Transazioni digitali, le principali soluzioni di pagamento con POS

Come e perché l'Italia si sta convertendo ai pagamenti digitali. Scopri quali sono i principali POS in Italia

Transazioni digitali, le principali soluzioni di pagamento con POS

Pagamenti elettronici contro denaro contante. Nel 2022 in Italia le transazioni con carte di credito e bancomat hanno superato quota 300 miliardi di euro, con una crescita del 20% rispetto al 2021. Confesercenti, sulla base di un'analisi dei dati di Polimi, Istat, Banca d'Italia e Cer, ha stimato che la crescita potrebbe portare al superamento del pagamento in contanti già nel 2025.

A limitare la diffusione delle tessere c'è spesso la contrarietà degli esercenti che lamentano i costi ed a volte addirittura aggiungendo un sovrapprezzo (pratica illegale) al prodotto e servizio per chi paga con carta. Banca d'Italia ha analizzato quanto impatta sui costi dei commercianti l'utilizzo dei pagamenti digitali, indicando che mediamente il costo è attorno allo 0,7% fatta esclusione per le spese di noleggio del POS, spesa che a volte viene offerta gratuitamente aell’esercente. Sempre Banca d'Italia stima che la gestione del contante oggi abbia un costo dell'1% circa, quindi addirittura superiore.

Per andare incontro ai soggetti interessati dall’obbligo del Pos, il governo ha di recente confermato l’introduzione del Bonus Pos 2023. Questa agevolazione prevede un credito di imposta del 30% sulle commissioni dei pagamenti elettronici per le attività con fatturato annuo fino a 400.000 euro.

Perché i pagamenti digitali aumentano

Ad accelerare la crescita dei pagamenti digitali due fattori fondamentali:

L’obbligatorietà imposta dalla legge di Bilancio del 2020 per le attività commerciali e professionisti di accettare pagamenti elettronici con carte di pagamento. Per ogni pagamento non accettato si può incorrere a sanzioni pari a 30€ + il 4% dell’ammontare della transazione.

La diffusione di Pos di nuova generazione sempre più innovativi e dotati di servizi correlati costruiti intorno al terminale scelto. Mentre prima il pos permetteva semplicemente di accettare pagamenti con la carta ora possono diventare dispositivi multi funzione, come tablet, app sul telefono, registratore di cassa integrato, gestione del magazzino, dei turni, mance o la possibilità di creare il proprio e-commerce.

Di seguito vediamo le principali realtà attualmente disponibili in Italia:

Axerxe

Axerve Spa è una società fintech che fa parte dell’ecosistema Fintech di Fabrick, parte del Gruppo Sella, offre soluzioni di pagamento sia per i punti vendita fisici sia per gli eCommerce. Il denaro transato sui loro POS è accreditabile su qualsiasi conto corrente italiano, tramite bonifico bancario entro il giorno lavorativo successivo all’incasso. Non serve quindi aprire un conto corrente dedicato.

La società Axerve dà ai consumatori la possibilità di scegliere tra due differenti modalità di abbonamento: con commissioni e senza canone, o con canone e senza commissioni.

L’abbonamento a commissioni prevede il costo per l’acquisto del terminale pos al costo di 100 €+ IVA più l’imposta di bollo di 16€. Il costo totale dipende dal numero di transizioni che richiedono l’1% di commissioni sugli incassi.

L’abbonamento a canone richiede il solo costo del canone mensile(in promozione gratuitamente per i primi due mesi) e dell’imposta di bollo di 16€, non è prevista nessuna commissione sulle transazioni. In questo caso il terminale è a noleggio ed il costo è incluso nel canone. Il costo del canone è di 17€ + IVA al mese per chi incassa fino a 10.000 €all’anno e 22 € + IVA al mese per incassi fino ai 30.000 € l’anno.

Quindi se un’attività incassa oltre 2.000€ al mese è consigliabile l’opzione a canone, per le aziende con basso volume di transazioni o attività stagionali che restano chiuse per mesi, meglio l’offerta a commissioni.

Proprio in questi giorni ha annunciato la collaborazione con Ingenico, un operatore globale di accettazione di pagamenti, rendendola così la prima azienda italiana ad integrare nel suo sistema la piattaforma PPaaS (Payments Platform as-a-Service) di Ingenico.

La soluzione PPaaS permette di gestire in tempo reale, tramite un'unica piattaforma, tutti i dispositivi di pagamento connessi, i merchant e le transazioni effettuate. Con PPaaS, Axerve può inoltre monitorare il proprio parco terminali e ricevere diagnosi su eventuali problematiche tecniche. L’aspetto internazionale della piattaforma PPaaS, inoltre, consentirà ad Axerve di accelerare la sua espansione in nuovi Paesi e mercati.

MyPos

MyPOS Europe Ltd è una società con sede nel Regno Unito che offre strumenti tecnologici per i pagamenti digitali dal 2012. Per utilizzare i terminali Pos è necessario aprire un account myPOS. Una delle caratteristiche più apprezzate è la possibilità di poter usufruire di accrediti istantanei, a differenza di altri prodotti simili, myPOS offre un servizio di accredito diretto sul conto esercente senza costi aggiuntivi. MyPOS non prevede un canone mensile, il costo quindi è composto dalle commissioni e dall’acquisto del terminale.

Le commissioni variano in base al tipo di pagamento: con le carte di pagamento personali nazionali trattiene l’1,20% + 0,05€ per transazione, mentre per le carte commerciali (carte emesse da istituti bancari per conti aziendali) la percentuale sale a 2,55% oltre i 0,05€ per transazione. MyPOS offre 4 tipi di terminale con un costo che parte da 29€ per il più economico fino al più completo a 249€. Sono una scelta ideale se si ha una piccola attività che non richiede un alto numero di transazioni.

SumUp

SumUp è una soluzione per ricevere pagamenti con carta sia nei negozi fisici e online oppure da remoto. L’offerta è ideale per piccole e medie imprese, lavoratori autonomi, artigiani ma anche per hobbisti senza partita IVA. Non ha un contratto vincolante, non ci sono quindi né vincoli di tempo né un transato minimo da rispettare. È conveniente perchè se per un periodo non si usa, semplicemente non si paga, senza pagare neanche commissioni extra o costi di inattività. Inoltre, servizi come conto business, prepagata e fatturazione elettronica sono completamente gratuiti.

È prevista una spesa iniziale per l’acquisto del terminale che varia in base al modello, si parte dai 39€ fino ai 139€ e in seguito si paga solo una commissione in base all’utilizzo del pos. Dopo aver pagato il dispositivo una tantum, verrà addebitata una commissione dell’1,95% sulle transazioni solo quando riceverai un pagamento.

Per le attività che hanno un volume di transato entro i 1.000/1.200€ mensili si rivela particolarmente conveniente. Con SumUp non è obbligatorio aprire un nuovo conto corrente, basta inserire i propri dati per ricevere gli accrediti sul proprio conto. Se invece si vuole accedere al conto aziendale gratuito di SumUp le commissioni saranno scontate al 1,75%.

Per le attività che prevedono di utilizzare il pos per un numero di commissioni consistente, si ha la possibilità di accedere al piano di abbonamento mensile. Il costo del canone è di 25€ ma in questo caso le commissioni sulle transazioni saranno solo del 0,95%.

Nexi

Nexi S.p.A. è un’azienda italiana nota per mettere a disposizione di banche, società ed enti pubblici infrastrutture di pagamento digitale. Gestisce oltre 40 milioni di carte di pagamento, per un totale di quasi 3 miliardi di transazioni ogni anno. Nexi offre la possibilità di scegliere tra un piano a zero canone oppure con un canone mensile.

Scegliendo il piano a canone mensile zero si pagherà un un’unica commissione del 1,89% più il costo di attivazione che può andare dai 19€ ai149€ in base al modello del terminale. In caso si preferisca pagare un canone mensile fisso i costi variano dai 24€ ai 54€ al mese (per i primi due anni, diventeranno poi rispettivamente 29€ e 59€).

Ci sarà poi l’addebito di una commissione unica del 0,99% per ogni transazione ed un importo una tantum per l’intallazione.

Nexi offre anche agevolazioni e sconti, come l’iniziativa Micropagamenti di Nexi che azzera tutte le commissioni sulle transazioni per gli importi sotto i €10, fino al 31/12/2023.

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