Alta formazione per lo sviluppo dei Paesi africani: il progetto per colmare i divari con l'Ue

Multiversity, Pegaso e Medea hanno presentato il progetto per l'alta formazione digitale nei Paesi in via di sviluppo con lo scopo di porre le basi per una vera inclusione sociale

Alta formazione per lo sviluppo dei Paesi africani: il progetto per colmare i divari con l'Ue
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Multiversity, insieme a Medea-Digital Institution for the Mediterranean, Europe and Africa e l'Università digitale Pegaso, è stata protagonista dell'evento che si è tenuto oggi a Roma "Alta formazione e coesione sociale per la gestione delle dinamiche demografiche internazionali". L'appuntamento presso le Corsie Sistine ha visto la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della vice-presidente della Commissione europea, Dubravka Šuica, e della presidente emerita della Repubblica di Malta, Marie-Louise Coleiro-Preca.

Di spicco anche i relatori che hanno contribuito all'incontro, incentrato sul ruolo dell’alta formazione digitale nell’ambito della cooperazione tra Unione Europea e Africa per favorire lo sviluppo sociale ed economico del continente africano. È, infatti, intervenuto, tra gli altri, il presidente della Pontificia Accademia per la Vita S.E. mons. Vincenzo Paglia. Ad aprire la giornata di dialoghi e confronto su un tema centrale per la democrazia e la società sono stati Luciano Violante, presidente di Multiversity: Fabio Vaccarono, Ceo di Multiversity; Pierpaolo Limone, rettore dell'Università digitale Pegaso e Luigia Melillo, rettrice di Medea. I presenti hanno convenuto e dibattuto sull'importanza della formazione digitale in prospettiva futura, anche e soprattutto in un contesto con fortissime potenzialità di sviluppo come il continente africano.

Infatti, secondo la "strategia di medio termine 2022-2029" che è stata recentemente elaborata dall’Unesco, si prevede che il 40% delle persone under 18 del pianeta, ossia circa un miliardo di persone, entro il 2050 sarà concentrato in Africa. Questo significa dover adattare la società alle esigenze di una popolazione giovane: una sfida cruciale per lo sviluppo che non può che passare anche dall'alta formazione dei lavori qualificati. "L’accesso all'istruzione e all’alta formazione è un diritto universale e fondamentale per lo sviluppo inclusivo. L’adozione del digitale ha un ruolo insostituibile. L’esportazione delle migliori pratiche europee in tale settore può contribuire a sviluppare le competenze professionali per migliorare le prospettive di vita e regolarizzare i flussi migratori", ha spiegato il presidente di Multiversity.

Gli ha fatto eco il Ceo di Multiversity, sottolineando come le università digitali possano essere strumenti fondamentali "per la diffusione delle competenze, l’inclusione sociale, la crescita economica e la sostenibilità nell’odierno scenario globale". Il rettore dell'università Pegaso si è detto lieti di poter contribuire al progetto per lo "sviluppo di competenze necessarie per il progresso economico e sociale dei Paesi africani", così come la rettrice di Medea ci ha tenuto a sottolineare che il suo centro di formazione digitale è nato proprio "con la missione di favorire una società euro-mediterranea basata sulla conoscenza e sull'economia digitale, attraverso un piano formativo che contribuisca al contempo a gestire e mitigare i flussi migratori".

Il progetto ha riscontrato ampio apprezzamento da parte degli esponenti istituzionali presenti, come evidenziato dalla vice-presidente della Commissione europea, che ha voluto porre l'accento su come, come istituzione comunitaria, stiano contribuendo alla formazione nei Paesi terzi per preparare "la futura generazione di migranti legali e garantire che soddisfi i nostri requisiti per una integrazione più rapida ed efficace".

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