Covid, si passa alla fase 3: cosa dice la circolare del ministero

La fine della pandemia Covid-19 viene decretata anche in Italia con il passaggio alla fase 3: ecco i passaggi principali della circolare del ministero della Salute

Covid, si passa alla fase 3: cosa dice la circolare del ministero
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Come dimenticare, purtroppo, la prima fase della pandemia Covid-19 quando il virus faceva la sua comparsa in Italia e la fase 2 con il decreto del ministero datato aprile 2020 con tutte le norme e limitazioni dovuti a Sars-CoV-2. Adesso, dopo che l'Oms ha da pochi giorni dichiarato che l'emergenza mondiale è finita, il ministero della Salute ha emesso una circolare con l'inizio della fase 3 abbandonando definitivamente i vecchi criteri che ci hanno accompagnato in questi anni.

Cosa dice la circolare

Secondo l'applicazione disposizioni D.M. del 6 marzo 2023 "Sistema di monitoraggio dei cambiamenti nelle caratteristiche della diffusione dei casi di malattia e nell’impatto sui servizi assistenziali connesso alla fase 3 dell’epidemia da SARS-CoV-2", da adesso in poi cambiano i criteri di valutazione perché ci troviamo in una fase in cui non c'è più emergenza ma è "caratterizzata dallo sviluppo di immunità, sia a seguito di vaccinazione che di avvenuta infezione, nonchè dalla sospensione delle misure di distanziamento fisico". La tanto sospirata immunità di gregge è stata raggiunta e la fase 3 abolisce definitivamente il distanziamento tra le persone.

Cosa cambia adesso

La circolare del ministero è stata discussa e approvata con la collaborazione dell'Iss (Istituto Superiore di Sanità) dove si prevede il passaggio da un sistema di valutazione del rischio che era stato creato ad hoc con parametri ben definiti e soglie di allerta "a un sistema flessibile ed adattabile rispetto alla circolazione virale, senza la previsione di livelli di soglia né di valutazione del rischio". Questo, però, non significa che non verranno tempestivamente comunicati eventuali cambiamenti "nelle caratteristiche della diffusione dei casi di malattia e nell’impatto sui servizi assistenziali, fornendo un’adeguata e sollecita informazione a tutte le autorità competenti", sottolinea il ministero.

In cosa consiste la fase 3

Le fonti informative del sistema di monitoraggio di fase 3 consisteranno in una "sorveglianza epidemiologica e microbiologica di SARS-CoV-2 " relativa agli aspetti principali che riguardano la diffusione del virus sul territorio nazionale, quale sarà l'eventuale trasmissibilità, il numero delle reinfezioni e l'impatto che tutto questo avrà sulla popolazione. Attenzione perché questi dati saranno monitorati dagli organi competenti che annunceranno eventuali situazioni negative soltanto in caso di necessità. Continueranno ad essere monitorate eventuali varianti del virus qualora fossero di "interesse sanitario" anche attraverso "la sorveglianza ambientale delle acque reflue, che fornisce informazioni sulla circolazione del virus e delle varianti nel territorio nazionale periodicamente pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità".

La circolare, firmata dal Direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza, e dal Direttore generale della Programmazione sanitaria, Stefano Loruzzo, conclude dicendo che tutte le analisi per il monitoraggio del virus nelle regioni e nelle province rimangono affidate "alla Cabina di

regia, costituita con decreto del Ministro della salute del 29 maggio 2020 e con i successivi decreti ministeriali che ne integrano la composizione, la cui operatività andrà regolata con successivi atti normativi".

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