Massimo Restelli
da Milano
Un colosso autostradale dalle ambizioni mondiali e capace di staccare un assegno aggiuntivo da 15 miliardi anche per creare i grandi corridoi infrastrutturali di cui necessita lUnione europea. I consigli di amministrazione di Autostrade e Abertis, convocati in parallelo a Roma e Barcellona, hanno posto ieri sera la prima pietra della nuova società che manterrà il nome Abertis. Il nuovo aggregato italo-spagnolo, forte di una rete a pedaggio diffusa sia sul Vecchio continente sia nelle Americhe, nascerà dalla fusione per incorporazione tra le due holding che manteranno le rispettive società operative.
La politica ha espresso severe riserve ma questa mattina la parola passa a Piazza Affari: è possibile, tuttavia, che i titoli siano sospesi dalle contrattazioni in attesa delle conferenze stampa congiunte che si terranno prima a Roma e poi in Spagna. La fusione sarà approvata dai Cda in via definitiva il 2 maggio, ma lo schema prevede lemissione di nuove azioni Abertis da scambiare alla pari (in ragione di 1 a 1) con i titoli Autostrade. Entro giugno il progetto sarà proposto alle assemblee dei soci, così da dare vita già questanno a un unico gruppo da 25 miliardi di capitalizzazione (6 miliardi i ricavi pro-forma 2005 a fronte di mol da 3,8 miliardi), quotato a Milano e Madrid. Prenderà dunque forma il nuovo leader mondiale nella gestione delle infrastrutture (20mila dipendenti in 16 Paesi, 45 miliardi il valore dimpresa) che ha già promesso una politica dei dividendi in crescita e che ha in progetto investimenti per 15 miliardi, di cui 11 in Italia.
La nuova azienda, che apre lazione di Autostrade al settore degli aeroporti e dei parcheggi, «sarà il motore di sviluppo delleconomia italiana e spagnola, e sarà protagonista nella costruzione del progetto di rete autostradale europea e di altre infrastrutture nel mondo», hanno aggiunto il presidente di Autostrade Gian Maria Gros-Pietro e lomologo spagnolo Isidre Fainè. Previsto, tuttavia, il diritto di recesso per i soci Autostrade che distribuirà un dividendo straordinario da 2,1 miliardi (3,75 euro per azione).
Per fare fronte agli impegni lad Vito Gamberale attingerà alle riserve e si appoggerà su un prestito ad hoc costruito da Ubm, Capitalia, Goldman Sachs e Merrill Lynch. Mediobanca, che con Generali dovrebbe salire nella holding Schemaventotto alleggerendo Abertis del 4%, compare invece tra i gruppi incaricati di valutare il concambio. La cedola, che si traduce in un premio del 7,4% sui corsi di Borsa, dovrebbe essere staccata in estate e risalendo la catena di controllo affluire per 660 milioni ai Benetton. Lobiettivo è «pareggiare» il valore dei due sposi prima delle nozze. Ponzano Veneto sarà primo azionista attraverso Schemaventotto (24,9%) ma il fronte spagnolo sarà complessivamente più forte considerando Caixa (11,7%), Acs (12,5%), Caixa DEstalvis e Sitreba.
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