California Bakery, il crac da 20 milioni interessa anche Panini Durini

Da "Boss in incognito" al fallimento: il fondatore della catena Marco D’Arrigo è stato condannato a 4 anni e 4 mesi

California Bakery, il crac da 20 milioni interessa anche Panini Durini
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Da "Boss in incognito" al fallimento, questa la parabola di Marco D’Arrigo. Il fondatore di California Bakery è stato condannato a 4 anni e 4 mesi con rito abbreviato per il crac della galassia di società che ruotavano intorno al suo marchio, mentre sono stati assolti il suo commercialista-consulente Emiliano Villa e la manager Maria Luisa Castiglioni, che fino allo scorso novembre ha guidato Panini Durini prima dell’uscita dalla società. Un addio tutt’altro che sereno, tra crescenti difficoltà nella gestione e malumori dei dipendenti, evidenzia il Corriere della Sera.

In qualità di legale rappresentante di California Bakery (oggi di proprietà del Gruppo Ten Food & Beverage, totalmente estraneo al procedimento sul precedente crac), D’Arrigo avrebbe sperperato il patrimonio della società. In base a quanto sostenuto dall’accusa – formulata dal pubblico ministero Elio Ramondini – avrebbe falsificato delle scritture contabili e accumulato debiti nei confronti dell’Erario. Entrando nel dettaglio dei numeri, la società fallì con un passivo di oltre 8 milioni di euro, tra cui oltre 7,2 milioni per debiti fiscali.

Ai tre imputati - assolti compresi - erano state contestate anche bancarotte per i casi delle società Io Solo Bio, Bagels Italy, C.B Italy e U&6 Bakery, tutte in liquidazione giudiziale. Per D'Arrigo il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche. E ha disposto sempre nei suoi confronti, tra le altre cose, l'inabilitazione dall'esercizio di un'impresa commerciale per due anni. Fatale, in sintesi, il classico passo più lungo della gamba, complice il grande interesse per la notorietà, testimoniato dalla già citata partecipazione a “Boss in incognito” nel 2018.

Nello show, D’Arrigo diventava in incognito un dipendente della propria società, seguito dalle telecamere per un presunto documentario. Al termine della giornata lavorativa, la "carrambata", con il confronto con i dipendenti: previsti ovviamente aumenti, regali e nuovi contratti per i più bravi, reprimende e posti a rischio per i meno bravi.

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