Un’Italia con il morale alle stelle dopo la difficile vittoria contro i rivali della Serbia scenderà in campo domenica mattina, ancora nel mitico Araneta Coliseum di Manila per giocarsi l’accesso ai quarti di finale contro Porto Rico. Anche se, almeno sulla carta, il compito degli Azzurri sembra meno complicato, la nazionale caraibica va presa con le molle, considerato che potrà schierare un talento assoluto come Tremont Waters. Vediamo quindi i precedenti, le chiavi tattiche della partita e dove seguire questa vera e propria finale in televisione o in streaming.
I precedenti non contano
Se alla vigilia dell’incrocio con la Serbia, i ragazzi di Pozzecco non godevano certo dei favori dei pronostici, il pericolo numero uno per l’Italbasket sarà di non sottovalutare l’impegno contro Porto Rico. La nazionale guidata da Nelson Colon è lontana parente di quella vista nell’avvicinamento al mondiale ed ha dimostrato di avere quel che serve per entrare nel novero delle migliori otto squadre al mondo. Anche se il Poz farà l’impossibile per mantenere alta la tensione in gruppo, impossibile che la memoria non corra allo scorso 13 agosto, quando al Pala D’Andrè di Ravenna l’Italia aveva pulito il parquet con Porto Rico, distruggendoli per 98-65. L’occasione era di quelle speciali, l’ultima del capitano Gigi Datome in Italia con la maglia della nazionale e Porto Rico non aveva a disposizione diversi pezzi importanti ma non sarà semplice trattare i caraibici con il rispetto che meritano. In Romagna Simone Fontecchio e Gabriele Procida avevano messo 16 punti, seguiti dai 15 di Matteo Spagnolo mentre le bocche da fuoco di Porto Rico avevano sbagliato parecchio. Improbabile che le cose stavolta vadano così lisce.
Paradossalmente saranno proprio i precedenti a complicare la preparazione di questa partita cruciale: Italia e Porto Rico si sono incontrate sette volte in ambito internazionale e gli Azzurri sono riusciti a portare a casa le ultime sei partite. Arrivare, poi, con negli occhi la clamorosa rimonta contro la Serbia, quei 16 punti di svantaggio recuperati in poco più di sette minuti, non farà che aumentare a dismisura le aspettative di pubblico e media. Porto Rico non avrà il pedigree e il rispetto degli slavi ma, almeno a questo mondiale, ha dimostrato di essere una compagine tecnica, ben guidata e affiatata quanto basta da schiantare anche un cliente molto scomodo come la Repubblica Dominicana. Blackout come quelli visti nel terzo quarto potrebbero essere letali.
Italia, andare oltre Fontecchio
Dover scendere in campo due giorni dopo una prestazione clamorosa come quella messa contro la Serbia è allo stesso tempo un bene e un male. L’approccio mostrato nei primi due quarti dai ragazzi del Poz è stato quasi perfetto ma, ancora una volta, la sirena lunga sembra azzerare quanto di buono fatto dagli Azzurri, innescando inspiegabili amnesie collettive. Gli stessi giocatori che riuscivano a mettere triple complicate iniziano, per qualche strana ragione, a non beccare nemmeno il ferro quando sono liberi e gli avversari ne approfittano per mettere vantaggi importanti. Contro la Repubblica Dominicana non c’era stato nessuno in grado di rimettere la barca azzurra in rotta e condurla fino alla vittoria. Contro la Serbia, per fortuna, a suonare la carica ci aveva pensato una coppia improbabile: Simone Fontecchio e il capitano Gigi Datome, protagonista di alcuni canestri pesantissimi e inaspettati, visto quanto mostrato sul parquet fino a quel momento. Il problema è che non si può contare su eventi del genere: questi piccoli miracoli succedono molto raramente.
La stella assoluta dell’Italbasket ha vissuto la sua migliore partita contro la Serbia, mettendo il massimo di punti in carriera nel momento più critico. Il compito dell’Italia sarà di non dover aver bisogno che Fontecchio si carichi di così tante responsabilità, visto che una giornata storta al tiro capita anche ai campioni. Dovrà essere tutta la squadra a girare, panchina inclusa, dando una mano ad alcuni protagonisti in stato di grazia, da Nicolò Melli in difesa al folletto Marco Spissu, le cui triple hanno tenuto a galla l’Italia contro la Serbia. Se Pajola e Tonut riuscissero a contribuire in maniera più regolare, magari potremmo evitare quei pericolosissimi blackout visti finora. Resta, poi, da capire come mai Pozzecco abbia usato Spagnolo, Procida e Diouf col contagocce: in quella che potrebbe rivelarsi una vera e propria battaglia, ci sarà bisogno di tutti, non solo delle stelle.
Porto Rico, un collettivo tosto
La tentazione di fare l’equivalenza tra Porto Rico e la sua stella più brillante, il play ex Nba Tremont Waters, è allo stesso tempo irresistibile e fuorviante. Certo, l’ex compagno di squadra di Victor Wembanyama ha messo una prestazione incredibile contro la Repubblica Dominicana, mettendo un double double enfatico, con 37 punti e 11 assist ma non è stato che uno dei cinque giocatori caraibici ad andare in doppia cifra. Come successo con Fontecchio, il suo 7 su 13 dall’arco è roba difficile da ripetere, specialmente con una difesa accorta come quella dell’Italia ma il risultato non cambia: il 102 a 97 che è valso a Porto Rico la testa del girone è in buona parte merito di una prova collettiva da applausi. Difficile che la partita sia decisa dallo scontro tra le due star: Karl-Anthony Towns ha fatto ancora meglio, 39 punti, ma la vittoria è andata a Porto Rico. La differenza l’ha fatta il carattere della squadra, che dopo aver sprecato un vantaggio di 16 punti nel finale del secondo quarto, è finita sotto pesantemente nel terzo quarto per poi mettere un finale maiuscolo.
Il finale di partita è stato all’insegna di una battaglia punto a punto, decisa negli ultimi 30 secondi da un errore dall’arco di Towns e un paio di tiri liberi di Waters. Le statistiche più preoccupanti sono quelle relative alla precisione al tiro e alle ripartenze, punto debole della difesa azzurra contro la Serbia. Con le quattro squadre del girone I tutte a 3 vittorie e una sconfitta, servirà una gara all’insegna della pazienza per strappare il biglietto per i quarti. Al momento, a parte Waters, tutti potrebbero trovare la partita della vita, da Conditt a Thompson, fino a Romero e Pineiro. L’Italia ha dovuto affrontare gare più complicate ed ha il vento in poppa, ma Porto Rico è allo stesso tempo equilibrata, messa bene in campo e capace di rimonte fulminee. La lotta sotto il tabellone dovrebbe vedere leggermente favoriti gli Azzurri ma molto si deciderà nella battaglia al tiro. Finora la circolazione di palla dell’Italia è stata un grosso problema per tutti: se riusciremo a far girare bene il pallone, Porto Rico potrebbe non avere le risposte giuste.
Dove vedere la partita in tv
La partita decisiva per l’accesso ai quarti di finale del mondiale di basket si terrà domenica 3 settembre a partire dalle ore 10 all’Araneta Coliseum di Quezon City, periferia di Manila. Gli Azzurri, una volta tanto, sono i favoriti dei bookmakers: in media la vittoria dell’Italia è data a 1,40 mentre il successo di Porto Rico viene dato a 4.
Grazie all’accordo tra i rights holder e l’emittente pubblica, la partita sarà visibile in diretta e in chiaro su RaiDue. Gli abbonati alle piattaforme Sky e DAZN potranno, invece, seguirla via satellite o in streaming.
In caso di vittoria, l’Italia potrebbe finire in prima posizione nel girone se la Serbia dovesse avere la meglio sulla Repubblica Dominicana, evitando incroci pericolosi nei quarti. Buon mondiale a tutti!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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