Bimbo lasciato al supermercato «Chi lo riconosce chiami il 112»

da Torino

Lo hanno abbandonato in un carrello della spesa e parcheggiato nel reparto drogheria dell’ipermercato Carrefour di Nichelino. Maglietta a righe rosse e arancio, pantaloncini corti blu, scarpette nere, occhi azzurri e capelli corti castani, Giorgio – questo il nome che hanno deciso di dargli i carabinieri dopo averlo virtualmente adottato – ha attirato con le sue lacrime l’attenzione di alcuni clienti del centro commerciale alle porte di Torino.
Piangeva, Giorgio. Si lamentava. Urlava e si agitava. Qualcuno ha provato a cercare i suoi genitori, a lanciare appelli attraverso gli altoparlanti. Ma non c’è stato nulla da fare. Giorgio non era stato accidentalmente dimenticato, Giorgio era stato volutamente abbandonato. Sì, ma da chi? E perché? È quello che stanno cercando di capire in queste ore i carabinieri, attraverso le testimonianze di clienti e dipendenti del centro e i filmati delle telecamere a circuito chiuso. Al momento, tuttavia, né parenti né amici del piccolo si sono fatti vivi.
Giorgio non parla ancora, non ha neppure due anni. Balbetta solo qualche monosillabo. È bianco di carnagione, è italiano o forse dell’Europa dell’Est. Non reagisce agli stimoli esterni, alle parole che gli vengono rivolte da medici e infermieri. È indifferente alle frasi pronunciate in italiano, alle domande che gli vengono rivolte in altre lingue. Chi lo ha preso in cura ha provato a parlargli in inglese e in francese, in lingua romena e poi albanese. Lui non reagisce. Dall’esame delle fattezze, sembrerebbe di origine slava e dovrebbe avere circa 18 mesi. Lunedì pomeriggio qualcuno lo ha fatto sedere su un seggiolino pieghevole e lo ha sistemato all’interno di un carrello della spesa, tra confezioni di merendine e altri prodotti per l’infanzia. Poi è scappato via, si è allontanato senza dare troppo nell’occhio. Ma per quale motivo? È trascorsa circa un’ora prima che venisse lanciato l’allarme, poi sono scattate le ricerche. Intanto la polizia ha fatto circolare foto del bambino sperando che qualcuno lo riconosca e chiami il 112. I carabinieri hanno interrogato clienti e dipendenti dell’ipermercato, hanno raccolto la testimonianza della guardia giurata in servizio all’interno del centro. Poi hanno cominciato a visionare le immagini riprese dal circuito di video-sorveglianza. E si sono accorti che la telecamera collocata nel reparto in cui era stato abbandonato Giorgio non funzionava. Allora si sono concentrati sui filmati delle altre telecamere, soprattutto di quelle posizionate all’ingresso del centro commerciale. La speranza è di riuscire a cogliere il preciso istante in cui il bambino è stato trasportato all’interno dell’ipermercato. Chi c’era con lui? Una coppia o una sola persona? Chi ha voluto disfarsi di lui? Altre telecamere interne, in ogni caso, dovrebbero aver ripreso il carrello mentre veniva spinto tra gli scaffali dell’ipermercato. Anche se probabilmente ci vorranno dei giorni per esaminare tutti i filmati. Verranno disposti accertamenti tecnici sul carrello, alla ricerca di impronte digitali. E verranno pure esaminati i vestitini che Giorgio aveva addosso al momento del ritrovamento, per verificare se sono presenti tracce biologiche riconducibili a una persona adulta. Verranno controllati anche i campi nomadi più vicini all’ipermercato, anche se difficilmente il bimbo è uno zingaro. La Procura di Torino, intanto, ha aperto un fascicolo per abbandono di minore.

Giorgio, ha trascorso la notte in ospedale. Resterà almeno fino a domani al «Santa Croce», poi finirà in un centro di accoglienza per l’infanzia. Nonostante le numerose telefonate di coppie disposte a prenderlo in affidamento.

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