Hai avuto un'infanzia traumatica? Ecco cinque sintomi per scoprirlo

Le rivelazioni dell'esperto che danno una spiegazione plausibile all'origine di alcuni segnali rilevabili nel nostro comportamento quotidiano

Hai avuto un'infanzia traumatica? Ecco cinque sintomi per scoprirlo
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Non sempre l'origine di traumi che ci portiamo dietro per tutta la vita è nota e palese, pur conservando un buon ricordo della nostra infanzia: è possibile, infatti, individuare dei chiari segnali in grado di rilevare l'esistenza di queste ferite in apparenza silenti e invisibili.

A spiegare quali sono i 5 sintomi psicologici spia di situazioni del genere è il dottor Logan Cohen, terapista specializzato in problemi matrimoniali e familiari: dietro di essi si cela spesso e volentieri un trauma da trascuratezza emotivo subito nei primi anni della nostra vita."La trascuratezza emotiva viene spesso definita il 'trauma invisibile', dal momento che i suoi effetti sono molto difficili da individuare", considera l'esperto durante un'intervista concessa al Daily Mail. Questa condizione si verifica quando in famiglia vengono a mancare il supporto emotivo, l'approvazione e l'attenzione di cui i bambini hanno bisogno durante il periodo della formazione, ovvero dalla nascita fino a circa 8 anni.

La difficoltà a parlare di sé o a far valere i propri diritti è uno dei cinque chiari segnali: i bimbi che sono stati trascurati da adulti hanno enormi problemi a esprimere le proprie idee o a esporsi per tutelarsi, anche in casi di grande necessità. "Da piccoli le nostre esigenze potrebbero essere state ignorate o negate in famiglia, per cui questa situazione crea un'associazione tra le proprie necessità e ragioni e il rischio di ferirsi", spiega il terapeuta.

Altro sintomo è quello di essere in difficoltà fino addirittura a provare imbarazzo davanti alla semplice domanda "Come stai?". "Queste persone tendono a chiudersi a riccio, spingendo gli altri a non chiedere più nulla", precisa Cohen: un atteggiamento che deriva dall'invalidazione emotiva patita dal bambino nei primi anni della vita.

Terzo segnale è rappresentata dalla "sinrome dell'impostore", meglio nota col nome di complesso d'inferiorità, diffusa tra coloro che hanno subito trascuratezza emotiva nell'infanzia. "Questi fenomeni psicologici sono caratterizzati da un'incapacità di vedere il proprio valore a causa dell'errata assillante convinzione che tutti gli altri siano in qualche modo più preparati o migliori di te", precisa l'esperto. La bassa autostima affonda anche in questo caso le radici nell'infanzia.

Altro segnale è la difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, a causa del fatto di non aver mai imparato a individuarle in modo autonomo: si tratta di un sintomo strettamente correlato al secondo punto. Se in famiglia non c'è cura o preoccupazione per le emozioni di un bambino, la conseguenza è quella di insegnargli a non condividerle per evitare rispostre negative.

Ultimo segnale è la solitudine e l'incapacità di connettersi con gli altri. "Gli adulti che hanno subito negligenza durante l'infanzia optano spesso per l'isolamento e la reclusione, anche durante gli eventi sociali", spiega Cohen.

"Se i tentativi di un bambino di legare e formare relazioni positive con i propri familiari vengono respinti, ciò può portare a paure durature di rifiuto e problemi di fiducia". La paura di dolore, tradimento e abbandono spinge quindi anche in età adulta a chiudersi a riccio e isolarsi.

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