Volkswagen, stop alla produzione delle elettriche: cosa succede a Emden

Stop alla produzione nello stabilimento Volkswagen di Emden, in Germania, per mancanza di motori elettrici. Situazione analoga a Zwickau. Nubi sul colosso di Wolfsburg

Volkswagen, stop alla produzione delle elettriche: cosa succede a Emden
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La notizia è di quelle che colpiscono e fanno il giro delle agenzie internazionali. Volkswagen ha sospeso temporaneamente la produzione di auto elettriche nella sua fabbrica di Emden, in Germania. L'assemblaggio dei modelli elettrici ID.4 e ID.7 è sospeso dal giorno 3 marzo e la situazione dovrebbe proseguire in questo modo fino al prossimo lunedì, a causa della mancanza di motori elettrici, al pari di ciò che accade nello stabilimento di Zwickau.

Recentemente è stato annunciato che la produzione sulla linea di produzione 2 a Zwickau è stata sospesa perchè allo stabilimento vengono consegnati pochi sistemi di azionamento, troppo pochi. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Freie Presse, la catena di montaggio dovrebbe restare inattiva fino al 1 dicembre. Sulla linea di produzione 2 vengono costruiti i modelli ID.4 e ID.5 della Volkswagen, nonchè le Audi Q4 e-tron e Q4 Sportback e-tron. Anche a Emden il quadro è il medesimo: probabilmente, però, la pausa durerà solo cinque giorni.

Un passaggio di consegne

A Emden, fino a pochi giorni fa, veniva assemblata la Volkswagen Arteon. La rinuncia a questo veicolo determinerà uno stop delle attività lungo l’intero mese di marzo, nel quale le linee di montaggio verranno adattate per la realizzazione di nuove proposte a batteria. I dipendenti saranno coinvolti in corsi di formazione per maturare le competenze necessarie nella fabbricazione delle ID.4, ID.7 e ID. Tourer. In merito all’Arteon Shooting Brake, la sua storia proseguirà fino al 2026, anche se con volumi ridotti.

La situazione di Volkswagen

Volkswagen prevede un rallentamento della crescita delle vendite nel 2024 e si unisce alla concorrenza su prospettive economiche orientate alla debolezza e sull’attesa di una competizione sempre più fitta. Per il CEO, Oliver Blume, la via verso la ristrutturazione è stata già definita, la vera ripresa si vedrà dal 2025.

Le case automobilistiche europee sono state messe sotto pressione da Tesla sul fronte dell’auto elettrica e dall'avanzare dei concorrenti cinesi, in un momento in cui l’auto elettrica sembra aver perso il vento in poppa con la domanda in flessione e la fine degli incentivi, a cominciare proprio dalla Germania. Per Volkswagen, tra l'altro, il mercato asiatico è strategico. Serve comunque più forza e una risposta concreta ai rivali che mettono in dubbio la leadership del colosso di Wolfsburg.

Intanto, Volkswagen non prenderà in considerazione la quotazione in borsa della sua unità aziendale dedicata alle batterie, PowerCo fino a quando le sue fabbriche non saranno operative e la sua cella batteria unificata non sarà in uso, ha detto alla "Reuters" il capo della unità, Thomas Schmall. "In una seconda fase, una quotazione rimane un'opzione per il futuro. Tuttavia, questo diventerà un problema solo quando le fabbriche saranno operative e la cella standardizzata sarà in uso", ha detto sempre all'agenzia tedesca.

Volkswagen ha scorporato la sua unità di batterie a metà del 2022, investendo 20 miliardi di euro con i partner per costruire impianti che raggiungeranno 240 gigawattora di capacità entro il 2030 in una mossa che sperava le avrebbe dato un maggiore controllo della sua catena di approvvigionamento e l'avrebbe aiutata a stare al passo con Tesla.

L'unità, che punta a 20 miliardi di euro di vendite entro la fine del decennio, ha finora annunciato tre fabbriche di celle per batterie a Salzgitter, Valencia e Ontario che apriranno rispettivamente nel 2025, 2026 e 2027.

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