Novo Nordisk investirà 2 miliardi di euro in Italia

Il piano migliorerà l'accesso globale ai trattamenti per l'obesità e per il diabete. Nel Lazio il numero degli occupati nel settore farmaceutico aumenterà del 10%

Novo Nordisk investirà 2 miliardi di euro in Italia
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Altro passo in avanti nella lotta all’obesità. Ieri il Consiglio dei ministri ha annunciato che la danese Novo Nordisk, una delle società più attive nel mercato dei farmaci dimagranti, investirà tra il 2025 e il 2029 oltre 2 miliardi di euro in Italia, con l’obiettivo di “ampliare lo stabilimento farmaceutico di Anagni" e “consolidare il ruolo del Lazio come hub europeo per la produzione farmaceutica avanzata”. Obiettivo che avverrà “anche attraverso incentivi alla co-progettazione dei corsi di laurea e dottorati tra atenei e imprese, e il potenziamento della condivisione e della collaborazione tecnologica tra imprese, atenei e centri di ricerca”, spiega la nota del governo. “È una grande notizia per il Paese”, afferma il deputato di FI e vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. “ In particolare sottolineo, con grande soddisfazione, il rafforzamento della capacità produttiva nazionale nel settore dei medicinali iniettabili, con il conseguente miglioramento dell'accesso globale ai trattamenti per l'obesità e per il diabete, patologia quest'ultima al centro della legge di mia iniziativa che introduce lo screening sulla popolazione da 0 a 17 anni per intercettare prima possibile la malattia".Ma non è tutto. Il piano di investimento, denominato ‘Novo Nordisk Fill and Finish Expansion Anagni’, porterà con sé ulteriori vantaggi. Tra questi, un incremento della forza lavoro presente sul sito di circa 800 unità, con il numero totale di addetti pari a 1.500; un aumento del 10% degli occupati nel settore farmaceutico nel Lazio, e una crescita delle esportazioni in quanto i prodotti farmaceutici rappresentano la voce predominante delle esportazioni regionali (43% nel 2024).

Fattori che, nel loro insieme, comporteranno “un ampliamento della domanda di servizi di ingegneria e di produzione di attrezzature, il trasferimento tecnologico a livello locale e nazionale, l’acquisizione per l’Italia di un ruolo di riferimento mondiale nel settore biotecnologico, nonché la formazione di mano d’opera altamente specializzata”, chiosa la nota ufficiale.

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