Tumore al retto: le cause, i sintomi e la prevenzione

Le diagnosi sono in aumento e, come non mai, la prevenzione è essenziale. Gli esperti a tal proposito consigliano di intervenire per tempo sui fattori di rischio modificabili

Tumore al retto: le cause, i sintomi e la prevenzione
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Dati alla mano, il tumore al retto è la più comune fra le neoplasie che colpiscono il colon retto. Ogni anno, in tutto il mondo, sono più di un milione le persone interessate dalla malattia e le diagnosi sono maggiormente frequenti nel sesso femminile. Questa patologia maligna dell'intestino crasso è la conseguenza di una proliferazione incontrollata delle cellule epiteliali della mucosa intestinale.

In tal caso si parla di adenocarcinoma. Tuttavia, seppur più raramente, il tumore al retto può essere un carcinoma squamoso, un linfoma non Hodgkin, un leiomiosarcoma o un carcinoide. Quali sono i sintomi a cui è bene prestare attenzione? E le varie strategie terapeutiche si rivelano sempre efficaci? Scopriamolo insieme.

Le cause del tumore al retto

Il tumore al retto è l'esito di una serie di mutazioni genetiche riguardanti le cellule della mucosa intestinale che si accumulano nel tempo. La causa precisa di queste anomalie non è purtroppo ancora chiara. La scienza ha però individuato una serie di fattori di rischio che predispongono alla comparsa della neoplasia.

Tra questi figurano innanzitutto la familiarità alla patologia e ad altre condizioni particolari, come la sindrome di Lynch 2 e la poliposi adenomatosa. Attenzione anche alle malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn) e all'età avanzata.

Per quanto riguarda lo stile di vita è certamente deleteria un'alimentazione poco sana caratterizzata dal consumo eccessivo di carne rossa, di cibi fritti e grassi a scapito di frutta e verdura, le principali fonti di fibre. Devono, infine, destare preoccupazione la sedentarietà, l'obesità, il fumo di sigaretta e l'abuso di alcol.

I sintomi e le conseguenze del tumore al retto

Le manifestazioni del tumore al retto sono provocate dalla massa neoplastica che si infiltra lungo la parete intestinale e la occlude. Non tutti sperimentano gli stessi sintomi, questi infatti variano da paziente a paziente. Tuttavia esistono dei segni ricorrenti che, soprattutto se si protraggono per diverso tempo, non devono mai essere ignorati:

  • Presenza di sangue nelle feci
  • Sanguinamento rettale
  • Bruciore, dolore, prurito anale
  • Sensazione di corpo estraneo a livello del retto
  • Sensazione di incompleto svuotamento intestinale
  • Feci nastriformi
  • Alternanza di stitichezza e diarrea
  • Crampi addominali
  • Anemia
  • Perdita di peso.

La principale conseguenza del tumore al retto è la diffusione delle metastasi per via sanguigna e linfatica ad altri organi, in particolare al cervello, alle ossa, al fegato e ai polmoni. In questi casi la prognosi si complica.

La terapia del tumore al retto

La cura del tumore al retto deve essere necessariamente preceduta dalla stadiazione della patologia. La classificazione di Dukes individua quattro stadi di avanzamento della neoplasia:

  • Stadio A: il cancro è presente solo sulla mucosa dell'intestino
  • Stadio B: il cancro è penetrato oltre la mucosa dell'intestino
  • Stadio C: il cancro ha invaso lo strato esterno della parete intestinale e i primi linfonodi regionali
  • Stadio D: il cancro ha attaccato quasi tutti i linfonodi regionali ed ha disseminato metastasi in molti organi.

Tenendo conto di questa classificazione, si può ben comprendere che un carcinoma allo stadio iniziale A è più facilmente curabile. Sono quattro le possibili strategie terapeutiche adottabili e combinabili tra loro: la terapia chirurgica, la chemioterapia, la radioterapia e la terapia mirata, ovvero un mix di farmaci che contrastano la crescita delle cellule maligne.

La prevenzione del tumore al retto

Nessuno sa se e quando si ammalerà di tumore al retto nel corso della sua vita. Tuttavia, soprattutto se esiste una familiarità con la malattia, è indispensabile intervenire per tempo sui cosiddetti fattori di rischio modificabili che abbiamo elencato in un precedente paragrafo. Dunque vanno trattate condizioni come il sovrappeso e l'obesità, si deve seguire una dieta con pochi grassi, poca carne e ricca di fibre. Il fumo e gli alcolici sono banditi.

Inoltre il Ministero della Salute consiglia agli individui di età compresa fra i 50 e i 69 anni di eseguire ogni due anni la ricerca del sangue occulto nelle feci. In caso di positività, ci si sottopone ad una colonscopia.

Alle persone di età compresa tra i 58 e i 60 anni è altresì raccomandata la rettoscopia, un esame che, se negativo, non deve essere più effettuato. Rispetto alla colonscopia, la rettoscopia è meno fastidiosa. Possiede, infine, una capacità diagnostica migliore della ricerca del sangue occulto.

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