Aria di Inter e di derby milanese oggi in Ucraina. Un grande vecchio, Roy Hodgson, interista ad honorem e pallino di Massimo Moratti che l’ha voluto tre volte in nerazzurro, se la giocherà a Kiev con la sua Inghilterra contro la Svezia del, per ora ancora milanista, Ibrahimovic. A Donetsk invece, toccherà ad altri due ex: il ct della Francia Laurent Blanc ritroverà quell’Andrij Shevchenko che incrociò come avversario nelle stracittadine tra il ’99 e il 2001.
Strano il destino di quelli che hanno vestito il rossonerazzurro, chi ancora in campo, chi invece traslocato sulla panchina della nazione di appartenenza. E a rischiare è soprattutto Hodgson un autentico precario che la Football Association ha voluto come ct solo lo scorso primo maggio, con un contratto di 4 anni legato a come andranno questi europei. E la sfida con la Svezia di Ibra non è di quelle da prendere sottogamba: l’Inghilterra ripresenterà gli stessi undici della partita contro la Francia, mentre ci saranno cambiamenti (Elmander e Svensson) tra i gialli di Svezia che hanno anche la voglia matta di vendicare la sconfitta subita in amichevole nello scorso novembre (gol di Barry). Hodgson ancora non c’era, oggi c’è ma non sarà certo lui che riuscirà a risollevare le sorti dei Tre Leoni, battuti ed eliminati dagli svedesi a Euro ’92.
Differenti umori anche tra Ucraina e Francia: i padroni di casa vivono sulle ali dell’entusiasmo dopo la doppietta di Sheva, Laurent Blanc sente già vacillare la panchina che è sua dal luglio 2010, ma che avrebbe già voluto lasciare nove mesi dopo per le polemiche riguardanti il problema razziale in Francia. Balla dunque Hodgson, balla Blanc, stesso destino per chi ha frequentato il nerazzurro di Massimo Moratti.
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