Amatrice rinasce con l’Art Bonus di Intesa Sanpaolo

Al via il restauro della Chiesa di San Francesco grazie all’erogazione liberale da 6,6 milioni della banca

Amatrice rinasce con l’Art Bonus di Intesa Sanpaolo
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Amatrice torna a splendere grazie all’arte, alla cultura e alla sinergia tra pubblico e privato. Il restauro della Chiesa di San Francesco, uno dei simboli più significativi del borgo reatino devastato dal sisma del 2016, prenderà il via grazie a un’erogazione liberale di oltre 6,6 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo attraverso il meccanismo dell’Art Bonus. Il progetto, presentato oggi nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, segna un momento fondamentale nel processo di rinascita dell’Appennino centrale.

Un simbolo di rinascita per Amatrice

La Chiesa di San Francesco non è solo un luogo di culto, ma un simbolo identitario per la comunità di Amatrice. Il sisma del 24 agosto 2016 ha provocato 237 vittime e ha lasciato un segno indelebile sul tessuto urbano e sociale del borgo. La ricostruzione di questo monumento rappresenta un passo significativo per la valorizzazione e il recupero della memoria storica del territorio.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per la tutela del patrimonio culturale italiano. “L’Art Bonus si rivela ancora una volta uno strumento fondamentale che andrebbe sempre promosso. La salvaguardia del nostro patrimonio non può fare a meno di una visione che coinvolga attivamente i privati in un’impresa sociale e comunitaria”, ha dichiarato Giuli.

Un impegno concreto per il territorio

Il Commissario al sisma 2016, Guido Castelli, ha espresso soddisfazione per l’avvio dei lavori, definendolo un momento atteso e voluto con determinazione da tutti. “Oggi si accende una nuova luce nel percorso di rinascita dell’Appennino centrale. La Chiesa di San Francesco tornerà a essere un punto di riferimento storico, religioso e culturale per la comunità”, ha dichiarato.

Anche Intesa Sanpaolo ha ribadito il proprio impegno per la ricostruzione, come sottolineato da Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori: “Ricostruire Amatrice significa ricostruire il suo tessuto sociale, economico e culturale. Il nostro contributo di 6,6 milioni di euro è finalizzato al restauro di un capolavoro che è parte integrante della storia e dell’identità di questo territorio”.

Sinergia tra istituzioni e privati

Il Sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi, ha espresso la gioia e l’orgoglio della comunità per l’inizio dei lavori, sottolineando il ruolo fondamentale della Fondazione Santarelli, che con la sua sensibilità ha dato il via all’iniziativa.

Anche il Questore della Camera, Paolo Trancassini, ha evidenziato l’importanza della sinergia tra istituzioni e privati nella tutela dei beni culturali: “Questo progetto di restauro è un esempio concreto di collaborazione per la ricostruzione del centro storico di Amatrice”.

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