Bangkok - Quindici persone sono morte nei duri scontri scoppiati tra le forze dell’ordine e le "camicie rosse", gli oppositori del primo ministro Abhisit Vejjajiva. Lo hanno riferito fonti ospedaliere locali. I feriti sarebbero almeno settecento: è un bilancio da vera e propria guerriglia civile. Migliaia di poliziotti e di soldati erano stati mobilitati lungo il viale Ratchadamnoen, nella città vecchia, per tentare di riprendere il controllo di due quartieri della capitale thailandese occupati da metà marzo da decine di migliaia di "camicie rosse", favorevoli all’ex primo ministro in esilio, Thaksin Shinawatra.
Lacrimogeni e idranti Gli scontri sono cominciati a metà pomeriggio quando le forze dell’ordine hanno usato lacrimogeni e idranti per far sgomberare i manifestanti. Secondo alcuni testimoni sono stati sparati in aria anche colpi d’arma da fuoco. La polizia avrebbe invece sparato proiettili di gomma sui manifestanti. Un’altra operazione era prevista nel quartiere commerciale e turistico di Ratchaprasong, più a est che i "rossi" occupano da otto giorni, provocando ingenti perdite agli hotel e ai centri commerciali della zona.
Il blitz alle 7 del mattino "L’operazione è cominciata alle 13 (le 7 italiane) per ripristinare la normalità in virtù dello stato di emergenza» decretato mercoledì, ha dichiarato il portavoce del governo Panitan Wattanayagorn. Le "camicie ross"», espressione in particolare dei contadini del nord della Thailandia, accusano Abhisit di essere al servizio delle elite tradizionali di Bangkok ed esigono le sue immediate dimissioni
Gli scontri nel centro di Bangkok Gli scontri sono avvenuti nei pressi del ponte Phan Fah, nel centro di Bangkok, dove, secondo fonti giornalistiche sul posto, si erano radunate circa 4.000 camicie rosse si erano radunate nei pressi del quartier generale dell’Onu. Fonti sul posto indicano inoltre che truppe e forze dell’ ordine si erano radunate nella zona commerciale e turistica di Ratchaprasong Intersection, presidiata da una settimana da circa 8.000 camicie rosse, con l’apparente intenzione di disperdere i manifestanti anche lì. Che un’azione repressiva massiccia fosse nell’aria lo indicava l’imponente contingente di polizia in tenuta antisommossa che stamani era stato dispiegato verso il centro della capitale occupata dalla "camicie rosse".
Tv, oscurato Canale del popolo L’azione era stata preceduta dall’improvvisa chiusura di quattro vicine stazioni della metropolitana, e, durante la notte, l’oscuramento per la seconda volta del "Canale del popolo" (Ptv), emittente
tv di riferimento dei partigiani di Thaksin. Le camicie rosse sono poi riuscite a far tornare in onda la tv nel pomeriggio, dopo aver assaltato il complesso di Thaicom, la società satellitare che trasmette il segnale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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