Dopo il tonfo pesante con la Repubblica Dominicana era fondamentale per i ragazzi di Pozzecco tornare alla vittoria nella sfida contro i padroni di casa delle Filippine. Di fronte al gran pubblico di Manila, l’Italia vince e convince, dominando per lunghi tratti i Gilas, che però si rifanno sotto nel finale. Qualche brivido di troppo, alcune disattenzioni evitabili ma, comunque, una prova finalmente solida dell’Italia, che ora attende di conoscere l’avversaria negli ottavi di finale. Il tiro da tre non è ancora quello dei giorni migliori ma almeno il piglio è quello visto nell’avvicinamento al mondiale. Incoraggiante, poi, il fatto che siano ben sei gli azzurri in doppia cifra, confermando che la panchina può fare la differenza da qui in avanti.
Filippine precise, l’Italia soffre
L’Italia e le Filippine si sono incontrate due volte in passato ai mondiali di basket ed entrambe le volte gli Azzurri hanno avuto vita facile, chiudendo con oltre 40 punti di vantaggio. Stavolta, però, si gioca nella tana del lupo, in quell’Araneta Coliseum che vide il 1 ottobre 1975 il famoso Thrilla in Manila, il terzo incontro tra Mohammed Ali e Joe Frazier. Lo scatenato pubblico di casa, che nel debutto contro la Repubblica Dominicana ha fatto battere il record di spettatori per una partita di basket internazionale è pronto a giocarsi il tutto per tutto e sostenere la propria nazionale. I caraibici, battendo l’Angola, hanno fatto il proprio dovere, mettendo il primo posto fuori dalla portata dei ragazzi di Pozzecco. Per il secondo potrebbe anche bastare una sconfitta con meno di undici punti di distacco ma è chiaro che l’Italia ha bisogno di vincere e convincere dopo un passo falso doloroso. Obiettivo numero uno, migliorare l’oscena percentuale da tre punti, la peggiore del mondiale, un 20% che non è degno della tradizione cestistica italiana.
Quintetti base sul parquet per entrambe le nazionali, sostenute dal tifo scatenato dei 15000 di casa e Spissu è il primo a provare la tripla e metterla a canestro. La stella delle Filippine e degli Utah Jazz Jordan Clarkson risponde con un’altra, ma nel rovesciamento di fronte Nicolò Melli fa due su due. L’attenzione negli ultimi giorni al tiro dall’arco sempra aver pagato, anche se Fontecchio sbaglia la sua: Clarkson è ancora infallibile, riportando le Filippine a meno due. Il tiro dalla distanza è parte fondamentale del gioco dei filippini e l’ostinazione con la quale i Gilas forzano i tiri è evidente. Alla lunga, però, il gioco dei padroni di casa paga, tanto da portarli avanti con regolarità: ritmi forsennati, triple su triple che chiamano la difesa azzurra a maggiore attenzione. Nel confronto in salsa Utah tra Clarkson e Fontecchio decisamente meglio il filippino ma è tutta la nazionale di casa ad essere più precisa dall’arco. Gli Azzurri provano a rallentare il ritmo e far circolare meglio il pallone, aspettando l’occasione giusta per colpire. A due minuti dalla fine del primo quarto siamo sul 18 pari ma è la difesa a fare netti passi avanti.
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Clarkson e soci, però, recuperano diversi palloni e convertono i turnover in triple pesantissime. Molta più fatica, invece, per gli Azzurri quando si tratta di trovare spazio nell’attenta difesa dei Gilas. A parte il solito, consistente Giampaolo Ricci, poca precisione da parte dell’Italia, che continua a sbagliare tiri completamente aperti con regolarità preoccupante. Il primo quarto si chiude con un 23 a 20 tutto sommato giusto: se la difesa azzurra è riuscita a contenere bene la stella Clarkson, gli spazi aperti per gli altri sono stati troppo interessanti. Per portare a casa questa fondamentale vittoria sarà importante mettere a punto la difesa.
Italia finalmente più concreta
La partita finora si può riassumere nel divario tra le percentuali da tre punti tra le due squadre: 60% per le Filippine, 42% gli Azzurri. Quando Datome e Ricci mettono finalmente due bombe consecutive, l’Italia si riporta avanti 28 a 26 ma è sempre partita vera, da lottare punto per punto, specialmente sotto i tabelloni. Le rotazioni con la panchina, come al solito, vedono favorita l’Italia, che può godere di ricambi migliori ma gli Azzurri non riescono a portarsi avanti in maniera decisiva, consentendo sempre alle Filippine di rifarsi sotto. I padroni di casa sbagliano parecchio ma è comunque preoccupante che i ragazzi di Pozzecco non riescano ad imporre la propria supremazia sotto il tabellone. A metà del secondo quarto tentativo di pressing a tutto campo dell’Italia, efficace in difesa ma sempre troppo imprecisa dall’arco. A preoccupare la panchina azzurra, però, il dato dei rimbalzi offensivi concessi ai padroni di casa: sette in un quarto e mezzo sono decisamente troppi, come le palle perse, convertite spesso dalle Filippine in punti pesanti.
Quando Simone Fontecchio riesce a mettere finalmente una tripla libera, l’Italia si porta sul 35 a 29, grazie soprattutto ad una difesa finalmente efficace, che ha concesso solo 6 punti alle Filippine. La stella di Utah è il miglior marcatore azzurro con 10 punti pur senza essere particolarmente preciso nel tiro: efficacissimo, poi, Stefano Tonut nella marcatura di Clarkson. Il finale del secondo quarto sembra tutto di marca italiana, portandosi su un rassicurante più nove. Buon momento dell’Italia che frustra costantemente gli attacchi dei padroni di casa per rovesciarsi in avanti: Fontecchio approfitta di qualche fallo per arrotondare il suo bottino di punti ma le Filippine continuano a provare ad accelerare il ritmo.
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Tonut spreca un fallo su una controfuga di Clarkson, uno dei pochissimi errori commessi in difesa finora, concedendo un gioco da tre alle Filippine. La risposta degli Azzurri dopo il timeout è da applausi: ad un minuto dalla sirena lunga, l’Italia vola a più undici, risultando particolarmente efficace quando gioca in maniera corale. Il primo tempo si chiude con gli Azzurri avanti 48 a 39: è un’Italia diversa da quella vista contro la Repubblica Dominicana, più in fiducia e meno timida. Speriamo continui anche nel secondo tempo.
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Italia finalmente in fiducia
La ripresa continua con il solito canovaccio: Italia più manovriera, che gira bene il pallone ma è poco precisa al tiro, Filippine che trovano invece un paio di penetrazioni efficaci, riportandosi a meno cinque. Tonut è costretto ad accontentarsi di una sospensione da due ma un buon gancio di Polonara riporta avanti l’Italia che, però, ha timore di provare le opzioni dall’arco che gli vengono concesse dai padroni di casa. Ottimo momento di Stefano Tonut che sta vivendo una partita davvero interessante da entrambi i lati del campo: 13 punti per lui con un eccellente 6 su 7 dal campo. L’Italia non è certo scintillante ma riesce comunque a trovare buone soluzioni in avanti: il tiro da tre continua ad essere un problema, con i padroni di casa sempre più precisi. Spissu uno dei più precisi ma il play sardo è ancora più efficace come spacciatore di palloni: sette gli assist forniti in nemmeno tre quarti, niente male davvero.
Clarkson si dà un mucchio da fare per tenere a galla i Gilas ma gli Azzurri rispondono variando tattica e soluzioni con regolarità, riuscendo a mantenere un vantaggio rassicurante nei confronti dei padroni di casa. Finalmente più efficaci i ragazzi di Pozzecco sotto il tabellone, pur se i tiri azzardati sono un po’ troppi. Il coach azzurro stavolta decide di ruotare molto più spesso il quintetto in campo, per dare minuti a tutta la panchina dell’Italia e non fornire punti di riferimento alle Filippine. Ogni volta che i padroni di casa si rifanno sotto, ecco che un azzurro mette una tripla per dare tranquillità ai nostri: Giampaolo detto Pippo Ricci è particolarmente efficace a due minuti dalla fine del terzo quarto.
Jordan Clarkson si prende la squadra sulle spalle ma continua ad essere marcato efficacemente dai nostri. Alessandro Pajola, invece, non ha timori reverenziali e mette la seconda tripla della sua partita. Le accelerazioni brusche invitano a nozze i padroni di casa, che però sono un po’ troppo fallosi in avanti: i falli in attacco sono una boccata d’ossigeno per l’Italia. Il terzo quarto si chiude con gli Azzurri in possesso che provano a giocare col cronometro: Pippo Ricci per poco non la perde, fornisce un pallone sporco a Pajola che massacra la retina con una tripla splendida. 73 a 60 per un’Italia finalmente convinta dei propri mezzi.
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Un finale più o meno tranquillo
Su un comodo più 15, l’Italia prova a rallentare il ritmo, ma il piglio delle Filippine non è più quello dei primi quarti. L’intelligenza cestistica di Nicolò Melli libera il solito Spissu dal post basso per una tripla fondamentale. Il pubblico scatenato dell’Araneta Coliseum è decisamente più silenzioso ora che l’Italia si è liberata dal peso della sconfitta pesante della seconda giornata e gioca con la scioltezza vista nelle partite pre-mondiale, chiuse con un percorso perfetto. Con la testa finalmente libera, il quintetto di Pozzecco riesce a reggere l’aggressività dei padroni di casa, che non ne vogliono sapere di mollare, non di fronte al pubblico di casa. Simone Fontecchio si è riposato ed è efficacissimo sia in difesa che come uomo assist: Melli ringrazia e mette lo schiaccione.
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L’Italia gioca bene con il cronometro, dall’alto di un rassicurante +15 ed il nervosismo dei giorni scorsi è un lontano ricordo. Si inizia a pensare ai prossimi turni, alla necessità di migliorare la differenza punti, che potrebbe essere determinante da qui in avanti. Dopo un paio di errori marchiani in difesa, Pozzecco chiama il timeout per richiamare i suoi alla massima attenzione. Non è tanto il punteggio a preoccupare, visto che l’Italia è avanti 83-62 ma è fondamentale non concentire ai Gilas di entrare in trance agonistica, trascinati dal pubblico. La chiamata del Poz funziona e gli Azzurri tornano precisi in difesa, specialmente nella chiusura di Clarkson, costretto a rischiare tiri impossibili.
Ultimi due minuti con la partita che, ormai, non ha più molto da dire, con Clarkson che supera Fontecchio come miglior marcatore ma con l’Italia avanti di una decina di punti. Un attimo di nervosismo quando il pubblico si rianima per un errore di Spissu che porta le Filippine a meno 7.
Gli Azzurri provano a gestire il vantaggio ma rischiano di rovinare tutto con qualche disattenzione nel finale, quando la stanchezza inizia a farsi sentire. Si chiude comunque con un convincente 90 a 83. Per vincere contro le grandi potenze del basket mondiale servirà di più e di meglio ma, per ora, basta quanto visto in un terzo quarto da applausi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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