Monitoraggio infrastrutturale: una strategia contro i fenomeni climatici estremi

Monitoraggio infrastrutturale e tutela del territorio e delle società contemporanee vanno di pari passo: scopriamo come ISMES, società del gruppo CESI, rappresenta un'eccellenza italiana in questo campo

Monitoraggio infrastrutturale: una strategia contro i fenomeni climatici estremi

Le infrastrutture sono elementi essenziali per il funzionamento di una società moderna. Ponti, dighe, strade, reti idriche e di trasporto sono indispensabili per la mobilità, l'energia, l'approvvigionamento idrico e altri servizi fondamentali.

Tuttavia, le infrastrutture sono esposte a una serie di rischi, tra cui l'invecchiamento, l'usura, i danni strutturali. Questi rischi possono compromettere la sicurezza e la funzionalità delle infrastrutture, con conseguenze potenzialmente gravi. Inoltre, i fenomeni climatici estremi, come inondazioni, tempeste, siccità e ondate di calore, sono sempre più frequenti e intensi a causa del cambiamento climatico. Questi eventi possono causare danni significativi alle infrastrutture, con conseguenze economiche e sociali devastanti. Per rispondere a queste problematiche, emerge la sfida di gestire al meglio con l’apposito monitoraggio il parco infrastrutturale delle società più avanzato.

L’importanza del monitoraggio

Il monitoraggio infrastrutturale è una strategia importante per mitigare i rischi e garantire la sicurezza e la funzionalità delle infrastrutture. Il monitoraggio consente di raccogliere dati sulle condizioni di salute di un'infrastruttura, al fine di identificare eventuali problemi in anticipo e intervenire tempestivamente.

Con l’ausilio dell’apposita sensoristica, di telecamere e dell’internet delle cose (IoT) oltre che con il monitoraggio satellitare la tecnologia odierna offre diverse prospettive per un apposito monitoraggio a tutto campo. Questo per almeno tre motivi. Innanzitutto, in un’epoca di fenomeni climatici estremi, un monitoraggio attivo migliora la sicurezza. Il monitoraggio può aiutare a identificare eventuali problemi in anticipo, consentendo di intervenire in modo tempestivo e preventivo. Questo può prevenire danni più gravi, che potrebbero essere più costosi da riparare. In secondo luogo, un processo virtuoso riduce i costi. Il monitoraggio può aiutare a ridurre i costi di manutenzione e gestione delle infrastrutture. Ad esempio, il monitoraggio può aiutare a identificare i problemi in anticipo, consentendo di intervenire in modo tempestivo e preventivo. Questo può prevenire danni più gravi, che sarebbero più costosi da riparare. Last but not least, tale processo migliora la resilienza. Il monitoraggio può aiutare a rendere le infrastrutture più resilienti ai fenomeni climatici estremi. Ad esempio, il monitoraggio può aiutare a identificare le aree più vulnerabili di un'infrastruttura e a prendere misure per rafforzarle.

Efficacia e sostenibilità del monitoraggio infrastrutturale

Il monitoraggio infrastrutturale può avere dunque diverse ricadute strategiche. Da un lato, può aiutare a identificare i problemi in anticipo, consentendo di intervenire in modo tempestivo e preventivo. Dall'altro lato, può generare un flusso di dati considerevole, che può essere difficile da gestire e interpretare.

Per essere efficace, il monitoraggio infrastrutturale deve essere progettato e implementato in modo appropriato. È importante scegliere i giusti sensori e le giuste tecniche di raccolta dati, in modo da raccogliere dati accurati e pertinenti. È inoltre importante avere un sistema di gestione dei dati efficiente, in grado di archiviare, analizzare e interpretare i dati in modo efficace.

Il monitoraggio infrastrutturale può essere anche un'arma a favore della sostenibilità. In particolare, può aiutare a ridurre i costi di manutenzione e gestione delle infrastrutture. Ad esempio, il monitoraggio può aiutare a identificare i problemi in anticipo, consentendo di intervenire in modo tempestivo e preventivo. Questo può prevenire danni più gravi, che sarebbero più costosi da riparare.

Il ruolo di ISMES nella promozione della sostenibilità

Molte eccellenze italiane nelle infrastrutture hanno contribuito a creare una cultura industriale orientata alla realizzazione e allo sviluppo di grandi opere. Ma anche sul fronte del monitoraggio il nostro Paese è ben posizionato. Si pensi al caso di ISMES, società del gruppo CESI con un know-how storico in materia. ISMES è una società italiana che vanta una esperienza di oltre mezzo secolo nelle verifiche strutturali delle dighe e nei sistemi di monitoraggio. La società è attiva in Italia e in America Latina, dove fornisce servizi di diagnostica strutturale, monitoraggio e governance degli impianti.

ISMES è impegnata nella promozione della sostenibilità nel settore delle infrastrutture. La società utilizza tecnologie innovative per migliorare l'efficienza e l'efficacia del monitoraggio infrastrutturale. Ad esempio, ISMES utilizza sensori IoT per raccogliere dati in modo continuo e in tempo reale. Questo consente di monitorare le condizioni delle infrastrutture in modo più accurato e di intervenire in modo più tempestivo.

ISMES è anche impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il monitoraggio infrastrutturale. La società sta lavorando allo sviluppo di sensori e tecniche di raccolta dati che siano più efficienti e meno costosi.

Il monitoraggio infrastrutturale in Italia

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) italiano ha stanziato 450 milioni di euro per il monitoraggio infrastrutturale di tunnel, ponti, viadotti. Questi fondi saranno utilizzati per implementare un sistema integrato di censimento, classificazione e gestione dei rischi per 12.000 opere d'arte sulla rete stradale principale. Di queste, 6.500 saranno dotate di apposita strumentazione per il monitoraggio dinamico con controllo da remoto.

L'investimento del Pnrr nel monitoraggio infrastrutturale è un passo importante nella direzione di una maggiore sicurezza e resilienza delle infrastrutture italiane.

Il monitoraggio infrastrutturale è uno strumento essenziale per garantire la sicurezza e la funzionalità delle infrastrutture, in Italia e nel mondo. E dunque per permettere un’armoniosa crescita combinata dello sviluppo economico, della sostenibilità delle infrastrutture e dell’adattamento delle società a un clima sempre più mutevole e incerto a ogni latitudine.

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