PagoPA vince la sfida digitale: "Transizione ha potenziale immenso"

Intervista all'amministratore unico Moricca, alla guida della società dal 2023: "Per alleggerire la burocrazia bisogna sfruttare il digitale"

PagoPA vince la sfida digitale: "Transizione ha potenziale immenso"

Alessandro Moricca è dal 2023 amministratore unico di PagoPA, la società interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze che offre servizi pubblici digitali come la piattaforma di pagamento PagoPA e l'app dei servizi pubblici IO.

Dottor Moricca, lei è in carica da un anno esatto. Che bilancio si sente di tratteggiare di questi primi dodici mesi al timone di PagoPA?

"Il bilancio è certamente positivo. Una sfida affascinante: PagoPA è la società di Stato che costruisce infrastrutture per assicurare servizi digitali a tutti i cittadini in ogni territorio, abilitando, in forza della sua natura pubblica, sinergie con il settore privato che sta dando un contributo importante all’innovazione della PA. Nel 2023 abbiamo lanciato nuove infrastrutture strategiche come il Servizio Notifiche Digitali e raggiunto traguardi come 1 miliardo di transazioni gestite dalla piattaforma pagoPA e 500 milioni di messaggi inviati da enti locali e centrali tramite l’app IO. Dodici mesi intensi, quindi, su cui continuare a capitalizzare nel 2024 in linea con l’indirizzo e la visione di cittadinanza digitale del Sottosegretario all’Innovazione Butti".

Il vostro prodotto di punta è la piattaforma di pagamento omonima che conta 12 milioni di utenti al mese a fronte di un 2023 chiuso con 386 milioni di transazioni per un controvalore economico di 83 miliardi di euro. Vi aspettate un’ulteriore crescita?

"La piattaforma pagoPA è tra le infrastrutture digitali più mature. Mettendo in connessione enti e gestori di pubblico servizio con i prestatori di servizio di pagamento e i contribuenti, è da sempre una leva importante per trainare l’innovazione dell’intero ciclo di erogazione e fruizione di un servizio pubblico, ben oltre il pagamento stesso. Per questo è integrata con tutte le altre piattaforme dell’ecosistema digitale della PA - in primis l’app IO - e continuerà a crescere anche grazie a nuovi scenari applicativi che stiamo sviluppando. Stimiamo di arrivare a circa 600 milioni di pagamenti digitali l'anno nel 2026".

Tra le nuove iniziative e funzioni introdotte di recente si segnalano il servizio Send e l’accesso rapido sull’App Io. Cosa cambia per i cittadini?

"Entrambe rispondono all’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi pubblici, che si tratti di interazioni saltuarie o di operazioni quotidiane. Con il Servizio Notifiche Digitali, Send, le PA hanno una nuova soluzione per gestire le comunicazioni a valore legale - come l’esito di una pratica amministrativa o il verbale di una contravvenzione - e i cittadini hanno la possibilità di riceverle, archiviarle e pagare eventuali importi interamente in digitale. Questo comporta un notevole risparmio di tempo e risorse, soprattutto per chi sceglie di fare tutto dal proprio smartphone tramite l’App IO che è integrata a Send. Il servizio, in ogni caso, è progettato in ottica inclusiva e assicura il recapito cartaceo delle notifiche per chi lo preferisce o è in divario digitale. L’accesso rapido su IO, cioè la possibilità di autenticarsi con CIE o SPID solo una volta l’anno e poi accedere all’app semplicemente con codice di sblocco o riconoscimento biometrico, migliora ulteriormente l’esperienza dei cittadini ormai abituati a fruire in digitale di migliaia di servizi pubblici".

La digitalizzazione è uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Che ruolo avrà la vostra azienda in questo percorso?

"PagoPA è soggetto esecutore di tre progetti Pnrr in capo al Dipartimento della Trasformazione Digitale. Lo scopo è duplice: incrementare l’offerta di servizi pubblici digitali tramite soluzioni già diffuse tra enti e cittadini (pagoPA e App IO) e favorire l’adozione incrementale delle nuove piattaforme per la notificazione digitale (Send) e l’interoperabilità (Pdnd). Con il lancio di Send lo scorso luglio, abbiamo superato la milestone europea del Pnrr per il 2023, che prevedeva l’integrazione di almeno 800 enti a fine anno; oggi sono già più di 2mila i Comuni attivi. Attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati, inoltre, stiamo gestendo l’interoperabilità dei sistemi di quasi 5000 Pubbliche Amministrazioni che hanno già realizzato più di 90 milioni di 'scambi' di dati; tutte richieste di informazioni in meno fatte ai cittadini".

Per quanto riguarda invece l’identità digitale, PagoPA è impegnata nello sviluppo del progetto europeo del Digital Wallet. Di cosa si tratta e perché è così importante?

"È una delle innovazioni più strategiche a cui stiamo contribuendo che consentirà di evolvere le modalità di accesso ai servizi in modo omogeneo in tutti i Paesi Ue. In sostanza, ogni cittadino potrà avere nella propria app un “portafoglio digitale” con le versioni elettroniche, autentiche e verificabili dei propri documenti e certificati personali, che potrà esibire in velocità e sicurezza per fruire di un servizio pubblico o privato. Oggi siamo nella fase sperimentale: partecipiamo a due dei quattro consorzi internazionali per testare alcuni casi d’uso su larga scala, dai pagamenti alle ricette mediche, mettendo a fattor comune l’esperienza maturata con l’App IO come possibile modello di wallet pubblico. In parallelo, sotto la guida del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, l’Italia sta facendo da apripista studiando le prime applicazioni del wallet nazionale su app IO. Un progetto ambizioso che stiamo seguendo insieme ad un altro player pubblico come IPZS".

L’Italia è prima in Ue per pressione burocratica. La transizione digitale nel nostro Paese potrebbe ridurre questo gap con gli altri Paesi? Se sì, come?

"La precondizione per alleggerire enti e cittadini degli oneri burocratici è la capacità di ripensare i processi a monte, cioè sfruttare il digitale per rivedere il modo stesso di concepire i servizi pubblici.

Negli ultimi anni, la graduale adozione di infrastrutture centrali e interconnesse, con standard comuni in tutto il territorio, ha generato impatti positivi. Nel complesso, il potenziale della transizione digitale per la PA è immenso".

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