La sfida della neutralità carbonica entro il 2050 è ormai lanciata: indietro non si torna. A fare la differenza in questo percorso di transizione energetica saranno pertanto le realtà politiche e industriali capaci di guidare il cambiamento e non di subirlo passivamente. L'Italia, in quest'ottica, può avere un ruolo da protagonista: sul nostro territorio ci sono infatti aziende che già oggi sviluppano con successo soluzioni innovative e sostenibili destinate non solo al mercato interno, ma anche a quello internazionale. Il gruppo Scame è una di queste. Nata e cresciuta tra le montagne dell'alta Val Seriana, in provincia di Bergamo, l'azienda è entrata nel mondo della mobilità elettrica già alla fine degli anni '90 e oggi rappresenta un'eccellenza tricolore presente in oltre 80 Paesi. Guidata dal Ceo Stefano Scainelli, Scame produce componenti e sistemi per impianti elettrici in bassa tensione in ambito civile, terziario ed industriale: così è al centro della transizione energetica, in particolare nel settore della e-mobility.
"Siamo presenti su tutti i business della mobilità elettrica, dalla produzione di componentistica a quella di sistemi di ricarica, passando per lo sviluppo di software di gestione delle piattaforme", spiega Scainelli, evidenziando le grandi opportunità del cambiamento in corso ma anche le criticità esterne ancora da superare. "Nel trend medio-lungo l'elettrico avrà un ruolo sempre più importante, eppure oggi registriamo ancora una resistenza da parte di chi presidia le filiere alternative", osserva il top manager, secondo cui i fattori che ancora rallentano la diffusione della mobilità elettrica sono soprattutto la disparità di costo coi motori endotermici, l'autonomia delle vetture ("risolvibile però con la tecnologia"), la velocità e la capillarità stazioni di ricarica. Per vincere la sfida – spiega – "serve guardare avanti con un’azione di sistema nella quale la politica faccia la propria parte".
Al riguardo, Scainelli annota: "Senza incentivi, il mercato elettrico ancora non si regge da solo. La Cina ha capito l'opportunità e adesso le sue aziende ci aggrediscono con prezzi bassi. Se vogliamo competere, i governi devono agevolare delle condizioni che mettano in pari le cose". Dal canto suo, Scame è proiettata verso gli orizzonti internazionali dell'innovazione e lavora quotidianamente in questo ambito con servizi dedicati. A raccontarlo nel dettaglio è Gerald Avondo Bodino, Head of Product and Services E-mobility. "Negli ultimi quindici anni abbiamo sviluppato un’offerta su tre pilastri: l'infrastruttura hardware, con soluzioni che vanno dalle wallbox domestiche alle stazioni ultrafast per le autostrade; i software con piattaforme di gestione per condomini e HoReCa; i servizi e l’assistenza tecnica, per accompagnare i clienti lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, con estensioni di garanzie e piani di manutenzione programmata".
Sulla mobilità elettrica – spiega ancora Avondo Bodino – l'Italia ha grandi potenzialità che però deve ancora cogliere. "Abbiamo una quota media di immatricolato del 7% a fronte del 20% di media europea. Possiamo crescere molto, ma servono politiche incentivanti". E spesso, continua l’Head of Product and Services E-mobility di Scame, a frenare il mercato sono anche delle fake news diffuse sul tema. Un esempio? Quella secondo cui saremmo a corto di infrastrutture per sostenere la transizione all’elettrico. "Non è così. In Italia abbiamo 54mila punti di ricarica a marzo 2024, il 30% in più sull'anno scorso, e con questi dati siamo a metà classifica europea. Il nostro Paese si può giocare la partita", sostiene al riguardo Gerald Avondo Bodino, ricordando anche che il Pnrr mette a disposizione 360 milioni di euro per installare stazioni di ricarica in ambito extra-urbano e altri 380 milioni per ambito urbano. Inoltre, sono stati stanziati 80 milioni di bonus per l'installazione di colonnine in ambito domestico e condominiale.
Un'altra fake news – argomenta il manager – è quella sull’elettrico ritenuto "energeticamente non sostenibile". In Italia, segnala infatti, Rse (Ricerca sul sistema energetico) ha stimato che i 6,6 milioni di veicoli elettrici prospettati nel 2030 necessiteranno di un fabbisogno energetico pari al 2,7% della domanda totale. "Un impatto praticamente ininfluente". A livello mondiale, con 520 milioni di vetture elettriche stimate, la richiesta di energia sarà invece dell’8,1%. Dunque, "l'auto elettrica non rappresenta dunque un problema sotto questo punto di vista". A oggi, oltre il 50% delle vendite di Scame avviene in Italia, il resto invece a livello globale dall’Argentina, al Medio Oriente, India e Australia. Così, l'azienda lombarda esporta innovazione e sostenibilità dalla Val Seriana al mondo.
"Il Ruolo che Scame intende giocare è quello di offrire soluzioni che abilitino il processo di transizione energetica, che poi è la grande sfida dei prossimi anni. Vogliamo farlo sviluppando tecnologia Made in Italy".
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