Berlusconi: dai pm di sinistra attacchi infondati E sul Pdl "Darò battaglia a chi vuole sfasciarlo"

Il premier risponde a un sostenitore che gli aveva posto una domanda sul sito Forzasilvio.it: "Spesso mi chiedo chi me l'ha fatto fare di occuparmi di politica, succede soprattutto quando i giudici politicizzati e la stampa mi lanciano attacchi infondati". Poi ai suoi: "Non incriniamo l'unità del Pdl"

Berlusconi: dai pm di sinistra attacchi infondati 
E sul Pdl "Darò battaglia a chi vuole sfasciarlo"

Milano - Perché continua a fare politica mentre potrebbe godersi il lusso, tutti i soldi che ha, insomma fare solo "la bella vita"? E' la classica domanda da un milione di dollari, o forse anche di più. Viene rivolta al presidente del Consiglio da un sostenitore che naviga sul sito ForzaSilvio.it. Silvio Berlusconi risponde senza troppi giri di parole. Lo fa in modo spontaneo, usando un linguaggio diretto, assai lontano dal classico "politichese" cui siamo abituati. "Tu metti il dito nella piaga - esordisce il premier -. E confesso che diverse volte anche io mi pongo la stessa domanda. Succede soprattutto quando i giudici politicizzati e la stampa che fa il tifo per la sinistra, quasi tutta, mi lanciano attacchi infondati. Attacchi che hanno il solo scopo di sommergere con le calunnie e le polemiche i risultati positivi del governo e anche della mia azione personale".

Il richiamo alle origini "Non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature o da uomini legati a doppio filo a un passato fallimentare", rileva ancora Berlusconi. Le sue parole rievocano quelle della discesa in campo, nel gennaio 1994. Poi Berlusconi aggiunge: "Certo non saremo noi a tutelare i clientelismi e le oligarchie che anzi consideriamo un cancro da estirpare".

Non incrinare l'unità del Pdl Il presidente del Consiglio torna a parlare del Pdl, la sua creatura nata dall'intuizione di unificare le principali forze politiche del centrodestra. Sollecitato dalle domande dei suoi sostenitori il Cavaliere replica a chi gli chiede se si possa ancora credere in un partito come il Pdl: "Il nostro non è un partito. È un grande movimento di popolo in cui siamo tutti orgogliosi di riconoscersi e io per primo. La parola partito non mi è mai piaciuta perché indica una parte, una divisione. Il Popolo delle Libertà invece è un movimento che si rivolge a tutti". "Siamo diversi dagli altri perché siamo nati dal basso con la grande manifestazione del 2 dicembre 2006.

E la nostra gente ha scelto il nome e ha voluto che fosse guidato da un leader quale espressione di grande unità. Incrinare questa unità sarebbe un errore imperdonabile, è una prospettiva a cui mi opporrò con tutte le forze sicuro di interpretare la volontà della nostra gente", conclude Berlusconi.

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