La crescita economica rischia di rallentare e le cause sono diverse: incremento dei costi energetici, aumento dei prezzi delle materie prime e dei materiali, insufficiente livello di liquidità a breve termine, impedimenti burocratici. Alla luce di questi dati la buona notizia è che il lavoro non manca, infatti nei prossimi sei mesi serviranno nuovi 11mila addetti, tra le figure più ricercate sono soprattutto impiegati, geometri, giardinieri e informatici. E' quanto emerge da una stima di Legacoop che al contempo denuncia le difficoltà di reperimento della manodopera, soprattutto per quanto riguarda le professionalità ricercate.
Il congresso nazionale
Lo stato del sistema cooperativo italiano è stato approfondito nel corso del 41° congresso nazionale di Legacoop, che vedrà alla conclusione di oggi Simone Gamberini subentrare a Mauro Lusetti nella carica di presidente. Ad aprire i lavori, i messaggi del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del presidente del consiglio Giorgia Meloni. Il capo dello Stato ha sottolineato come lo sviluppo sostenibile rappresenti, insieme all’inclusività, "una delle sfide nelle società contemporanee", e ha invitato le imprese cooperative a "riflettere sul loro ruolo in questo contesto". Il premier, soffermandosi sulla necessità di "difendere e promuovere" la funzione sociale della cooperazione, ha indicato come priorità quella di "contrastare l'uso distorto della forma cooperativa e, in questa battaglia, il governo può e deve saper contare sul presidio di legalità, vigilanza e controllo esercitato da chi fa impresa cooperativa".
Il rallentamento della crescita economica
Un sistema che comunque regge nonostante gli choc economici: solo il 10% delle realtà, ha rilevato Legacoop, prevalentemente micro e piccole cooperative del Sud, dichiarano di essere a rischio chiusura o prevedono un ridimensionamento. Tiene anche la domanda: il 45% delle cooperative ha aumentato il valore della produzione e quasi l'80% chiude l'anno con un utile di esercizio. Ma la difficoltà a trovare lavoratori è la prima delle sfide in questo 2023 e per il presidente uscente di Legacoop, Mauro Lusetti, occorre un sistema dinamico nella gestione continua dei flussi, basato su procedure semplificate per ingressi, formazione, incrocio tra domanda e offerta di lavoro. “L'ultimo decreto flussi – ha evidenziato Lusetti – non modifica di molto lo stato di fatto". Il neo presidente Simone Gamberini, invece, candida la cooperazione a un ruolo centrale per affermare un nuovo modello di sviluppo più inclusivo e sostenibile. "Siamo convinti – ha dichiarato – che la forma di impresa cooperativa possa collocarsi a pieno titolo nel campo dell'economia sociale, ovvero di quell'insieme di soggetti che condividono elementi distintivi da sempre al centro della nostra esperienza: il primato della persona e della finalità sociale rispetto al profitto, il reinvestimento degli utili per svolgere attività di interesse collettivo e generale, la governance democratica e partecipativa".
L’intervento dei ministri
Di tutela e rafforzamento del sistema cooperativo ha parlato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, perché da qui passa una "migliore resilienza del Paese e il rilancio della sua politica produttiva". Mentre la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha indicato nel workers buyout, ovvero l'azione di salvataggio dell'azienda, o di una sua parte, realizzata dai dipendenti che subentrano nella proprietà, uno strumento esemplare.
"Penso – ha spiegato – che si debba studiare insieme una modalità con cui il modello di workers buyout, con la relativa leva finanziaria di affiancamento manageriale, diventi uno strumento difensivo in caso di crisi e in parallelo uno strumento ordinario nella trasmissione di impresa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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