Per il giovane Charles «sbarbarsi era unoccupazione piacevole e certamente non ardua poiché portava grosse basette rossicce che scendevano fino alla mascella». Così racconta Irving Stone nella biografia romanzata dedicata a Darwin e da poco ripubblicata da Corbaccio (Lorigine, trad. M. Giardini Ozzola, pagg. 826, euro 26,60). Stone non è solo: tra studi scientifici, biografie e pamphlet sono una trentina i titoli dedicati al naturalista, arrivati in libreria nelle ultime settimane. In prossimità del doppio anniversario (il 12 febbraio è il bicentenario della nascita; il 24 novembre il centocinquantenario de Lorigine delle specie), la Bur ha ad esempio pubblicato una nuova edizione del capolavoro del naturalista britannico per le cure di Giuliano Pancaldi (Lorigine delle specie, pagg. 564, euro 15).
Tra i supporter darwiniani, anche Piergiorgio Odifreddi: In principio era Darwin (Longanesi, pagg. 120, euro 12) è lappassionata difesa del pensiero evoluzionista, che qui si unisce ad una caustica critica del creazionismo. Eppure, le critiche mosse nei confronti del naturalista di Shrewsbury non sempre coincidono con una lettura testuale degli scritti biblici: nel suo Processo a Darwin (Piemme, pagg. 192, euro 12) Marco Respinti passa in rassegna i vizi dorigine dellevoluzionismo di cui - a suo dire - molti parlano come di una verità incrollabile quando invece può solo considerarsi come una delle ipotesi in campo.
Più radicale, il punto dosservazione delletologo Richard Dawkins, ripreso in un saggio pubblicato da Codice edizioni (V. Girotto, T. Pievani, G. Vallortigiara, Nati per credere, pagg.
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