Alessandra Iadicicco
Non lasciatevi incantare dai bijoux che vi guardano dai due occhi di vetrina aperti sotto linsegna «Libet», in via Terraggio 21: a due passi da SantAmbrogio, a due passi dallUniversità Cattolica e, per gli irrequieti flâneur che vagano in città alla ricerca di tesori nascosti, anche a due passi dal centro. Vecchi monili tipo Scarpone e moschetto: un po ossidati ovvio, come l'attrezzatura démodé essenziale all'esercizio di L'alpinismo in camicia nera, e come le pagine ingiallite del volumetto che ne ripercorre le imprese. O gioielli più sfrontatamente risplendenti: da indossare la sera per La fiesta brava a Caracas. Classiche perle - gli Intermezzi di Cervantes - e preziosi anticati - le Antiche saghe islandesi - che mai col passare del tempo perderanno il loro smalto.
Entrate nella Libreria del Riacquisto «Libet»: nuova nuova (ha aperto da un paio di settimane) e piena di libri usati. Riacquistati, appunto. Non dagli antiquari, né alle case daste per bibliofili, né dai magazzini dei remainders. Semplicemente da chi i libri li usa, li consuma e li fa girare. Spesso a favore dellaggiornamento degli scaffali, il riordino, il ricambio. Sempre a favore di scambi proficui. Il laico destinatario del volume Rizzoli su I mistici del Due e Trecento - con data 1935 nel colophon e l'affettuosa dedica di un amico sul frontespizio - per esempio, lo ha abbandonato ancora intonso a più ferventi lettori di Angela da Foligno, Jacopo Passavanti e Jacopone da Todi. Avrebbe potuto, in vece, raccogliere qualcuna delle Citazioni del presidente Mao Tse-Tung (rosso libretto Feltrinelli d'annata). Ma i due volumi sono entrambi ancora - per poco, si teme - in vendita sui banconi della libreria. E se, nascosto tra Bontempelli e Bromfield c'è Il codice da Vinci di Dan Brown, dovessimo sceglierci un falso opteremmo per l'Esopo toscano composto sulla falsariga del favolista greco dai «Frati e mercanti trecenteschi».
Ma non lasciatevi condizionare: seguite il vostro gusto e cedete con buona coscienza alle tentazioni di tanto bendiddio. «Libet» non è un luogo di perdizione. Da perdere, più che il denaro - i prezzi sono molto contenuti, dimezzati per i titoli più recenti -, ci sarà forse il vostro tempo: ma spendetelo generosamente fino alla chiusura delle ore 19. E affinché voi stessi non vi perdiate, ecco una mappa d'orientamento.
Giù, nel seminterrato, ci sono: letteratura, poesia, teatro, cinema, musica (copioni drammatici, libretti d'opera, partiture musicali, biografie di dive e star); i Millenni Einaudi, i Classici Utet: scrigni di capolavori intramontati Le Meduse Mondadori, gli esemplari All'insegna del pesce d'oro: meraviglie da fondali inabissati. E poi ricognizioni del mondo sommerso e di tutte le terre emerse: la grande letteratura di viaggio. Esplorazioni del regno vivente e degli spettacoli della natura: I fiori nella casa, I funghi del bosco, i coleotteri, le farfalle, l'erbe e le spezie sparse tra i fornelli... Al piano terra si allargano invece i campi più colti: storia e filosofia, religioni e psicologia, simboli antichi e leggende dall'Oriente, classicità greche e latine d'Occidente.
Al piano sopra, infine: l'arte, la moda e i fumetti, l'arredamento, il costume e il design. È lo spazio più domestico, il più familiare: quello dove, tra gli abiti e i mobili, i Lari e i Penati, il cuore di Milano batte più caldo. Qui c'è tutta la storia della città (in tomi Treccani) e il catalogo della Biblioteca Meneghina.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.