Come superare il dolore cronico partendo dalla bocca

Nel convegno “Scienza nel sociale” ad Aversa (Caserta) sono state esaminate problematiche che attraversano i confini di diverse specializzazioni mediche, come la cervicalgia e la cefalea muscolo-tensiva

Come superare il dolore cronico partendo dalla bocca
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La bocca non deve essere considerata solo in termini odontoiatrici, ma come un organo complesso che può influire significativamente su altre condizioni mediche. Il lavoro degli esperti del settore dimostra come la visione e l’approccio interdisciplinare tra specialisti possa migliorare la diagnosi e la terapia del dolore cronico, offrendo ai pazienti soluzioni più efficaci per il loro benessere e la loro salute.

Il convegno medico

Si è discusso di questo particolare aspetto scientifico nel corso della VI edizione del convegno “Scienza nel sociale” che si è tenuto sabato 1 giugno 2024 nella sala Guitmondo del Seminario vescovile di Aversa, in provincia di Caserta. A partecipare all’incontro, organizzato dal medico chirurgo e odontoiatra Arturo Arcella, specialista in gnatoposturologia e ortognatodonzia clinica, sono stati: il professore Aldo Bruno Giannì, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano e direttore della Struttura Complessa di Chirurgia maxillo facciale e odontostomatologia IRCCS ospedale policlinico Milano; il dottor Alberto Coppola, specialista in ortopedia e traumatologia, chirurgia della mano e chirurgia protesica di anca e ginocchio; il dottor Gennaro Barbato, specialista in neurologia ed esperto in malattie neurologiche cronico degenerative.

L’intervento del professore Giannì

Ha introdotto i lavori il professore Ermanno Bocchini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca giuridica nella società dell’Informazione, mentre a moderare l’evento è stata la giornalista Anna Spena. "L'approccio multidisciplinare nella diagnosi e nella gestione del paziente - ha affermato il professore Giannì - è l'elemento più importante su cui si fonde il rapporto, ormai consolidato da anni, tra me e il dottor Arcella. A lui vanno i ringraziamenti di tutti noi per aver messo in piedi un evento di comunicazione così efficace, che cresce in occasione di ogni nuova edizione. Risulta fondamentale portare a conoscenza di un pubblico vasto le peculiarità del nostro lavoro che coniugano la scienza con il sociale garantendo benessere e soluzioni valide per i pazienti".

Arcella e Giannì
Da sinistra, il professore Giannì e il dottor Arcella

Scienza e sociale a braccetto

Il convegno scientifico ha come sottotitolo: “Approccio multidisciplinare nella gestione del dolore cronico: il ruolo del sistema stomatognatico”. In termini pratici, il dottor Arcella, che da anni ha coniugato scienza e sociale per il benessere del paziente, ha come obiettivi quelli di promuovere il dialogo tra specialisti provenienti da diverse aree della medicina e di informare il comune cittadino di un possibile approccio in chiave multidisciplinare nel trattamento del dolore cronico.

L’approccio per trattare il dolore cronico

Nel corso dell’incontro sono state infatti esaminate, in un approccio olistico, problematiche che attraversano i confini di diverse specializzazioni mediche, come la cervicalgia, la cefalea muscolo-tensiva, i disturbi dell’Atm, la lombalgia, il dolore facciale idiopatico persistente, il dolore in generale e quello cronico, con particolare attenzione alle ipotesi in cui la eziopatogenesi delle stesse è da individuare nella disfunzione del sistema stomatognatico (organo bocca).

La bocca, un organo complesso

"Socialmente siamo abituati ad avere una considerazione della bocca limitata ai denti, rimanendo tradizionalmente confinati in una visione puramente odontoiatrica – ha spiegato il dottor Arcella – mentre sarebbe più giusto estendere la propria considerazione a ciò che in medicina viene chiamato sistema stomatognatico. La bocca, infatti, è un organo complesso la cui disfunzione può essere causa o concausa di problematiche mediche polispecialistiche”.

“In considerazione di ciò - ha consluso Arcella - i pazienti che, ad esempio, lamentano patologie quali cefalea miotensiva o cervicalgia dovrebbero essere valutati, oltre che dagli specialisti tradizionalmente di competenza neurologica od ortopedica,

anche dallo specialista che si occupa della fisiopatologia del sistema stomatognatico, poiché il modo non fisiologico di chiudere la bocca può essere causa o concausa delle suddette problematiche".

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