La maledizione dei mondiali di basket continua per Team Usa. Dopo la magrissima figura rimediata nel 2019, quando la nazionale a stelle e strisce finì settima, stavolta è toccato alla Germania eliminare gli eredi del Dream Team in semifinale. La vittoria messa dalla Mannschaft per 113-111 è stata uno dei risultati più sorprendenti di questo mondiale asiatico, dove le altre due favorite della vigilia, i campioni in carica della Spagna e la Francia, sono uscite in circostanze ancora più disastrose. Questa sconfitta riaprirà sicuramente il dibattito negli Stati Uniti, specialmente nei confronti delle superstar della Nba, che avevano rifiutato la chiamata di coach Steve Kerr.
Germania più squadra
Nonostante la prestazione maiuscola messa contro l’Italia, Team Usa è sceso in campo contro una squadra molto più fisica e precisa come la Germania partendo col freno a mano tirato, lottando punto a punto per tutto il primo tempo. Quando Team Usa non è in grado di imporre il suo gioco tutto ripartenze veloci, tiri da tre e viene costretto a lottare sotto il tabellone, sudandosi ogni punto, le cose possono diventare molto più complicate. Già dal primo quarto sembrava di rivedere la partita persa con la Lituania, capace di dominare la battaglia ai rimbalzi. Nonostante tutto, i ragazzi di coach Kerr erano riusciti ad arrivare alla sirena lunga avanti di un punto, 60-59.
Il terzo quarto, quello che i tifosi azzurri hanno iniziato a temere come la peste, stavolta è costato la partita alla superpotenza del basket mondiale. Tornati in campo scarichi, troppo sicuri dei propri mezzi, gli Stati Uniti hanno subito un parziale di 35-24 consegnando ai rivali un vantaggio di 10 punti. A questo punto le stelle di Team Usa, quegli Edwards e Reaves che avevano scherzato la difesa dell’Italia, si sono svegliate e hanno messo alle corde la Germania. Ogni tentativo è stato però frustrato dai tedeschi, capaci di mettere alcuni tiri cruciali e staccare il biglietto per la finale.
Un tonfo rumorosissimo
A fine partita lo choc sui volti dei campioni della Nba era evidente. Tutti gli esperti di basket americani erano sicuri che giocatori solidi ed esperti come Edwards, Haliburton e Brunson, aiutati magari dal talento dell’italo-americano Banchero, sarebbero stati sufficienti per tornare in vetta al mondo. Le parole di Brunson riassumono il sentimento di tanti tifosi americani: “Partita terribile. Non c’è altro da dire”. Reaves, in conferenza stampa, è altrettanto laconico: “Sapevamo che dovevamo scendere in campo e vincere. Non ce l’abbiamo fatta”.
Steve Kerr prova a prenderla con filosofia: “Negli ultimi 30 anni il basket è migliorato molto a livello globale. Queste sono partite difficili, non siamo più nel 1992. I giocatori sono migliorati, le rivali sono migliorate molto. Non è facile vincere un mondiale o un oro olimpico”. Il rischio è che la prestazione non eccelsa di Team Usa cancelli i meriti di una squadra come la Germania, partita senza i favori del pronostico ma capace di rispondere presente nei momenti chiavi delle partite. D’altro canto, gente come Dennis Schröder, Franz Wagner o Daniel Theis sta facendo vedere ottime cose in Nba. La differenza, forse, è tutta nella motivazione: giocare per la nazionale non ha la stessa importanza per i talentuosi americani.
Una consolazione per i tifosi dell’Italia? La Germania troverà in finale la Serbia uscita con le ossa rotte dal confronto con gli Azzurri.
La nazionale slava, trascinata da un grande Bogdan Bogdanovic, ha piegato il favoritissimo Canada, dando vita ad una finale tutta europea. Che gli equilibri del basket mondiale stessero cambiando ce ne eravamo accorti da tempo ma nessuno certo immaginava che domenica Team Usa avrebbe guardato la finale dagli spalti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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