Elon Musk in cerca di riscatto dopo i deludenti conti del primo trimestre 2024 con gli utili crollati del 55%. E vista la reazione ieri di Wall Street (+16% con il titolo a 194,38 dollari a tre ore dalla chiusura) le ultime mosse del tycoon che ha creato il fenomeno Tesla sembrano aver fatto breccia nei mercati. La recente missione lampo di Musk in Cina, infatti, ha avuto come esito la stipula di un’importante collaborazione con Baidu, colosso dei motori di ricerca. Scopo dell’accordo è la possibilità alle auto Tesla di implementare, anche sotto la Muraglia, tecnologie di mappatura e navigazione necessarie per far funzionare il sistema di guida autonoma per strade del Paese.
Un colpo, quello di Musk dopo i colloqui con il premier Li Qiang, nel più importante mercato dell’auto mondiale. Le Borse, a questo punto, intravedono una ripresa delle vendite per la marca Usa, in virtù dell’accordo con Baidu. I gruppi stranieri che vendono in Cina vetture con funzionalità, come la navigazione intelligente, devono infatti utilizzare uno dei venti fornitori locali autorizzati.
Per Tesla, a questo punto, si prospetta una crescita degli abbonamenti ai nuovi servizi con ricadute positive sul fatturato, differenziando inoltre i propri veicoli.
C’è, però, un problema di non facile soluzione per Musk: quello della privacy che già ora non fa dormire sonni tranquilli alla Casa Bianca. Pechino, infatti, come ricorda il Financial Times, richiede ai produttori di veicoli con guida autonoma di archiviare in Cina i dati degli utenti. E Musk, in proposito, nel 2021 aveva annunciato la creazione di un data center in Cina «per mantenere in loco tutti i dati generati dalla nostra attività, inclusi produzione, vendite, assistenza e ricarica». In pratica, un ricco patrimonio di informazioni prodotto da tecnologie americane, ma alla mercé delle autorità del Paese asiatico.
«Il futuro non è solo elettrico, ma anche autonomo - il commento di Musk - e Tesla si trova ora tra due grandi ondate, la seconda delle quali dovrebbe basarsi su progressi nell’autonomia e sull’uscita di nuovi modelli, anche più economici».
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