Valentina Maio sorride con gli occhi e gli orizzonti non gli mancano. Ha 26 anni, è il presidente del Lanciano calcio, serie C1: papà è il proprietario, il fratello Guglielmo l’amministratore delegato, la cognata Ketty la responsabile marketing. Famiglia unita, bella tosta, una fortuna costruita sullo smaltimento dei rifiuti, li chiamano i Cesaroni di Castel Frentano, ci tengono a stare insieme. Per questo il primo acquisto di Valentina è stato Manuel Turchi dal Pescara. È il suo fidanzato. E il 3 luglio lo sposerà.
Valentina, ma non è troppo giovane per fare il presidente?
«Pensi che molti giocatori sono più anziani di me. Però mi piace. E papà mi aiuta».
Si fa più fatica a gestire la responsabilità o la notorietà?
«La notorietà finisce, le responsabilità restano».
Entra mai nello spogliatoio?
«Ma è matto? Quello è compito del mister...».
E lei?
«Io parlo con lui e lui riferisce ai ragazzi».
Aiuta essere donna o limita?
«Per ora aiuta. Sono tutti molto carini con me...».
Una ragione ci sarà...
«Come presidente meglio una bella figliola di un uomo».
Mi ha tolto le parole di bocca...
«Anche se poi devi sempre dimostrare di essere forte e di meritare la fiducia che chiedi».
È vero che il suo primo acquisto è stato il suo futuro marito?
«Ottimo acquisto. In tutti i sensi...».
Non è che poi i giocatori pensano che Manuel sia il pupillo della presidentessa?
«Mi fido dell’intelligenza di tutti. Soprattutto di Manuel».
Come l’ha conosciuto?
«Per caso. Era domenica, persi il treno che mi doveva portare all’università e una mia amica mi disse: visto che non hai niente da fare perchè non vieni allo stadio?...».
...e il 3 luglio vi sposate.
«Dopo sette anni e un figlio Francesco di due anni e mezzo. Era ora che si decidesse...».
Ma lui non si scoccia ad avere il presidente sempre in giro per casa?
«Infatti lui non vede l’ora di andare via...».
...e lei?
«E io non vedo l’ora di venderlo...».
Ma cosa dice, presidente...
«Scherzo... voglio dire: se me lo chiedesse una squadra di serie A o B come faccio a dire no?».
Quindi non farebbe mai come il Manchester con Cristiano Ronaldo: lo tengo ad ogni costo?
«Sarei un’egoista. Mica posso stroncargli la carriera...».
Magari in cambio del giocatore dei suoi sogni...
«David Beckham. Se vuole venire al Lanciano...».
Manuel le consiglia mai giocatori da acquistare?
«Certo. Ma non lo ascolto...».
E perchè mai?
«Mi consiglia di comprare i suoi amici. Sa com’è...».
Quando si perde che succede?
«Niente. Ci prendiamo un po’ in giro. Poi però chiudiamo la porta di casa e lasciamo il mondo là fuori».
E sul campo?
«Ho pianto solo una volta, quando me l’hanno espulso».
Che tipo è Manuel?
«Un uomo meraviglioso. Spensierato, divertente. Un papà fantastico. Vorrei avere un altro figlio».
...e magari cucina pure.
«Beh, non esageriamo. Quello tocca al presidente. Lui in casa non fa proprio niente di niente. Dice che non è capace...».
Quindi anche l’organizzazione del matrimonio...
«Mia. Lui è meglio che stia alla larga. La scelta del confettino carino tocca a me...».
Lo manda mai in ritiro?
«È successo un paio di volte. Con il mister che c’era prima».
Per questo lo ha esonerato?
«La squadra aveva perso cinque partite di fila».
Come presidente si ispira alle donne o agli uomini?
«Stimo tantissimo Moratti, adoro la Sensi ma non mi ispiro a nessuno. Ho troppo da imparare».
Ma lei uno come Mourinho lei lo prenderebbe?
«Di corsa. Mi piace moltissimo, diretto come me. Dicono che è antipatico però...».
Però?
«Nemmeno Gesù piaceva a tutti...».
Questo veramente l’ha detto Mourinho...
«Mi ha fatto morire dal ridere...».
Ma lei per che squadra tifa
«Milan. For ever».
La prima partita che ha visto?
«Avevo otto anni, a San Siro, Milan-Juventus».
Come andò?
«Perso 2-0. Non ci sono andata più. Hai visto mai che porto sfiga?».
L’errore che non dovrebbe mai commettere un presidente?
«Non pagare gli stipendi. Quello è un impegno d’onore».
So che i tifosi le hanno dedicato uno striscione.
«Eh, si. Contro il Pescara».
Siccome hanno anche loro un presidente donna...
«C’era scritto: la nostra presidentessa ha qualcosa di più...».
...e che cosa di grazia?
«Questo lo immagini da solo...».
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