Berlusconi: "Il voto non serve a nulla Non ci sono alternative al governo"

Il presidente del consiglio in un messaggio ai Promotori della Libertà spazza via ogni ipotesi di dimissioni e lancia un messaggio all'opposizione: "Piuttosto che occuparsi della mia poltrona, l’opposizione farebbe meglio a pensare all’interesse dell’Italia" GUARDA IL VIDEO MESSAGGIO. Poi promette: "A metà ottobre il decreto per lo sviluppo"

Berlusconi: "Il voto non serve a nulla 
Non ci sono alternative al governo"

"Nessun passo indietro" perché non c’è "nessuna alternativa a questo governo". Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà spazza via ogni ipotesi di dimissioni e lancia un messaggio all'opposizione. "In coro con alcuni giornali e qualche tv, l'opposizione chiede ossessivamente ogni giorno che io faccia un passo indietro. Vuole che il governo si dimetta, vuole che si vada alle elezioni, oppure che si formi un così detto governo tecnico. Dicono che qualsiasi soluzione andrebbe bene per loro, purché Berlusconi lasci libera la poltrona di premier. La mia risposta è molto semplice: piuttosto che occuparsi della mia poltrona, l’opposizione farebbe meglio a pensare all’interesse dell’Italia".

"Le elezioni anticipate non servirebbero a nulla: solo la sinistra, come nel 1994, è eccitata dall’illusione di poter conquistare quello che la sinistra chiama e considera il potere, e non vede l’ora di nuove elezioni", aggiunge Berlusconi definendo la richiesta della sinistra "una pretesa che definisco assurda che creerebbe solo instabilità e che aprirebbe nuovi spazi alla speculazione finanziaria".

Inoltre il Cavaliere ha dichiarato che "stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l’ultima cosa di cui l’Italia in questo momento ha bisogno. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme".

E a proposito di riforme, il premier tratta il tema della modifica delle legge elettorale e dice: "C’è un corollario della riforma delle istituzioni che riguarda la legge elettorale. È importante che l’eventuale nuovo sistema non scardini una conquista che è nostra, quella del il bipolarismo, e non svuoti la garanzia della stabilità dei governi".

Il premier lancia un monito all'unità ai moderati. "In Italia gli elettori moderati sono la maggioranza, come sempre lo sono stati nella storia, mentre le forze politiche che li rappresentano sono divise. Bisogna perciò cercare di superare queste divisioni fra le forze politiche moderate e rafforzare la grande alleanza di centrodestra, che è un'alleanza ispirata ai valori e al programma del Partito Popolare Europeo". 

"Io l'ho detto tante volte: la mia ambizione più grande è quella di consegnare, quando cesserò l`impegno politico diretto, al Paese una democrazia dell'alternanza, come vige in tutti gli altri grandi Paesi europei, e uno schieramento politico di centrodestra unito sui grandi valori del popolarismo europeo", aggiunge il Cav.

"Da alcuni giorni non mi occupo che del decreto sulla crescita, del decreto sullo sviluppo che intendiamo presentare a breve al Consiglio dei ministri. Sto consultando i miei ministri e numerosi tecnici e le altre forze della maggioranza per mettere a punto proposte efficaci in grado di ridare slancio alla nostra economia, pur tra le mille difficoltà della congiuntura mondiale. Nel frattempo stiamo anche lavorando anche alle riforme, già approvate in Consiglio dei Ministri e che sono già all’esame del Parlamento".

Il premier si dice poi sicuro che "non c’è un’alternativa al nostro governo. E gli italiani sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell’Ulivo di Prodi".

"Vi è un’urgenza a cui abbiamo il dovere di rispondere ed è quella sulle intercettazioni", sottolinea poi il premier. "Anche qui sapere che siamo quotidianamente immersi in uno scandalo del quale non riusciamo neanche più a denunciare la gravità e l’anomalia. Ma quando un cittadino alza il telefono e sente di poter essere controllato, può temere che ciò che dice al telefono e che in un paese civile e libero dovrebbe restare inviolato può vederselo su un giornale qualche giorno dopo. Questo è francamente intollerabile, questo è un sistema barbaro a cui dobbiamo mettere fine".

Intanto il Cav è volato in Russia per festeggiare il compleanno di Vladimir Putin che compie oggi 59 anni. Nel pomeriggio, in un messaggio inviato al convegno Verso un nuovo Pdl, ha ribadito: "Andiamo avanti sereni: completiamo uniti il nostro programma di riforme e portiamo il Paese fuori dalla crisi. Gli italiani ce ne riconosceranno il merito e nel 2013, ne sono sicuro, vinceremo ancora le elezioni e continueremo a governare per il bene del Paese".

Del resto "Il teatrino della politica con le chiacchiere vuote rilanciate e ampliate in maniera ossessiva da quotidiani e reti online, non ci interessa", sottolinea il premier, che ricorda di aver "più volte chiesto un contributo di idee e proposte all’opposizione, ma da loro non ci è mai venuto nulla di concreto se non insulti e aggressione". La sinistra, secondo Berlusconi, "non sa fare altro che criticare e litigare al suo interno, sempre all’insegna del pessimismo. Parlano di governo di emergenza ma in realtà sperano soprattutto nel giustizialismo mirato contro di me da una certa parte della magistratura".

Per quanto riguarda le riforme, il Cavaliere assicura che "entro la metà di ottobre presenteremo il decreto sviluppo che opererà con misure

concrete ed efficaci nell’interesse dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Con le recenti manovre economiche abbiamo somministrato i necessari antibiotici al sistema. Ora stiamo preparando le vitamine per la crescita".

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