Ben vengano i sistemi di aiuto alla guida Senza esagerare

VeronaVolvo ha fatto compiere al suo modello d'ingresso un tale salto di qualità da rendere quasi imbarazzante il confronto con la generazione precedente. Ma forse non è il caso di definire la nuova Volvo V40 un «modello d'ingresso», come invece erano le precedenti S40/V50 che va a sostituire.
V40 è un «hatchback» di 4,37 metri, una sorta di crossover che riunisce in sé l'elegante compattezza di una berlina di segmento C, la grinta e la muscolarità di un coupé, la razionale funzionalità di una wagon. E gli stilisti di Volvo hanno saputo riunire il meglio dei tre caratteri in un progetto elegante, innovativo e pieno di slancio. Gli interni sono disegnati con uguale finezza e la qualità dei materiali e di ogni dettaglio esecutivo ne esalta la classe. Strumentazione, selettori e comandi mostrano un sapiente utilizzo dell'elettronica al servizio del miglior rapporto tra pilota e auto: versatile, informativa e, soprattutto, ben accessibile.
L'elettronica gioca un ruolo fondamentale anche nell'eccezionale livello di sicurezza attiva e «informativa» che fa della nuova V40 la vettura più avanzata oggi in produzione. E non è solo per il suo sistema «Airbag salva pedoni» che rappresenta un importante contributo alla sicurezza in ambito urbano. V40 propone tutta una serie di sensori e avvisatori che espandono in modo mirabile la capacità percettiva e di allerta del pilota. Tra i sistemi, siamo rimasti particolarmente colpiti dall'utilità dei sensori radar laterali-posteriori che consentono l'assoluta sicurezza di manovra in retromarcia anche in condizioni di visibilità nulla dal posto di guida. I sensori hanno un raggio di azione di oltre 70 metri e, quindi, assicurano ampi margini di sicurezza. Abbiamo avuto modo di testare il sistema su una strada trafficata e ha dato perfetta dimostrazione della propria funzionalità, in combinazione con la telecamera posteriore. Sulle strade tortuose e poco trafficate che si inerpicano su per i colli veronesi, abbiamo provato Volvo V40 con due delle motorizzazioni che crediamo riscuoteranno massima attenzione da parte del pubblico italiano: il turbodiesel D2 1.6 litri da 115 cv e il fratello maggiore, D4, 2.0 litri da 180 cv, disponibile anche in versione D3, da 150 cv. V40 D2 vanta i consumi più contenuti della categoria, con soli 3,6 litri/100km, e quindi, anche le emissioni di CO2 più basse: solo 96 g/km. Disponibili con cambio sia manuale sia automatico-sequenziale, ambedue a 6 marce, ambedue le motorizzazioni hanno mostrato eccellenti doti di risposta in potenza fin dai regimi più bassi, elasticità e vigoroso potenziale prestazionale, con il D2 che sfiora i 190 orarie il D4 che arriva a ben 220 l'ora. Eccellenti le prestazioni in accelerazione e ripresa. L'autotelaio V40, per il momento in assetto standard, ma poi arriverà anche quello «R» più sportivo, ha rivelato perfetta competenza e capacità di gestire potenziali prestazionali ben superiori.

É solido, neutro e rapido negli inserimenti, con minimo coricamento laterale, la tendenza al sottosterzo è praticamente nulla. La stabilità è ottima anche su fondi irregolari, come il comfort, pure acustico. Volvo V40 è una candidata molto credibile al titolo di top car della classe C «premium». Prezzi a partire da 24.450 euro.

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