Bankitalia: famiglie in fuga dai bond

da Milano

Nel corso del 2004 il popolo dei Bot ha ripreso a crescere, mentre si è verificato un fuggi-fuggi delle famiglie dalle obbligazioni (bond) emesse da enti e imprese. Al tempo stesso, la raccolta netta dei fondi comuni di investimento di diritto italiano ha chiuso in rosso per 19 miliardi, anche per via del fatto che gli investitori hanno preferito acquistare direttamente sul mercato titoli pubblici. È questa la fotografia scattata da Bankitalia nell’ambito del rapporto dedicato all’andamento dell’economia delle regioni, che fa il punto anche sulla dinamica dei risparmi e dei debiti delle famiglie.
La Banca d’Italia rileva, nel suo studio, che nel corso del 2004 il portafoglio finanziario delle famiglie si è diversificato, accentuando il peso degli strumenti contraddistinti da una bassa rischiosità. In generale, la consistenza dei titoli di Stato detenuti dalla clientela ha ripreso a crescere, a un ritmo che sfiora il 10% (più 9,6%, per la precisione). Quanto invece ai bond, la presenza nel portafoglio delle famiglie di quelli emessi da enti e aziende è stata drasticamente ridotta, con una diminuzione dell’11,4%, con punte di disinvestimento particolarmente alte nel Nord Est e nelle regioni meridionali. Il rapporto evidenzia anche l’aumento del ricorso ai prestiti da parte degli italiani: nel solo 2004 i prestiti concessi alle famiglie consumatrici sono cresciuti del 15,7% contro il più 10,3% del 2003, mentre nel periodo compreso tra il 1998 e lo scorso anno i mutui sono saliti del 15,9% in media annua e in rapporto al prodotto interno lordo (Pil) sono passati dal 7,5% al 14,5%. Bankitalia fa presente che oltre un quinto delle famiglie del nostro Paese, con riferimento peraltro in questo caso a dati relativi al 2002, è in una condizione di indebitamento (22,1%), percentuale che sale al 25,5 nelle regioni settentrionali e si riduce al 16,5 nel Sud (nell’Italia centrale si attesta sul 23,6). Negli ultimi tre anni l’indebitamento ha continuato a correre, favorito da una situazione di bassi tassi d’interesse che ha spinto le famiglie a contrarre prestiti per sostenere i loro consumi e per investire nell’acquisto di una casa. Va aggiunto a quest’ultimo riguardo che i mutui-casa nel 2004 sono aumentati del 19,3%, un tasso di crescita superiore rispetto al già ragguardevole più 15,8% del 2003.

Ma oltre ai mutui-casa, nel corso del 2004 è proseguita anche l’espansione del credito al consumo erogato da istituti bancari e da finanziarie, con una crescita che è stata rispettivamente del 16,3 e del 21,6 per cento.

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