Per il calcio avere bilanci in attivo o almeno in pareggio è un’impresa impossibile: neanche il suo club più blasonato ci riesce. E se non ce la fa il Barcellona, campione di vittorie e di incassi,figuratevi i “competitor” che si indebitano vertiginosamente pur di contrastare la supremazia di Messi e compagni. La società blaugrana è riuscita a chiudere in passivo di 9,3 milioni l’ultimo esercizio nonostante l’incremento del fatturato (oltre 473 milioni, +14% rispetto al precedente) dovuto a un pokerissimo di motivi: le vittorie in Champions e in Liga, i proventi dell’Uefa, gli accordi commerciali, la politica di merchandising, i diritti tv. Un paio di esempi.
Nella stagione passata il Barça ha venduto un milione e 200 mila magliette, esattamente il doppio di Juventus, Inter e Milan messe assieme. Da quando la coppa dei Campioni s’è trasformata in Champions League ha incassato318milioni, ponendosi al terzo posto d’una classifica che vede in testa Manchester United e Bayern, rispettivamente con 400 e 347 milioni. Numeri da capogiro. Eppure il saldo è in rosso. In occasione della presentazione dell’ultimobilancio, il vicepresidente dell’Area Finanza, Javier Faus s’è quasi scusato di come si presentassero le finanze: «Stiamo seguendo una politica di austerità perché l’indebitamento è ancora troppo alto. Non possiamo rilassarci di fronte a una situazione così delicata. Un debitoattornoai200milionidieurosarebbequasiideale, mai 364 milioni attuali non ci permettono di stare tranquilli. Dobbiamo ridurre i costi ». Ma l’impresa non sarà facile in seguito agli acquisti di Fabregas e Sanchez (80 milioni in due) e all’entità degli stipendi (180 milioni all’incirca), appena attenuata dalla promozione in prima squadra di quattro giocatori provenienti dalla Cantera, il settore giovanile più rinomato d’Europa. Ma c’è anche chi sta peggio perché, in base alla classifica dei club più indebitati del 2010, Manchester United, Chelsea, Valencia, Liverpoole Real Madrid stanno peggio.
Alla fine della stagione in corso la società catalana si augura di presentare un fatturato record di 500 milioni e di chiudere l’esercizio con un utile di 20 milioni, davvero poco in relazione alle entrate, il 4%, a patto che la squadra, oltre ad aver raggiunto i quarti di Champions League, vinca di nuovo la Liga con il permesso di Mourinho. Altrimenti sarà già tanto finire in pareggio. Se la nostra Serie A ha la spia dei bilanci in rosso fisso e se la Premier League sarebbe già fallita senza l’intervento di capitali stranieri,la Liga non sta meglio. Anzi.
I maggiori club iberici devono al fisco 489 milioni, come s’è appreso da fonte governativa dopo l’interrogazione presentata da una deputata di Izquierda Unita, Caridad Garcia. Non sta bene neppure la Segunda Division, indebitata con l’erario per 184 milioni. «Una situazione intollerabile sul piano sociale», è stato detto in Parlamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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