Basta favole alla «Millionaire» arriva il neorealismo indiano «Barah Aana», ambientato a Mumbai come l’opera che ha vinto l’Oscar, racconta con ironia la vita della servitù dei benestanti

New DelhiDopo il successo di Millionaire, un altro film squarcia il velo sul dramma dei bassifondi di Mumbai, questa volta però con una produzione e con un’attrice italiana, la sexy star Violante Placido. Dall’altro giorno nelle multisale di otto metropoli indiane, Barah Aana racconta in chiave comica le avventure di tre amici di generazioni diverse ma accumunati dalla sorte di essere «servitori» di padroni arroganti e sfruttatori. Ma a differenza del capolavoro del regista britannico Danny Boyle, vincitore di otto Oscar, non si tratta di una favola di poveri orfanelli che diventano milionari, ma piuttosto di uno spaccato di quotidiane miserie e vessazioni subite dalle schiere di autisti, servitori e domestici al servizio dell’emergente borghesia indiana.
Barah Aana, in lingua hindi con sottotitoli in inglese, inaugura un nuovo e inusuale filone dark o neorealista dell’industria cinematografica di Bollywood e non è un caso che ci sia una forte impronta italiana. Il merito di aver scoperto due anni fa il copione scritto e diretto dal regista esordiente Raja Menon è della giovane produttrice indipendente Giulia Achilli, che oggi vive e lavora a Mumbai e che è al suo secondo film dopo Onde (2006) diretto da Francesco Fei (con Filippo Timi e Anita Caprioli). «Uno degli aspetti dell’India che più mi ha colpito come un pugno nello stomaco è di vedere come sono trattate le classi subalterne», spiega Achilli che ha definito Barah Aana (il titolo si può tradurre dall’hindi come «fregato») come una sorta di Riso Amaro del neorealismo indiano.
È stata lei a volere Violante Placido nei panni della bella e ammaliante turista Kate che poi si rileva un’astuta truffatrice. La figlia di Michele Placido, apparsa senza veli su Playboy di febbraio, è l’unica straniera nel cast dove spicca la presenza di Naseeruddin Shah, già noto al pubblico internazionale per Matrimonio Indiano di Mira Nair, vincitore del Leone D’oro a Venezia nel 2001. Con lui, che recita la parte dell’autista umiliato dalla padrona che lo accusa di «puzzare» e che non sa neppure il suo nome, c’è anche Vijay Raaz che interpreta il personaggio di Yadav, il portinaio che trascinerà la combriccola di amici in una torbida storia di sequestri di persona.
Il legame tra la Placido e l’India è destinato a continuare. L’attrice ritornerà presto per girare una puntata del suo prossimo lavoro che la vedrà impersonare la famosa e sfortunata pornodiva Moana Pozzi in una fiction prodotta da Sky Cinema, le cui riprese dovrebbero iniziare ad aprile. Certo sarà decisamente un’altra parte rispetto a quella interpretata in Barah Aana girato in poco più di un mese con esterni nella bidonville di Dharavi, una delle più grandi dell’Asia, nel cuore di Mumbai dove è stato realizzato anche Millionaire.

L’altra connessione con l’Italia è lo sponsor Lavazza, proprietario della catena indiana di caffetterie «Barista», che ha finanziato la produzione e che compare con il marchio in diverse inquadrature.
La pellicola di 97 minuti è stata presentata in anteprima all’Istituto di Cultura Italiana di New Delhi, è una delle rare partecipazioni italiane a Bollywood.

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