Claudio De Carli
Alberto Basile è il direttore dellaeroporto di Linate da circa un anno, in qualità di massima autorità Enac allinterno dellaerostazione è stato il responsabile delle operazioni del finto crash di domenica mattina.
Direttore, che tipo di risposta avete ricevuto?
«Il riscontro è stato positivo, volevamo testare soprattutto le capacità delle strutture antincendio e del soccorso medico. La pianificazione del finto incidente è stata molto realistica, con fumogeni e mezzi. Gli uomini si sono comportati secondo le disposizioni stabilite precedentemente, laeroporto è rimasto chiuso solo per venti minuti peraltro in un momento dove i movimenti sono ridotti al minimo. Solo due aerei hanno subito ritardi, uno della British Airways e un altro della Aerlingus. La simulazione sarebbe dovuta scattare alle 10,30 ma cerano due voli già allineati per il decollo, un Air One per Roma e un Volare per Catania, sarebbe stato assurdo far aspettare i passeggeri, così lesercitazione è scattata alle 10,38 a piste vuote e aeroporto chiuso».
Rispetto alle precedenti simulazioni avete raggiunto nuovi risultati?
«Il gruppo di studio creato per le emergenze aeroportuali ha attivato in fase sperimentale un nuovo sistema di teleallertamento definito Tam Tam fornito dal gestore Sea. È un sistema informatizzato che innesca le operazioni di soccorso in una situazione di bassa visibilità. Viene attivato dalla torre di controllo, in sostanza è un classico bottone che viene premuto dalloperatore in torre, in genere il primo che si accorge dellincidente. Lallarme viene immediatamente diffuso nelle sedi operative di Vigili del Fuoco, Pronto Soccorso, Ufficio di Scalo, Direzione aeroportuale, Polizia e Carabinieri. Da queste sedi, telefonicamente, vengono attivati altri operatori come quelli in servizio alla centrale elettrica e gli uomini dellAnsv, lagenzia che si occupa di stabilire le cause dellincidente».
La prossima fase?
«È stato distribuito un questionario a tutti gli osservatori che verrà esaminato dal gruppo di studio».
Venerdì invece vi eravate riuniti per attuare alcune misure di sicurezza antiterrorismo?
«Volevamo esaminare alcune misure aggiuntive, la principale è quella di non autorizzare più la sosta alle automobili che arrivano al piano partenze, saranno consentite solo operazioni di carico e scarico».
Quando la prossima simulazione antiterrorismo?
«Non dipende da noi ma direttamente dal ministero degli Interni che ha previsto esercitazioni periodiche».
Qual è il vero limite di queste simulazioni?
«Sono importanti, direi fondamentali, certamente anche quando lo scenario è perfettamente organizzato, mancano le motivazioni che solo la realtà riesce a scatenare. Ma evidentemente di questo nessuno si lamenta».
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