A Baku, capitale dell'oro nero grattacieli d'autore e hotel da sogno

A Baku, capitale dell'oro nero grattacieli d'autore e hotel da sogno

A Londra c'è il Big Ben, a Sydney l'Opera House, a Dubai il Burj Khalifa - il grattacielo più alto del mondo - a Baku le Flame Towers: tre fiamme di vetro e acciaio da 150 a 181 metri d'altezza, illuminate da 10.000 proiettori led che cambiano disegno e colore fino a darti la sensazione che stiano prendendo fuoco. «Non è stata una scelta casuale» precisa Barry Hughes, l'architetto anglo-americano padre dei tre grattacieli, che a pochi mesi dall'inaugurazione sono già il vanto della capitale azera. «Se guardiamo la storia del Paese e l'etimologia della parola Azerbaijan, scopriamo che questa è proprio la terra del fuoco (e di risorse naturali combustibili)», continua. E se guardiamo Baku, 3 milioni scarsi di abitanti, la più grande realtà metropolitana del Caucaso meridionale… «comprendiamo che il fuoco (in senso metaforico) è fonte di ricchezza» puntualizza Laman Aghazada, bellezza azera di 24 anni, sales manager del nuovo Four Seasons Hotel, il più bell'albergo della capitale.
Con il fuoco si può trasformare il volto di una città dalla storia antichissima, dove lo stipendio medio oscilla fra i 400 e i 500 euro al mese ma l'abbondanza di gas e oro nero estratti dal sottosuolo e dalla profondità del Mar Caspio fanno spuntare come funghi grattacieli, musei, architetture avveniristiche come l'Heydar Aliyev Cultural Centre dell'archistar Zaha Hadid. E torri a forma di fiamma. Senza i soldi del petrolio non ci sarebbero neanche lo Yacht Club per imbarcazioni principesche, le strutture in cristallo della metropolitana e il Crystal Hall a forma di diamante che un anno fa ha ospitato Eurovision. Ma il rapporto fra Baku (pronuncia Bakù, con l'accento sulla u) e il fuoco non è una pura questione economica. Alle porte della città, fra la selva di pozzi di petrolio della compagnia azera Socar, nel sobborgo di Surakhany c'è il tempio di Ateshgah: un antico luogo di culto lasciato in eredità dallo zoroastrismo, la religione che adorava la fiamma sacra che esce dalla terra. La fiamma brucia anche al Martyrs' Lane, il memoriale delle vittime della dominazione sovietica e della guerra per il Nagorno-Karabakh contro l'Armenia: una tappa obbligata per capire la storia di un Paese martoriato, che è diventato Repubblica indipendente solo nel 1991, dopo la caduta dell'impero sovietico. E che guarda con ottimismo al futuro.
Se la Baku del terzo millennio si è svegliata dal sonno post-Via della Seta e dal rigore bolscevico, il suo cuore antico protetto da mura color ocra ha ancora il sapore dell'Oriente. La città vecchia con il palazzo degli Shirvanshahs e la Torre della Vergine, forse di tradizione zoroastriana, sono patrimonio Unesco. Il Teatro dei Burattini fa tenerezza: ha preso il posto del primo cinema del Caucaso meridionale, nel bel palazzo sul lungomare costruito nel 1910 dal polacco Jozef Pfoszko. Ma a impressionare è soprattutto il numero delle grandi griffe internazionali, da Gucci a Bulgari, al nuovo flagship store Dolce e Gabbana, che incorniciano il lungomare fra la selva di Suv, Porsche e Mercedes e la passeggiata piantumata del Park Bulvar, che di sera si accende di mille luci come una Las Vegas orizzontale. Si accendono anche la torre della televisione, la silhouette di diamante del Crystal Hall, le Flame Towers e la scultura a forma di sfera in piazza Azneft. Alle sue spalle, in un edificio dalla facciata classicheggiante, lo scorso settembre è stato inaugurato il Four Seasons. Tappa obbligata per chi ama soggiorni a cinque stelle (142 camere e 29 suite) con un'elegante Spa hi-tech di 800 mq, due ristoranti, uno di cucina italiana (capeggiata dallo chef Marco Bax) l'altro di piatti caucasici, dove il must sono il pesce grigliato e le tartine di caviale della migliore qualità. Quando prenotate chiedete una camera sull'angolo di sud-ovest: da lì c'è la vista più bella, sul Park Bulvar, sul Mar Caspio e sulle Flame Towers. Che di notte brillano come gigantesche fiamme high-tech.


Informazioni: Four Seasons, 77/79 Neftchilar Avenue, tel. +994.12.4042424, www.fourseasons.com/baku, camera doppia da 300 AZN, sui 300 euro. Il viaggio: con Azerbaijan Airlines (www.azal.az), voli diretti da Milano e Roma a partire da circa 394 euro a/r.

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