Il trucco c’è, ma non si vede. Come ti aumento il prezzo del latte (e non solo)

Tra gli effetti occulti dell’inflazione c’è il boom di sovrastampe dei costi indicati sulle confezioni alimentari, una procedura che consente di recuperare i packaging e per la quale l’azienda italiana Rotoprint è leader mondiale

Il trucco c’è, ma non si vede. Come ti aumento il prezzo del latte (e non solo)
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Il trucco c’è, ma non si vede. Si potrebbe riassumere così uno dei tanti effetti collaterali dell’inflazione. Se da un lato l’aumento dei costi dei prodotti alimentari registrato nell’ultimo anno è sotto gli occhi di chiunque faccia la spesa, tanto che l’incremento registrato dall’Istat per questo genere di beni è stato addirittura superiore a quello già record registrato dal tasso generale di inflazione (+12% su base annua a gennaio 2023 per i beni alimentari contro il +10% dell’indice generale), dall’altro ci sono ricadute che balzano decisamente meno all’occhio.

Tra queste il boom delle sovrastampe dei prezzi indicati dalle aziende sulle confezioni alimentari. Un fenomeno che aumenta ogni qual volta nel mondo si verifica qualche grosso sconvolgimento, dalla pandemia da Covid alla guerra in Ucraina. E che, a questo giro, è legato perlopiù alla corsa che ha fatto tornare l’Italia a livelli di inflazione che non si vedevano dagli anni ’80.

La pressione dei prezzi

Dal Covid in avanti è stato un crescendo, tanto che a metà del 2022 siamo arrivati a un +40% di attività rispetto all’anno precedente”, conferma Giovanni Luca Arici, direttore amministrativo di Rotoprint, azienda milanese nata 45 anni fa a Lainate e leader indiscusso a livello mondiale di una nicchia alla quale si rivolgono gruppi multinazionali, ma anche realtà di piccole e medie dimensioni. “In questa fase stiamo ricevendo tantissime richieste, soprattutto dal mondo caseario, evidentemente uno dei più colpiti dalla tendenza al rialzo dei prezzi. Un’azienda molto nota, ad esempio, ci ha chiesto di sovrastampare su 3 milioni di pezzi il prezzo del latte indicato sulla confezione”.

Non solo. Tra le richieste di maggiore entità ricevute nell’ultimo periodo ci sono anche quelle di un gruppo che produce formaggi di alta qualità per la modifica dei prezzi della crescenza e quelle di un’altra azienda che, anziché aumentare il prezzo al pubblico, ha preferito ridurre la grammatura del pecorino venduto già confezionato. Una serie di interventi per i quali la sovrastampa garantisce notevoli vantaggi.

Interventi d’urgenza

Il sistema realizzato e brevettato da Rotoprint consente, infatti. alle aziende di recuperare interamente, anziché destinarle al macero, le rimanenze di imballaggi non utilizzabili a causa di aggiornamenti nelle etichette, imprecisioni, errori o cambi di mercato. Ma oltre al risparmio garantito dal riutilizzo dei materiali, la sovrastampa ha il vantaggio di rendere disponibili i packaging in tempi molto più rapidi di quelli che sarebbero necessari per riordinarli da zero. Tanto più in un momento storico come questo, nel quale le catene di fornitura funzionano spesso a rilento.

Ci definiamo il Pronto Soccorso del Packaging”, scherza Arici, “perché in alcuni casi ci troviamo a dover modificare i materiali che ci forniscono le aziende in 24 ore. Il nostro, infatti, è un lavoro che varia da caso a caso e che risponde a piccole e grandi urgenze che le aziende si trovano a gestire con un preavviso talvolta di sole poche ore”.

Cambiano anche gli ingredienti

Oltre alla modifica dei prezzi, le richieste riguardano la cancellazione di una promozione dalle confezioni una volta concluso il periodo promozionale, la correzione di errori di stampa, la variazione del codice a barre, l’inserimento di una dicitura di legge che era stata dimenticata e la cui mancanza finirebbe per bloccare la commercializzazione del prodotto e la modifica di un ingrediente.

Nessuna sorpresa, quindi, che in 45 anni di attività siano state oltre 2.

500 le aziende che si sono rivolte a Rotoprint, la cui attività ha salvato dal macero oltre un milione di chilometri di materiali. Di fatto una quantità che equivale alla distanza percorsa facendo 25 giri intorno al mondo.

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