Bronny James, il figlio di LeBron in bilico tra Nba e college

Bronny James ha annunciato venerdì su Instagram che si candiderà sia al draft Nba 2024 che al transfer portal della Ncaa, autorità che regola il college basket

Bronny James, il figlio di LeBron in bilico tra Nba e college

Le scelte di un giovane talento del basket universitario difficilmente traversano l’oceano. Le cose cambiano molto quando si sta parlando del figlio di una delle più grandi stelle dell’Nba di tutti i tempi. L'esordiente dei Trojans della University of Southern California (Usc) LeBron James Junior, meglio conosciuto come Bronny, ha fatto sapere tramite Instagram la propria volontà di tenersi aperte tutte le opzioni. Oltre a dichiararsi eligible (selezionabile) per il draft Nba, entrerà anche nel cosiddetto transfer portal, così da poter essere eventualmente ingaggiato da altre università. Ciò ha fatto sollevare più di un sopracciglio considerato che, lo scorso luglio, la stella di Usc aveva subito un arresto cardiaco in allenamento. Molti a Los Angeles, però, continuano a sognare un inedito duo padre-figlio con la maglia dei Lakers già dalla prossima stagione.

Un cammino molto incerto

LeBron Junior, dopo aver fatto il diavolo a quattro nelle high school dell’Ohio ed essere nominato All American, era arrivato ai Trojans, una delle squadre di college più prestigiose d’America, con enormi aspettative, ma l’incidente in allenamento lo aveva tenuto lontano dal parquet per cinque mesi, limitando parecchio il suo minutaggio. Nei 19 minuti a partita che coach Enfield gli aveva concesso, non è che avesse fatto cose particolarmente impressionanti, una media di 4,8 punti, 2,8 rimbalzi e 2,1 assist. Il peso enorme del suo cognome e la possibilità fascinosa di vederlo in campo con il famoso padre sono un’attrattiva troppo forte per una lega come la Nba che sta ridiscutendo con le televisioni americane i diritti televisivi e che sta perdendo audience anno dopo anno.

Il fatto di aver subito un infortunio grave potrebbe rivelarsi un grosso problema. Per evitare complicazioni, la Nba ha istituito un pannello di esperti indipendenti, chiamato Fitness to Play che dovrà dare il via libero a Bronny. Solo in caso di esito positivo potrà partecipare agli allenamenti aperti agli scout, alla combine, l’evento nel quale le varie squadre possono verificare le prestazioni atletiche dei possibili prospetti o allo stesso draft. I vari team, però, potranno avere dei colloqui col giovanissimo campione ancora prima dell’esame medico. Una situazione che, a quanto pare, avrebbe convinto LeBron Junior a decidere di non decidere.

Dipende tutto dalla squadra

Se negli ultimi anni la cosiddetta pratica del one and done, ovvero lasciare il basket universitario dopo un solo anno per passare alla Nba, era diventata la normalità, l’apertura del transfer portal e gli stipendi importanti che molte università sono disposte a pagare ha reso la permanenza al college un’opzione molto più interessante. A quanto si apprende Bronny ha previsto di incontrare alcune franchigie della Nba e permettere loro di verificare le sue condizioni fisiche ancor prima della scadenza del 31 maggio, quando dovrà decidere se entrare ufficialmente nel draft o continuare un altro anno al college. Il potentissimo agente Rich Paul, ad della Klutch Sports, che rappresenta anche gli interessi del padre, aveva fatto capire che Bronny non ha fretta di fare il salto e che vuole finire nella squadra giusta.

LeBron Bronny James USC 2023

Paul aveva dichiarato che “per me fare entrare un giovane nella lotteria del draft non è altrettanto importante di farlo arrivare alla squadra che potrà farlo crescere nella maniera migliore”. A sentire l’agente, l’unico che non metterà bocca nella decisione del figlio sarà proprio LeBron James, anche se in passato aveva fatto sapere che giocare nella stessa squadra sarebbe stato un sogno. Secondo Paul, “LeBron vuole che Bronny ragioni con la sua testa”. Una cosa che potrebbe influenzare il figlio potrebbe essere il fatto che un ex compagno di squadra del padre ai tempi del liceo, è diventato il nuovo allenatore dell’università di Duquesne. Essere allenato da un amico di famiglia potrebbe convincere Bronny a restare al college un altro anno.

Il difetto cardiaco è un problema

Sullo sfondo, però, rimane il fatto che le condizioni del cuore di Bronny non siano ancora del tutto risolte. Dopo il grande spavento dello scorso luglio, quando era finito in ospedale per un arresto cardiaco in allenamento con Usc, i medici della famiglia James hanno avuto il tempo di esaminare nel dettaglio la situazione. Invece delle varie spiegazioni fornite all’epoca, a fine agosto, mentre stava recuperando a casa, gli esami avevano rivelato come Bronny soffrisse di un difetto congenito al cuore. Dopo l’annuncio ufficiale non sono arrivati ulteriori aggiornamenti sull’evoluzione della malattia ma, visto che a dicembre il figlio di LeBron aveva debuttato coi Trojans, evidentemente è una situazione gestibile coi farmaci.

Bronny James USC 2023

Il team medico che segue il diciottenne si era detto sicuro che questo difetto cardiaco sarebbe stata la “causa probabile” dell’arresto cardiaco. Nel comunicato ufficiale si legge che si tratterebbe di un “difetto cardiaco congenito che impatta in maniera significante sia l’anatomia che la funzionalità dell’organo ma che può essere trattato”. La famiglia si era detta “sicura del suo recupero completo” e che sarebbe tornato a giocare in pochi mesi. Il fatto che abbia giocato così poco con Usc, nonostante una stagione decisamente deludente, con 8 vittorie e 12 sconfitte nella Pac-12 e l’eliminazione ai quarti contro Arizona non è del tutto rassicurante.

Un’ombra sicuramente sgradita sul futuro di uno dei talenti sui quali il commissioner Adam Silver punta per far uscire dalla crisi di ascolti l’Nba. Vedremo se Bronny è davvero pronto per il salto o se preferirà aspettare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica