Doveva essere la partita del gruppo di Gianmarco Pozzecco, salvato contro la Serbia dalla prova maiuscola di Fontecchio e gli Azzurri rispondono in maniera commovente. Visto che l’alfiere di Utah è marcato stretto, ci pensano Tonut, Ricci ed i soliti, immarcescibili, Melli e Datome a suonare la carica. L’Italia per la prima volta dal 1998 approda ai quarti di finale del mondiale di basket, mettendo sotto una squadra solida, mai doma come Porto Rico. La missione non è ancora conclusa: dopo i momenti orribili vissuti contro Repubblica Dominicana e Serbia a questo punto è obbligatorio sognare. Tocchi a chi tocchi, questa Italia è davvero capace di tutto.
L’Italia parte forte ma Porto Rico c’è
Porto Rico non batte l’Italia al mondiale dal lontano 24 maggio 1963, quando i caraibici riuscirono a spuntarla per 75 a 73. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia ma gli Azzurri non potranno permettersi troppe disattenzioni contro Waters e compagni, che a Manila finora non hanno sbagliato quasi niente. Già dalla palla a due si capisce l’importanza della posta in palio. Italia determinata, cattiva quanto basta, con Polonara ad integrare il quintetto base ad aprire le danze per ripetere l’impresa del 1998, ultima volta che l’Italbasket è entrata tra le 8 migliori al mondo. Al contrario di quanto fatto con la Serbia, polveri bagnate nelle prime azioni, con una tripla di Polonara che non va e un passaggio impreciso di Spissu, vera e propria rarità in questo mondiale. Il collegamento Waters-Romero funziona alla grande ma per fortuna il play sardo decide di mettere la prima tripla della partita. Melli allunga le ali, stoppa e fa ripartire Tonut, che si ripete un minuto dopo prendendo pure fallo. Mini-break degli Azzurri, un 9-0 concluso dallo schiaccione di Fontecchio che fa male. Ismael Romero si fa prendere dall’entusiasmo e mette uno sfondamento su Melli, che nel pitturato continua a fare la differenza. Un po’ di confusione in difesa ma, alla fine, i nostri riconquistano un altro pallone: azione conclusa dal solito Tonut, che porta il suo bottimo ad 8 punti in quattro minuti.
In moments of doubt,
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Go to Stefano Tonut
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La guardia dell’Olimpia non si ferma più e va in doppia cifra. La striscia degli Azzurri si ferma grazie ad una sospensione di Waters, che deve caricarsi la squadra sulle spalle. Per il momento la lotta sotto il tabellone è tutta a favore dell’Italia ma è ancora presto per dare verdetti. L’ex play di Boston continua ad approfittare del buon momento e segna ancora a ripetizione. La tripla di Spissu tiene ancora a più sette gli Azzurri, che sbagliano qualche passaggio facile. Gran passaggio di Waters per Romero e, nel giro di un paio di minuti, il vantaggio dell’Italbasket si riduce a cinque punti. Porto Rico è squadra tosta e durissima a morire, anche stasera. Dopo il timeout sia Pajola che Melli provano le triple, senza fortuna ma almeno i rimbalzi offensivi ci forniscono parecchie opportunità. Spissu trova una corsia buona per andare a canestro e ferma la rimonta dei caraibici. Pozzecco capisce che bisognerà lottare fino alla fine e aumenta il ritmo delle rotazioni, mettendo in campo anche Procida. L’Italia funziona meglio quando non insiste col tiro da tre: Ricci trova il canestro in penetrazione e il fallo, convertito in un gioco da tre vecchio stile. Azzurri avanti di 10 con Spagnolo che trova spazio negli ultimi secondi del primo quarto.
Waters riporta sotto Porto Rico
Il tecnico di Porto Rico schiera un quintetto insolitamente alto e le conseguenze in campo si vedono subito. Jordan Howard trova canestro e fallo ma Gabriele Procida riesce a riportare a più nove gli Azzurri, prima di recuperare palla sotto il nostro canestro. La panchina trova finalmente spazio e risponde presente, anche se Severini mette un fallo evitabile su Ortiz. I suoi liberi riportano a meno sette i caraibici, che funzionano meglio in difesa rispetto al primo quarto. Bene il tap-in di Severini sul gancio impreciso di Ricci ma sul rovesciamento di fronte arriva il terzo fallo di Pajola. Sette i palloni persi da Porto Rico, cifra davvero inusuale, come la mancanza di efficacia sotto i tabelloni. Diversi falli in campo ma, per fortuna, ne fanno di più i nostri rivali. Sul 30-20 Colon ributta nella mischia Waters ma la precisione nel tiro continua a rimanere bassa da entrambe le parti. Una tripla clamorosa di Howard riporta Porto Rico a meno cinque mentre Spissu è ancora impreciso: solo 2 su 12 per l’Italia stasera. Melli s’inventa un movimento beffardo per ingannare Romero e mettere un sottomano facile facile: ennesima prova maiuscola la sua.
Alright, at this point the baseline should be named “Simone Fontecchio-line” #FIBAWC x #WinForItalia pic.twitter.com/tO57FQFwAY
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Per fortuna, oggi, Stefano Tonut è in giornata di grazia: il suo sottomano vale 13 punti, con un ottimo 6 su 7 dal campo. Il timeout di Colon segnala un nuovo cambio di rotta per i rossi: ci pensa il capitano Ortiz a mettere una tripla davvero pesante, che Fontecchio non riesce a pareggiare dall’altra parte del campo. Per ora mano gelida per l’alfiere di Utah: solo 1 su 6 dal campo. Alla lunga gli errori si pagano, tanto che il libero di Waters riporta sotto Porto Rico grazie ad un parziale di 7-0. Solo due punti di vantaggio per i ragazzi del Poz a soli 45 secondi dalla sirena lunga. L’ennesimo rimbalzo di Melli garantisce l’extra possesso ma Fontecchio sbaglia ancora dall’arco. Per fortuna Gigi Datome trova la sua prima tripla di giornata. Una parabola dolcissima di Waters fa chiudere il primo tempo sul 39-36 per l’Italia. Bene, non benissimo, specialmente sulle seconde palle.
Ennesimo blackout ma dura poco
Almeno in questo mondiale, i secondi tempi di Porto Rico hanno fatto la differenza, quindi sarà fondamentale per gli Azzurri partire col piede giusto nel terzo quarto. Stefano Tonut decide che anche il secondo tempo sarà roba sua: schiaccione enfatico su terzo tempo da post basso, aggrappandosi al ferro. Porto Rico prova con insistenza il tiro dall’arco ma, almeno per ora, con pochissima fortuna. Conditt capisce che è il momento di cambiare strategia e mette una schiacciata in faccia a Fontecchio, che non la prende benissimo. Nono rimbalzo di Melli che causa un fallo su Spissu: peccato che Polonara sbagli ancora un tiro pulito. Su un’azione confusionaria di Tonut, Pozzecco cambia ancora: pochi punti finora, grazie soprattutto all’estrema imprecisione dei caraibici dall’arco. Poche idee e parecchio confuse in un terzo quarto che davvero nessuno si aspettava così sparagnino. Pineiro finalmente trova un fade away interessante e Porto Rico si riporta sul meno uno per poi passare avanti grazie alla tripla di Thompson. Tutto da rifare per gli Azzurri, che vivono l’ennesimo blackout inspiegabile. Sul 43-41 per i caraibici, Pozzecco chiama il timeout per richiamare all’ordine i suoi: sette tiri sbagliati di fila sono davvero troppi.
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Visto che Fontecchio è marcato stretto, ci pensa Pippo Ricci a mettere finalmente un canestro per l’Italia. Solo quattro punti segnati in quasi sette minuti di gioco da entrambe le parti sono davvero pochissimi, segno che in campo c’è parecchia stanchezza. Quando la palla pesa una tonnellata, per fortuna ci pensa Gigi Datome: bella tripla la sua cui Waters non riesce a rispondere. Finalmente Fontecchio riesce a sbloccarsi, proprio nel momento critico del terzo quarto. Italia ora avanti più sei ma, soprattutto, in fiducia dopo un parziale di 8-0 messo in un paio di minuti. Ora Simone è ovunque: prima segna un canestro poi recupera un rimbalzo in difesa. Howard aspetta fino all’ultimo secondo e pianta una tripla in fronte a Pajola. La bomba a fil di sirena ricuce lo strappo degli Azzurri: finisce 51-47, non è ancora finita.
Ricci e Datome, è apoteosi azzurra
Gigi Datome suona la carica per i nostri: undici punti per il capitano e l’Italia riparte alla grande. Fontecchio lotta come un leone ma ha tre maglie rosse attorno e non può fare miracoli. L’Italia rimane in avanti a consumare secondi, aspettando l’occasione giusta. Pippo Ricci si prende un tiro non banale e infila una bomba perfetta. Si festeggia come se avessimo vinto una finale; comprensibile vista la quantità industriale di errori messi stasera. Il timeout per Porto Rico fa capire che siamo nel momento cruciale della partita. Italia avanti di 10 ma ancora attenta in difesa e pronta a giocare col cronometro fino a quando non si aprono corridoi interessanti. Ricci alimenta Fontecchio: la strada per la schiacciata è chiusa ma mette comunque il canestro del più 12. Dura poco, visto che Waters mette una tripla ma il segnale è comunque positivo. Pippo Ricci approfitta dell’ennesimo errore al tiro di Pineiro e mette una gran bomba dal post basso. Severini si guadagna un fallo in attacco e gli Azzurri vanno sul più 13. Porto Rico è un attimo in confusione, insistendo continuamente con le triple.
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A cinque minuti dal traguardo l’Italia è a più dieci e serve l’assist di Datome per Ricci, che sta vivendo un momento d’oro. 13 punti per lui finora, preziosissimi per la causa azzurra. Quando Melli torna in campo i rimbalzi tornano essere tutti italiani ma Waters prova a farsi strada alla sua maniera, costringendo Pajola al fallo. A tre minuti e 30 dalla fine, Porto Rico rimane nella metà campo azzurra ma l’Italia difende bene, anche se è costretta a spendere qualche fallo. Pineiro ne approfitta dalla lunetta e gli ultimi tre minuti vedono Porto Rico a meno otto. Melli recupera il suo libero sbagliato e concede un altro possesso all’Italia: Pippo Ricci ne approfitta ed infierisce sulla difesa caraibica. 15 punti per lui, che pareggia il conto di Tonut.
I rossi si rovesciano in avanti con una certa foga e George Conditt paga carissimo un contatto fortuito con Melli: brutta storta alla caviglia per lui, costretto a lasciare il parquet a braccia. Gli Azzurri bruciano secondi facendo circolare la palla senza forzare il tiro. Coach Colon chiama il timeout per programmare gli ultimi 93 secondi di questa partita ma stasera dall’arco Porto Rico non funziona proprio.
Nicolò Melli mette il canestro del 70-57 e l’ennesimo errore da tre dei caraibici ha il sapore della resa. Simone Fontecchio decide che è il momento di mettere una tripla ed è praticamente finita. 25 anni dopo l’Italia è tra le migliori otto del mondo, all’Araneta Coliseum finisce 73-57.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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