Il Bagutta a Tuena Borgna e Celestini

Il Bagutta a Tuena Borgna e Celestini

Come sempre accade (brevi intervalli autosospensivi a parte) dal 1927, domenica prossima verrà consegnato, nell’omonimo e ben noto ristorante milanese, il premio Bagutta. Vincitori, giurati e convenuti noteranno, una volta di più, che Guido (Guidone) Vergani manca. Era l’anima buona e attiva del premio, il collante tra i giurati, la memoria storica della manifestazione. Malinconicamente, inevitabilmente, questa edizione del premio passerà alle cronache e alla storie della vita come «la prima volta senza Guido». Eppure, proprio Vergani ha voluto che tutto, di quel premio, proseguisse, affidando consegne, regalando consigli fino agli ultimi giorni della sua vita. E dunque diamo i nomi dei vincitori. Il premio maggiore è stato equamente ripartito tra il saggio di Eugenio Borgna L’attesa e la speranza (Feltrinelli) e il romanzo di Filippo Tuena Le variazioni di Reinach (Rizzoli). L’opera prima è stata assegnata a Storie di uno scemo di guerra di Ascanio Celestini (Einaudi).

Domenica verranno presentati anche i nuovi quattro giurati: Rosellina Archinto, Eva Cantarella, Elio Franzini e Orio Vergani. La giuria ha nel contempo provveduto ad eleggere Isabella Bossi Fedrigotti nuovo presidente e Andrea Kerbaker segretario, sostituendo, così, rispettivamente Giovanni Raboni e Guido Vergani.

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