Il Salone del Mobile.Milano supera quota 300.000 presenze registrate, per l’esattezza 307.418, ovvero il 15% in più rispetto all’edizione del 2022 nei sei giorni di apertura in Fiera Milano dove sono stati oltre 2.000 i brand espositori - il 34% esteri da 37 Paesi - tra cui 550 giovani designer da 31 Paesi e 28 scuole e università di design da 18 nazioni differenti.
Non solo, l’altro dato importante in termini di business e reputazione del Salone come hub decisivo per il settore del legno arredo made in Italy, è che il 65% di buyer e operatori sono arrivati dall’estero con la Cina tornata in vetta come primo Paese dopo l’Italia, seguita da Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna con Brasile e India a pari merito. Oltre 5.400 i giornalisti accreditati il 47% stranieri. Successo pieno, dunque, per un Salone fortemente rinnovato che ha puntato sulla qualità del format espositivo e la qualità dei prodotti e dei progetti presentati in anteprima dalle aziende e che guarda già alla prossima edizione che si terrà a Milano dal 16 al 21 aprile 2024.
Nel giorno di chisura i dati confermano la rinnovata centralità e la leadership internazionale della manifestazione, sottolineata come negli altri giorni dalla presenza del Governo, con la visita di Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri. "Siamo qui a sostenere il ruolo di un comparto industriale che noi consideriamo fondamentale per il nostro Paese non soltanto per il fatturato di 56 miliardi e perché l'export è in crescita del 13%: ci auguriamo possa fare ancora meglio", ha detto, aggiungendo: "Noi siamo un Paese ad economia reale, industria e d'agricoltura sono settori importanti per la nostra economia e questo settore rappresenta anche uno strumento straordinario di diplomazia della crescita. La Farnesina sostiene infatti tutte le fiere".
"Negli ultimi due anni "sono circa 800 i milioni che abbiamo investito per sostenerle le favorire il commercio internazionale - ha spiegato Antonio Tajani - è una mia responsabilità diretta, quindi tutte le nostre ambasciate durante la settimana del design diventano luogo di presentazione dei nostri migliori prodotti di qualità". A conferma che il governo "crede in questo settore e intende valorizzarlo e sostenerlo anche attraverso l'Istituto per il commercio estero - ha concluso - perché crediamo nelle esportazioni: questo è il made in Italy, la nostra qualità, e significa anche poter creare posti di lavoro. Siamo favorevoli all'internazionalizzazione e a sostenere l'export e quindi puntiamo anche sul design: questo nostro saper fare deve servire a far crescere la nostra economia".
“La 61ª edizione del Salone del Mobile.Milano è stata un successo internazionale ed è grande la soddisfazione per aver superato le attese. Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato duramente, in modo profondo e radicale per dare nuovi sensi e valori alla visita in fiera e nuove esperienze ai visitatori che ci hanno raggiunto”, commenta Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano -. Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni importanti: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando tutto il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore”.
Maria Porro non nasconde la soddisfazione per "essere riusciti a mettere al centro il visitatore, che con facilità ha gestito i propri percorsi e incontrato le aziende desiderate, dell’opportunità data agli espositori di presentarsi e raccontarsi non solo al target di riferimento, ma anche ai nuovi interlocutori con cui sono venuti in contatto grazie al nuovo layout, di aver proposto a chiunque si trovasse in fiera momenti di conoscenza e crescita grazie ai tanti talk e tavole rotonde e alle mostre di Euroluce”.
"Abbiamo investito sulla qualità e dimostrato la voglia di continuare a produrre innovazione e ‘raccontare le storie’ delle nostre aziende e dei nostri prodotti. Siamo stati ancora una volta il motore che ha riacceso la città - aggiunge la presidente -. È stato prezioso e irrinunciabile il contributo di Ice, che ci ha supportato nell’apertura verso nuovi mercati come quello indiano ed è stato cruciale il ruolo del digitale che, in questa settimana come nei mesi precedenti, ha permesso sia di entrare in contatto con nuovi Paesi sia di mantenere saldo il rapporto con chi non ha potuto raggiungerci”.
“Ringrazio tutti per l’impegno: le aziende che si sono messe in gioco e hanno scommesso sulle nuove proposte, gli organizzatori, gli allestitori, i curatori che, insieme, hanno creduto nella manifestazione - conclude Maria Porro -. Confidiamo che tutti abbiano percepito l’entusiasmo e la volontà di offrire un’esperienza nuova, globale e consapevole, in cui quello che ha contato sono le idee e lo scambio culturale, consci che pensare al futuro e anche alle nuove generazioni con il SaloneSatellite sia la via per costruire valore nel tempo”.
“Gli espositori hanno investito bene le loro risorse e i visitatori hanno investito bene il loro tempo, come dicono i numeri, l’entusiasmo che si è respirato durante la settimana e come dice la massiccia presenza della stampa e delle istituzioni con cui abbiamo condiviso temi fondamentali per il legno-arredo come formazione, internazionalizzazione, sostenibilità e filiera corta con legname made in Italy". Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo sintetizza così il successo del Salone del Mobile "che si è confermato ancora una volta come l’unica fiera del design che vanta la maggioranza di espositori italiani capace di attirare visitatori, in maggioranza stranieri: il risultato migliore che certifica il valore del nostro saper fare”.
“Ma quest’anno, al di là dei numeri e dell’evidente soddisfazione di tutti, il risultato di cui dobbiamo andare più fieri, aziende e Salone, è quello di aver fatto una scelta strategica vincente, pensando a Euroluce come a un modello di fiera innovativo e molto democratico - ribadisce Claudio Feltrin -, apprezzato da espositori e visitatori, a cui ci ispireremo non soltanto noi per l’appuntamento di aprile 2024, ma a cui, sono convinto, si ispireranno tutte le fiere del mondo. Ma nel mondo, solo il Salone è il Salone”.
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