Ballottaggi, 2 milioni e 800mila alle urne. Testa a testa a Genova

Oggi e domani seggi elettorali aperti. Il centrosinistra rischia in Liguria. A Matera, Taranto e Oristano duelli anomali. La Casa delle Libertà punta a riconfermare il successo ottenuto dalle sue liste nel primo turno, sinistra ancora in difficoltà

Ballottaggi, 2 milioni e 800mila alle urne. Testa a testa a Genova

da Milano

Oltre due milioni e 800mila elettori sono chiamati oggi e domani alle urne per il secondo turno delle elezioni provinciali e comunali di due settimane fa dalle quali uscì al Nord un forte calo di consensi per il centrosinistra. Tornano ai seggi gli elettori della Provincia di Genova e di 69 Comuni, otto dei quali capoluogo.
Le sfide «classiche». Il duello più importante, per numero di elettori e valore politico, è quello della Provincia di Genova, da sempre governata dal centrosinistra che fino a due settimane fa aveva sempre vinto al primo turno. In un ballottaggio che appare incerto, a sfidare Alessandro Repetto, il presidente uscente ricandidato dal centrosinistra che parte dal 49% di due settimane fa, è la candidata del centrodestra, Renata Oliveri, che era arrivata al 46,3%. Situazione analoga a Piacenza, dove il sindaco uscente del centrosinistra, Roberto Reggi, si è fermato al 48,6% ed è incalzato dallo sfidante del centrodestra, Dario Squeri, forte del 44,3% dei voti. Nella vicina Parma, invece, parte in grande vantaggio il centrodestra: il suo candidato Pietro Vignali, che non era sostenuto da An e Lega, al primo turno ha superato il 45% dei voti. Il centrosinistra di Alfredo Peri si era fermato al 37,6%.
Come in Emilia, anche in Toscana due capoluoghi al voto: Lucca e Pistoia. A Lucca, la tradizionale «isola bianca» della regione, il centrodestra, che sostiene Mauro Favilla (48%), è in vantaggio sul centrosinistra, che ha candidato Andrea Tagliasacchi. Per Pistoia il ballottaggio è una novità, come per la Provincia di Genova, anche se il centrosinistra ha un ampio margine di sicurezza. Il sindaco uscente, Renzo Berti, si è fermato al 48% e va al ballottaggio con il candidato del centrodestra, Alessandro Capecchi, che al primo turno era stato scelto dal 36,2% dei votanti.
Situazione analoga, a parti invertite, a Latina, città con solide tradizioni di centrodestra dove il sindaco uscente Vincenzo Zaccheo si è fermato a pochissimi voti dalla vittoria al primo turno ed è costretto al ballottaggio con Maurizio Mansutti, il più votato dei candidati di un centrosinistra che si era presentato diviso. Due settimane fa, però, i partiti che sostengono Zaccheo si sono aggiudicati il 50,1% dei voti di lista e con esso la maggioranza in Consiglio.
E quelle anomale. Se a Latina è estremamente probabile la vittoria della coalizione che era alla guida del municipio, a Matera, da tempo amministrata dal centrosinistra, è prevedibile invece l’alternanza. Nella città dei Sassi il ballottaggio vede in competizione Franco Dell’Acqua, sostenuto dal centrosinistra, che parte dal 38%, ed Emilio Buccico, il candidato del centrodestra che al primo turno aveva conquistato il 28,5% e che arriva al secondo turno con l’appoggio del cartello di liste locali che aveva sfiorato il 27% dei voti nonché del candidato dipietrista dell’Italia dei valori, che «vale» il 3,5% dei voti.
Alternanza sicura, invece, nella vicina Taranto, dove la sinistra è stata per decenni all’opposizione e ora monopolizza il ballottaggio. I tarantini, infatti, potranno scegliere fra Ippazio Stefano (37,3%) sostenuto da Rifondazione comunista, Pdci, Verdi, Nuovo Psi, Udeur, Dc e varie liste civiche, e Giovanni Florido (20,8%), appoggiato da Ds, Margherita, Sdi, Idv e Italia di mezzo.
Cambio della guardia non impossibile, infine, a Oristano, dove l’amministrazione uscente è di centrodestra. Il centrosinistra di Marino Marchi (30,5%) ha concluso un accordo con l’Udc e le liste che al primo turno avevano sostenuto Mauro Solinas (27,3%) e spera di battere Angela Nonnis, che due settimane fa aveva conquistato il 37,4%.
Gli altri centri. Fra le altre sfide per i sindaci si segnalano quelle di Comuni non capoluogo come Mondovì (Cuneo), Cassano Magnago (Varese), Abbiategrasso (Milano), Cantù (Como), Desenzano (Brescia), Chioggia (Venezia), Montebelluna (Treviso), Rapallo (Genova), Jesi (Ancona), Tarquinia (Viterbo), Gaeta (Latina).

Importanti i test elettorali della Campania, dove vanno al voto Casal di Principe, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca (Caserta), Frattamaggiore e Torre del Greco (Napoli), Angri e Battipaglia (Salerno). E della Puglia, dove si torna alle urne a Lucera (Foggia), Castellana Grotte, Giovinazzo e Polignano (Bari), Castellaneta (Taranto), Fasano e Mesagne (Brindisi) e Galatone e Nardò (Lecce).

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