Descalzi: "All'Europa serve azione e non solo parole"

L’ad di Eni: “Sul gas russo non torneremo indietro”

Descalzi: "All'Europa serve azione e non solo parole"

Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, intervenendo a un incontro del QN a Ravenna, ha espresso una visione critica sulla gestione dell'energia in Europa, sottolineando come i problemi del continente siano endogeni e non legati a fattori esterni come l'eventuale ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. "Il problema dell'Europa non è certo Trump. I problemi dell'Europa sono insiti nell'Europa. Quando c'è una crisi è già troppo tardi: non si riesce a cambiare una parabola dell'Europa in cui, negli ultimi venti anni, sono state fatte scelte monodimensionali", ha dichiarato Descalzi.

Il numero uno di Eni ha inoltre evidenziato il declino della competitività economica europea: "Nel 2000 l'Europa era pari agli Stati Uniti, ora la Cina ci ha superato. L'Europa ha un problema molto importante, non abbiamo energia: non so come l'Europa possa reagire, i dazi pesano ma i problemi dell'Europa sono intrinseci".

La crisi energetica e la necessità di una strategia chiara

Descalzi ha poi criticato l'approccio dell'Europa alla crisi energetica e ai suoi prezzi: "Quando sei in mezzo a una crisi e fai slogan, slogan, slogan... vuol dire che ci sono problemi alla base, problemi di strategia. Si continua a parlare di mercato unico europeo dell'energia. Serve un mix di infrastrutture e risorse ma, soprattutto, occorre fare, non parlare. La gente è stufa di sentire parlare".

Riguardo alle tensioni geopolitiche che influenzano il mercato dell'energia, ha osservato che "ognuno ha cercato di fare fronte alla situazione a proprio modo", stipulando contratti con diversi fornitori. Ha poi avvertito che, anche con la fine della guerra in Ucraina e una possibile distensione in Medio Oriente, non sarà immediato rimuovere le sanzioni e tornare alla situazione pre-conflitto: "Noi non torneremo indietro nelle scelte, abbiamo fatto altre cose per poter sostituire il gas russo in altri modi".

Energia e politiche europee: serve complementarietà

Descalzi ha sottolineato la necessità di una visione energetica integrata: "In Cina per il nucleare ci mettono 7 anni a farlo, in Europa 10 anni. È sbagliato mettere le rinnovabili in alternativa al gas. Sono complementari. Noi abbiamo bisogno di tutto". Ha poi aggiunto: "Bisogna parlare del nucleare? Sì, ma dobbiamo pensare al presente, l'Europa è allo stremo. Non c'è un'unica soluzione, ci deve essere una complementarietà, non la sola ricerca dell'alternativa".

Il numero uno di Eni ha anche evidenziato il forte legame tra energia e politica: "Sicuramente c'è un rapporto tra l'energia e la politica, le istituzioni. È chiaro, e l'abbiamo visto in Europa, no? Ci sono state delle scelte politiche che hanno condizionato negli ultimi 5-10 anni delle scelte sull'energia ben precise". Inoltre, ha sottolineato che "la guida delle istituzioni comunitarie è da anni più o meno la stessa. Diventa difficile, avendo portato avanti con grande determinazione un certo tipo di politica, poter fare un'inversione a U. Dobbiamo riuscire, io spero, che la Commissione riesca a dare una pluralità, una capacità di integrare diverse forme di energia".

La scelta contraddittoria dell’auto elettrica

“Io sono un fan dell'auto elettrica e un patito dell'elettrico personalmente. Amo l'auto elettrica. Però bisogna anche essere realisti. Abbiamo quaranta milioni di autovetture in Italia e abbiamo 300 mila auto elettriche. Il resto che facciamo le lasciamo così? I tedeschi dicono che non ci vogliono i biocarburanti, che invece permettono ai motori Euro 5 e Euro 6 di non dover cambiare nulla e quindi dare continuità all'azienda dell'automotive. Quindi non dobbiamo cambiare il mondo”, ha sottolineato. “I tedeschi, invece, si sono inventati gli e-fuel, carburante che non esiste e che è una combinazione di CO2 e idrogeno verde, che costa 20-30 volte di più”, ha aggiunto sottolineando che “l'Europa è allo stremo e non può continuare di andare avanti in questo modo”.

Il ruolo di Ravenna nella decarbonizzazione

Descalzi ha poi parlato del ruolo strategico di Ravenna nel futuro energetico di Eni: "Ravenna è stata importante riguardo al passato di Eni, la costruzione, i progetti gas, la raffinazione, la chimica. Ravenna è stato ed è ancora un centro industriale fondamentale per noi. Il futuro per Ravenna, per noi, si chiama cattura della CO2".

L'ad di Eni ha spiegato che il progetto di cattura della CO2 rappresenta un'opportunità non solo per l'Italia ma per l'Europa intera: "Abbiamo iniziato la produzione. È forse uno dei primi progetti industriali di cattura della CO2 che stiamo facendo sulla parte dell'energia elettrica che ci riguarda, ma lavoreremo molto anche per terzi in Europa, poi ci sarà in Inghilterra".

Ha concluso sottolineando come la cattura della CO2 sia stata finalmente inclusa nella tassonomia europea, rappresentando una svolta per il settore: "Adesso la cattura è entrata nella tassonomia, anche europea, per dare a Ravenna un respiro molto profondo, ma anche un aiuto a tutta l'Italia e anche a parte dell'Europa".

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