Nessun ricorso della Wada: Sinner prosciolto dalle accuse di doping

La Wada ha deciso di non presentare ricorso contro la sentenza dell'Itia. Sospiro di sollievo per il numero uno al mondo, prosciolto da tutte le accuse di doping

Nessun ricorso della Wada: Sinner prosciolto dalle accuse di doping
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Finisce l'incubo doping di Jannik Sinner. Il numero uno al mondo è da oggi totalmente prosciolto da ogni accusa di doping. La segreteria del Tas l'ha confermato martedì mattina al "Corriere della Sera": la Wada non ha presentato ricorso contro la sentenza dell’Itia dello scorso 19 agosto che proscioglieva da ogni responsabilità l'azzurro per la doppia positività al Clostebol, durante il torneo di Indian Wells, di cui sono già scaduti i termini di appello di 21 giorni. Si conferma quindi la consuetudine per cui Wada non si oppone alle sentenze delle agenzie indipendenti come quelle di atletica, ciclismo e tennis, ritenendole motivate dal punto di vista giuridico. L'assoluzione per il campione degli Us Open diventa così definitiva.

Tutto ha inizio poche ore dopo la vittoria del Masters 1000 di Cincinnati. La nota dell'Itia e il messaggio social di Jannik scuotono il mondo dello sport italiano il circuito tennistico. Il 10 marzo 2024 un primo test rileva la positività al Clostebol durante il torneo di Indian Wells. Un secondo test di urine, eseguito il 18 marzo 2024 ha evidenziato nuovamente un metabolita del Clostebol. Il 4-5 aprile e 17-20 aprile arrivano le due sospensioni provvisorie per Sinner ma il tennista italiano ha fatto appello urgente immediato rivolgendosi a un tribunale indipendente nominato da Sport Resolutions (una società privata che supervisiona i casi di doping). In entrambi ha ottenuto la revoca immediata delle due sospensioni e ha potuto continuare a giocare. Il 15 agosto con un'udienza presso Sport Resolutions ha stabilito che non è stata applicata alcuna colpa o negligenza.

L'assunzione della sostanza è stata involontaria: colpa di una pomata usata dal suo fisioterapista. Stando alla ricostruzione dei fatti, è proprio la condotta del preparatore atletico Umberto Ferrara e del fisioterapista Giacomo Naldi, che avrebbe portato alla doppia positività di Sinner al Clostebol. Il preparatore avrebbe acquistato infatti a Bologna la crema proibita Trofodermin utilizzata poi a Indian Wells dal fisioterapista per curare una ferita a un dito e finita nel corpo di Jannik dopo un massaggio. Da lì la decisione del tennista azzurro di interrompere la collaborazione con entrambi i professionisti.

Le ultime due settimane sono storia nota. Sinner è dominatore assoluto agli Us Open e mette in bacheca il secondo titolo del Grande Slam.

Tuttavia restava sempre il timore, che la vicenda ancora in sospeso, potesse riaprirsi dando vita ad una nuova querelle giudiziaria. Per fortuna non sarà così. Jannik potrà concentrarsi sui prossimi obbiettivi stagionali. Più di tutto mantenere salda la vetta della classifica mondiale.

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