![Bahrami e poi Lewis, doppio super-recital. "Invenzioni di Bach dedicate a chi soffre"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739345947-ajax-request.jpg?_=1739345947)
Da Ramin Bahrami a Paul Lewis, un «mercoledì da leoni» del pianoforte, quello di oggi. Questa sera, nell'ambito della stagione della Società dei Concerti, al Conservatorio vanno in scena due pesi massimi della tastiera: il musicista iraniano, alle ore 17, con una proposta tutta bachiana («Invenzioni reinventate», a due o a tre voci) e il collega inglese dalle ore 20,30 con note di Schubert (sonate n. 9 e n. 20); il tutto con la partecipazione di Enrica Ciccarelli, presidente della Società dei Concerti, che intavolerà col primo artista un dialogo sul sommo compositore tedesco, sul significato dell'essere musicista oggi e sull'impegno civile degli artisti.
Nato a Teheran, Bahrami ha lasciato l'Iran con parte della famiglia dopo la rivoluzione e ha studiato in Italia, dove si è diplomato in pianoforte a Milano con Piero Rattalino. Viene considerato tra i più interessanti interpreti bachiani viventi. Musica a parte, ha sempre denunciato con forza l'oppressione ai danni delle donne perpetrate nel suo Paese di origine: «al regime di Teheran fa paura la bellezza, pretende di nasconderla. Si accanisce nella sottomissione delle donne». Parlando di musica, il maestro, raggiunto al telefono, ribadisce di essere «felice di tornare nel suo Conservatorio» e di dedicare il concerto che lo vede protagonista alla pianista «Maria Tipo (scomparsa il 10 febbraio all'età di 93 anni, ndr), che il grande Arthur Rubinstein definiva una delle più fulgide manifestazioni del talento». Il virtuoso eseguirà le «Invenzioni a due e tre voci», pagine che spesso vengono studiate all'inizio del percorso pianistico ma che, se eseguite a livelli superiori, diventano, all'ascolto, gioielli. «Qui c'è l'universo dei sentimenti di Bach - spiega Bahrami - la grande nobilità delle sue linee melodiche». Il concerto lo dedica anche, e soprattutto, alle «madri dei giovani, che, in questo momento, sono in guerra; a chi nel mondo soffre e a chi si è smarrito». Ma non basta.
Un altro grande interprete della serata sarà Lewis. I suoi cicli dedicati alle Sonate di Beethoven e Schubert, eseguiti in concerto e registrati in disco, sono stati acclamati dai pubblici e dalla critica di tutto il mondo. Paul Lewis ha raggiunto negli ultimi anni una popolarità mondiale che lo riconosce uno degli interpreti più interessanti della sua generazione.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, fra cui il premio della Royal Philharmonic Society come «Strumentista dell'anno», il Diapason d'Or, due Premi Edison, il Premio dell'Accademia Musicale Chigiana di Siena, il Deutscher Schallplattenpreis, tre Gramophone Award, e molti altri. Nel 2009 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dell'Università di Southampton. Il programma della serata è interamente dedicato a Schubert, uno degli autori di riferimento di Lewis.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.