«Bassi, proporzionati e coraggiosi»

Roma«La vera bellezza è nelle proporzioni», sorride la radicale Maria Antonietta Farina Coscioni con la tranquillità di chi, dalla vetta dei suoi 160 centimetri, non ha dubbio alcuno di possederle al meglio nel fisico e nell’animo. Nel day after dell’offesa e delle battute di D’Alema sulla statura del ministro Brunetta, invece di replicare a colpi di ferocia la Lilliput trasversale del palazzo mette i fiori nei propri cannoni e sceglie la risposta gentile, oltre che civile. Piccolo è bello, fan sapere.
Bello e pure forte, se l’ex comandante generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale, deputato del Pdl (m. 1,65), dopo aver garantito che lui il complesso dell’altezza proprio non ce l’ha («Napoleone era più basso di me»), con baldanza sbotta: «Sì, va bene: sono piccolo. Ma ho due... - visualizzare pollici e indici a far cerchio - così, e credo di averlo dimostrato. E pure Brunetta lo sta dimostrando». Valentina Aprea, che a Montecitorio presiede la commissione Cultura (1,58), ammette: «Confesso che mi sarebbe piaciuto essere un po’ più alta: infatti porto i tacchi alti. Però sono soddisfatta per come sono». Se la statura le ha pesato in politica? «In politica?! Ma va!, e nemmeno nella vita. Sto esattamente nella media della bellezza mediterranea».
La leghista Elena Maccanti, che dichiara 1,58 ma forse coi tacchi, cinguetta: «Sì, piccolo è bello», mentre attraversa il Transatlantico correndo, e la sua vicina di scranno Manuela Dal Lago la guarda protettiva sussurrando: «In botte piccola ci sta buon vino». In veneto tradotto in italiano, prima di proseguire: «Io sono alta 1,54, sono piccola e cicciottella. Ma quando ero giovane e carina, ero avvantaggiata: perché gli uomini non vogliono ballare con le donne più alte di loro, e così io ballavo sempre».
Non è certamente affollato di giganti, il nostro Parlamento. Ma anche al Senato l’orgoglio dei piccoli è alto e nobile. Domenico Gramazio s’attacca anch’egli alla botticella, dice che «il vino di Brunetta è ottimo», e per quel che lo riguarda assicura di non aver «mai avuto problemi per la statura, tanto nella vita politica e ancor più nella vita privata». Il senatore Antonio Azzollini, presidente della commissione Bilancio, ricorda che «anche Napoleone era chiamato Sua Altezza», e poi chiude con signorilità: «In politica si misura solo l’intelligenza». Giganti? Domandate al sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, due metri d’altezza «senza tacchi» tiene a precisare, che confessa: «Per me, essere così alto è stato sempre un problema. Poi ho imparato a conviverci, però...». E non domandategli se è meglio essere alti o bassi. Con saggezza salomonica risponde: «Meglio in pace con se stessi».
Saggezza e ironia albergano evidentemente nelle misure fuori media, se pure l’ex ministro Arturo Parisi, alla domanda se si senta iscritto al partito dei piccoli o a quello dei grandi, risponde che «dipende da quanto disti da Civitavecchia». Ti ci vuole un po’ per capire che allude all’imbarco storico per la Sardegna, e nell’isola i suoi 165 centimetri sono più che sufficienti per non essere considerato basso. Ma la discussione si vivacizza quando s’avvicina l’altro «scontento» del Pd, Giulio Santagata (1,68 dice lui, ma certamente coi tacchi) che fa outing dichiarando: «Io sono basso, non sono alto» e sentenzia: «La statura ha da essere bassa: l’altezza è uno spreco». Parisi gli fa eco: «Consumano più le radio a valvole o quelle a transistor?». E Santagata insiste: «I più cattivi dell’Africa sono sempre stati i pigmei, mica i vatussi».
Chi rifiuta le semplificazioni e le massime un po’ abusate è Giorgia Meloni, al governo per la Gioventù, che nonostante il suo metro e 59 quasi aggredisce: «Ripetere che nella botte piccola c’è il vino buono, mi sembra tanto una consolazione povera e priva di fondamento. Tipo “donna baffuta, sempre piaciuta”... Ma siamo seri, a chi è che piace una coi baffi? Per me alla fine, il problema non è mai la quantità, è la qualità. Qualità compatta». Alla qualità fa richiamo anche Franco Giordano, l’ex segretario di Rifondazione, ricordando con un sorriso che «dal basso si vede meglio la realtà», e poi «nella Storia, le grandi cose le hanno fatte i piccoli». Già, Napoleone. «Ma pure Cavour e Lenin».


Il giudizio finale? Tocca all’onorevole Santo Versace, che di estetica se ne intende ed essendo alto/basso 1,77 può far da giudice: «È l’armonia che conta. Armonia tra essere e apparire. L’altezza non conta, pensate a due miti come Brigitte Bardot e Liz Taylor».

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