaricare lo smartphone. Non mancano altre prese di ricarica (anche a induzione) e una presa a 230 V per ricaricare dispositivi più energivori come PC o piccoli elettrodomestici. Un Easter Egg dal sapore vintage che piacerà agli appassionati degli anni ‘80 è la possibilità di cambiare grafica e contenuti dei display con un tema che riproduce lo stile dei cruscotti Volkswagen più iconici del passato.
Ricarica rapida, guida semi-autonoma e prestazioni da GTI
Dove la nuova ID. 2all sorprende di più è però sottopelle. Nonostante gli sforzi per abbattere i costi di produzione, con l’obiettivo di offrire un prezzo d’attacco di poco superiore a una versione mediamente accessoriata dell’attuale Polo, ID. 2all viene proposta con un motore capace di garantire prestazioni di tutto rispetto (166 kW - 226 CV di potenza e accelerazione 0-100 km/h in meno di 7 secondi) a fronte di un’autonomia mai vista nel segmento: 450 km stimati nel ciclo WLTP con una ricarica. La velocità di ricarica è un altro valore aggiunto, grazie alla possibilità di sfruttare le colonnine rapide per passare dal 10 all’80% della capacità in 20 minuti, mentre non presta il fianco a critiche la completezza dei sistemi di sicurezza e comfort, con l’ultima versione del Travel Assist (guida semi-autonoma nel traffico e in autostrada), i fari a matrice di LED IQ.LIGHT, il Park Assist con funzione memoria, la luce interattiva ID.Light e i sedili elettrici con funzione di massaggio.
Verso l’elettrica da 20.000 euro
La versione di produzione della ID. 2all sarà uno dei dieci nuovi modelli elettrici che Volkswagen lancerà lanciati da Volkswagen entro il 2026. Quest’anno si partirà con il restyling di ID.3, della versione a passo lungo di ID. Buzz, e della berlina ID.7.
A questi seguirà un SUV elettrico compatto nel 2026, ma la vera sfida è un’altra: la casa, infatti, è già al lavoro per ridurre ulteriormente i costi di produzione per arrivare a proporre un’auto elettrica con un prezzo di partenza inferiore ai 20.000 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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