Benzema e la cabala: trema la Real Spagna

Francia mai battuta in partite ufficiali. Il bomber di Madrid vuol segnare Invece Del Bosque pensa al tedesco Löw e lo consiglia alle grandi di casa

Benzema e la cabala: trema la Real Spagna

Quando martedì scorso Ibrahimovic ha affondato la Francia a Kiev, la Spagna avrà iniziato a fare gli scongiuri. Sì, perchè la nazionale più titolata degli ultimi anni ha nei galletti la sua bestia nera. I campioni del mondo e d’Europa in carica non hanno infatti mai battuto la Francia nelle sfide ufficiali: un solo pareggio in sei occasioni importanti (quell’1-1 di Leeds nell’Europeo inglese del 1996) e cinque ko, l’ultimo proprio nel quarto di finale di Euro 2000 a Bruges (2-1 con un rigore sbagliato da Raul sui titoli di coda).

«La cabala non conta nulla, le statistiche possono cambiare in un attimo», dice il portiere spagnolo Casillas convinto che la nazionale possa sfatare la maledizione dei Blues come accadde nel 2008 con l’Italia - sempre nei quarti - prima del trionfo finale. «È una sfida che mi piace e ci stimola, anche se non voglio vedere quest’attitudine molto spagnola di non preoccuparsi», così il ct Del Bosque che non lesina elogi al collega tedesco Löw («non sfigurerebbe al Real o al Barcellona...») e della partita con la Francia teme forse più la lunga trasferta - 1500 chilometri il viaggio del charter da Danzica a Donetsk - e il cambio di temperatura (dai 18 gradi polacchi ai 30 della città ucraina).
In Spagna si vive la sfida come un’opportunità da non sprecare per prendersi una rivincita sportiva e mediatica sui cugini francesi. «Abbiate fiducia in noi, le Furie Rosse hanno ancora fame di vittorie», il messaggio rassicurante di Iniesta, ancora l’uomo leader della Roja in questa prima parte dell’Europeo. Un messaggio che vuole esorcizzare una paura «storica» che in realtà si respira soprattutto tra i tifosi.

Gli avversari sperano invece in una rinascita di Karim Benzema per mandare ko i campioni. L’attaccante del Real Madrid e bomber dei transalpini è ancora all’asciutto - nonostante 17 tiri tentati -. Quale migliore occasione per sbloccarsi visto che trovare di fronte diversi compagni di squadra del gruppo di Mourinho? Il digiuno di reti lo accompagna fin dalla prima avventura in un’importante competizione internazionale - quell’infasuto Europeo del 2008 quandò segnò un gol in 3 partite -. Benzema sperava in una finale con la Spagna («la squadra da battere»), ma la sfida è arrivata molto prima. E potrebbe essere l’ultima chiamata per lui e per i Galletti di Blanc.

Il ct deve fare i conti con un gruppo spaccato dalla brutta prestazione con la Svezia (senatori contro giovani come nel Mondiale 2010, con l’attacco di Ribery e Diarra a Nasri, accusato di egoismo), con la disabitudine negli ultimi tempi per la nazionale francese a partite a eliminazione diretta e con la grave assenza in difesa di Mexes squalificato. «Le statistiche sono a nostro favore, speriamo che siano confermate per altri due o tre giorni», scherza Blanc.

Poi, più serio: «È ovvio che sarà la Spagna a fare la gara e noi dovremo adattarci al loro gioco per la maggior parte del tempo, ma avendo anche la capacità di sviluppare il nostro quando ci sarà possibile, sfruttando tutte le possibili occasioni». Perchè la Francia, i cui giocatori della rosa sono quasi tutti nel taccuino delle società di tutta Europa, vuole sorprendere e tornare grande.

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