L'invecchiamento cutaneo è un cambiamento fisiologico inevitabile. Si tratta di un meccanismo molto complesso provocato sia da fattori genetici che da fattori metabolici. Circa il 5% dell'ossigeno consumato nella pelle viene trasformato in radicali liberi da quello che prende anche il nome di cronoinvecchiamento.
Con il trascorrere del tempo i radicali liberi attaccano alcune cellule della cute (cheratinociti, fibroblasti) e ne riducono il numero e la funzionalità. Il turnover cellulare così rallenta e di conseguenza diminuisce per poi cessare la produzione di collagene. Esistono due tipi di invecchiamento cutaneo:
- Intrinseco: dipende da fattori genetici;
- Estrinseco: dipende da fattori esterni o ambientali.
Le cause dell'invecchiamento cutaneo
Come già detto l'invecchiamento cutaneo può dipendere da cause naturali e non. Le prime sono la conseguenza della diminuita presenza di sostanze indispensabili per l'elasticità e la tonicità della pelle. Tra queste figurano il collagene, l'elastina e la melanina. Tra i fattori esterni da non sottovalutare vi sono:
- L'inquinamento;
- L'esposizione ai raggi solari;
- Il fumo di sigaretta;
- L'alimentazione scorretta;
- Lo stress;
- L'abuso di alcolici.
L'invecchiamento cutaneo e la proteina IL-17
Un team di scienziati dell'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB Barcellona), in collaborazione con il Centro nazionale di analisi genomica (CNAG) ha scoperto che la proteina IL-17 svolge un ruolo centrale nell'invecchiamento cutaneo. Lo studio, condotto da Guiomar Solanas, da Salvador Aznar Benitah e da Holger Heyn, è stato pubblicato su Nature Aging.
«I nostri risultati - hanno affermato i ricercatori - mostrano il chiaro coinvolgimento di IL-17. Abbiamo osservato che il blocco della funzione di questa proteina rallenta la comparsa di varie carenze associate all'invecchiamento cutaneo. La scoperta in questione apre nuove possibilità di trattamento e facilita il recupero della pelle dopo un intervento chirurgico, ad esempio».
Il sequenziamento di singole cellule ha consentito agli studiosi di approfondire la complessità e le tipologie degli strati cellulari che formano la cute e di comprendere come questi cambiano nel corso della vita. In particolare sono state individuate non solo differenze nella composizione della pelle invecchiata, ma anche modifiche negli stati di attività cellulare. Nello specifico le cellule immunitarie hanno mostrato specifici profili legati all'età.
Cellule immunitarie, infiammazione e invecchiamento
Oltre a un'ampia varietà di cellule epiteliali, cellule del follicolo pilifero e altri componenti, la cute ospita anche cellule immunitarie. Esse svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione delle infezioni e nella protezione da diversi danni. Lo studio in questione ha descritto come, durante l'invecchiamento, la presenza di alcune di queste cellule immunitarie (cellule T gamma delta, cellule linfoidi innate, cellule T CDA+) aumenti significativamente nella pelle.
Le stesse cellule iniziano altresì ad esprimere livelli molto elevati della citochina pro-infiammatoria IL-17. Precedenti studi hanno sottolineato che IL-17 è correlata ad alcune malattie autoimmuni cutanee, come la psoriasi. Il team ha analizzato la risposta di vari aspetti al blocco dell'attività di IL-17, tra cui la crescita del follicolo pilifero, la perdita di acqua transepidermica, la guarigione delle ferite e i marcatori genetici dell'invecchiamento.
Questi quattro parametri hanno mostrato un miglioramento dopo un trattamento adeguato, ovvero un'inibizione temporanea di IL-17.
La proteina, infatti, non può essere bloccata permanentemente poiché è essenziale per alcune funzioni vitali dell'organismo. Si pensi, ad esempio, alla difesa contro i microbi e alla guarigione delle ferite. Gli scienziati sono sulla buona strada ma ora sono necessari ulteriori approfondimenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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