Bernanke: «L’economia Usa corre»

Il presidente della Fed: «Dai tassi nessuna indicazione di una possibile recessione»

da New York

L’economia americana corre e non manifesta rallentamenti: per determinare il livello neutro dei tassi d’interesse è necessario non limitarsi all’andamento dei rendimenti dei Treasury bond, ma ampliare l’analisi ad «altri importanti indicatori finanziari, quali l’andamento delle spese personali, il livello della produzione e dei prezzi».
Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve che ha raccolto il testimone da Alan Greenspan, ribadisce tutti i suoi dubbi nei confronti dell’interpretazione che vuole la curva piatta dei rendimenti, tra lungo e breve, come un preoccupante segnale di possibile recessione. Parlando nel corso di una cena in suo onore organizzata dall’Economic Club di New York, il «banchiere dei banchieri» ha osservato che l’andamento dei mercati obbligazionari «deve essere monitorato con molta attenzione, ma non può essere l’unica fonte per determinare il livello più corretto del costo del denaro». Per valutare lo stato di salute dell’economia «è necessario valutare l’andamento dei tassi ma in tandem con lo studio di una serie di altre importanti variabili finanziarie».
Le valutazioni di Bernanke, esposte di fronte al parterre d’eccezione della comunità finanziaria newyorkese, assumono maggiore importanza proprio in vista della riunione del Federal Open Market Committee (il braccio operativo e decisionale della banca centrale Usa) del 27 e 28 marzo, il primo sotto la sua guida. Il board monetario, sulla base delle previsioni più accreditate, dovrebbe proseguire la strategia restrittiva avviata a giugno 2004 da Greenspan e portata avanti con 14 rialzi consecutivi, tutti da 25 punti base, con i Fed Fund passari dall’1 al 4,5% attuale. Il costo del denaro potrebbe per gli esperti salire al 4,75% a fine marzo e al 5% a maggio, livello considerato dai più come neutro, come il punto capace di bilanciare bassa inflazione, crescita sostenuta e creazione di nuovi posti di lavoro. Quello che Bernanke, come il suo predecessore Greenspan, non spiega è il «conundrum», l’enigma dei rendimenti dei Treasury bond di lungo termine, in oscillazione tra il 3,75% e il 4,75%, a fronte di Fed Fund al 4,5%, creando «una curva piatta dei rendimenti».

Il quadro economico Usa, pur positivo, ha presentato di recente elementi contrastanti come la crescita del Pil nel quarto trimestre 2005 (solo l’1,6% contro il 4,1% dei tre mesi precedenti). Oppure il superindice di febbraio, in calo per la prima volta negli ultimi quattro mesi, Ieri è stata la volta dei prezzi alla produzione in flessione dell’1,4% (contro il -0,2% atteso).

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