
Oltre 23 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni per la rete elettrica nazionale. Con questa cifra si apre il nuovo piano 2025-2034 di Terna, presentato oggi a Roma davanti al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del presidente di Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), Stefano Besseghini. Le risorse, in aumento del 10% rispetto al precedente piano, saranno impiegate per sviluppare le infrastrutture di rete, così da far fronte alla crescente domanda di energia e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Gli interventi previsti dal piano, fa sapere il management della società, sono essenziali per il perseguimento degli obiettivi nazionali ed europei di transizione energetica, indipendenza, resilienza ed efficienza del sistema elettrico.
“Il Piano di Sviluppo presentato oggi risponde alle urgenti necessità che il contesto attuale impone. – ha detto l’amministratore delegato Giuseppina Di Foggia - Investire nella pianificazione, nell’ammodernamento e nella digitalizzazione delle reti elettriche è infatti essenziale per far fronte alla crescente domanda di energia e all’integrazione delle fonti rinnovabili. Con 23 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, puntiamo ad assicurare al paese un sistema affidabile, resiliente e sostenibile”.
Nello specifico, gli interventi previsti permetteranno un aumento della capacità di scambio di energia, raggiungendo circa 39 GW rispetto agli attuali 16 GW (+22% rispetto al precedente piano). Anche la capacità di trasporto con l’estero migliorerà, salendo di circa il 40% rispetto ai valori attuali, considerando tutte le opere incluse nel piano anche oltre l’orizzonte decennale. Allo stesso tempo, è prevista una riduzione complessiva delle emissioni di Co2 fino a circa 2.000 kt/anno entro il 2030 e fino a 12.100 kt/anno entro il 2040; quest’ultimo rappresenta un miglioramento del 2,5% rispetto al piano precedente.
Entro 2030 operativi Tyrrhenian e Adriatic Link e SaCoi
Entro il 2030 saranno operative le infrastrutture elettriche che favoriranno la transizione energetica del paese, ovvero il Tyrrhenian Link, l’Adriatic Link e il collegamento Sardegna, Corsica e Toscana (SaCoi). Terna precisa che la maggioranza degli interventi previsti in esercizio entro il 2030 ha ottenuto l’autorizzazione o è già in fase di autorizzazione. Prevista inoltre la realizzazione di importanti infrastrutture per aumentare il livello di sicurezza della rete e la capacità all’interno della stessa zona di mercato, tra cui tre collegamenti a 380 kV in Sicilia (Chiaramonte Gulfi-Ciminna, Caracoli-Ciminna e Paternò-Priolo) e uno in Lombardia (Milano-Brescia).
Si rafforzano interconnessioni con l’estero
Per la sua posizione geografica strategica al centro del Mediterraneo, l’Italia rappresenta un ponte energetico tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Il Piano di Sviluppo 2025, qundi, conferma gli interventi di interconnessione con l’estero, tra cui il ponte energetico Italia-Tunisia e il raddoppio dell’interconnessione Italia-Grecia. In quest’ambito, fa sapere Terna, risultano in fase di avvio consultazione 11 richieste per oltre 12 GW di capacità.
Boom di richieste di connessione dai data center, al via nuovo modello
Ma non solo sviluppo delle infrastrutture. Un altro importante obiettivo del piano riguarda la definizione di un nuovo modello per rispondere a tutte le richieste di connessione alla rete e risolvere le congestioni locali. “Le richieste di connessione di impianti rinnovabili, di sistemi di accumulo e, sempre più negli ultimi mesi, di data center, sono in costante aumento. Per far fronte al rischio di saturazione virtuale della rete e per contribuire a mantenere l’attrattività del paese per gli investitori, anche internazionali, abbiamo adottato un nuovo processo di programmazione territoriale delle nostre infrastrutture. Questo processo assicura efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione di nuove risorse, consentendo di ridurre le congestioni amministrative, e di minimizzare i costi per il sistema”.
Nell'ultimo biennio, infatti, si è registrata una crescita delle richieste per gli utenti di consumo, che prelevano direttamente energia dalla rete di trasmissione nazionale. Una tendenza attribuibile per larga parte ai data center: nel 2024 queste richieste sono state pari a 30 GW, ossia 24 volte superiori rispetto a quelle del 2021 (principalmente localizzate nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia). Un trend destinato a proseguire, con lo sviluppo del cloud computing e dell’intelligenza artificiale.
Non per niente a febbraio, queste richieste erano già salite a 39,62 GW. E il documento degli scenari prevede al 2030, e negli anni successivi, un incremento della domanda elettrica proprio dovuto anche al consumo da parte dei data denter.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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