Gentile Direttore Feltri,
cosa ne pensa del Presidente Mattarella? In questi giorni viene esaltato dai media che ne celebrano i dieci anni al Colle, un record. Tuttavia quest'uomo avrà qualche difetto, oppure, sebbene ne abbia, non possiamo parlarne? Vorrei capire, ad esempio, perché Mattarella non si pronuncia mai sullo scontro in atto tra il governo e la magistratura. Eppure basterebbe poco per sedare gli animi, anche soltanto una sua autorevole parola. E ce ne sarebbe bisogno.
Francesco Silvestrin
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Caro Francesco,
il presidente Mattarella tace poiché non sa cosa dire e, se fossi al suo posto, penso che riscontrerei il medesimo imbarazzo e che adotterei la medesima linea, che mi risulta essere peraltro la più intelligente e ponderata. Non condivido la sua scelta, eppure la comprendo, in quanto qualsiasi cosa adesso egli dicesse, verrebbe strumentalizzata dalle parti e funzionerebbe come benzina sul fuoco. In qualità di Capo dello Stato, Mattarella cerca di contenere uno scontro che è in questi giorni ai massimi livelli storici di aggressività, ricordo infatti che mezzo esecutivo è stato iscritto nel registro degli indagati per avere legittimamente esercitato la funzione esecutiva di salvaguardia della sicurezza, rimpatriando un criminale che era stato scarcerato, scarcerato da chi? Dai giudici della Corte d'Appello di Roma. Ricordo altresì che ancora una volta la magistratura ha ostacolato, anzi impedito, l'applicazione di misure volte alla gestione del fenomeno della immigrazione clandestina, imponendo all'Italia di accogliere altri 43 migranti illegali che avrebbero dovuto essere rimpatriati partendo dall'Albania. Ricordo poi la protesta dei magistrati contro la riforma che prevede la divisione delle carriere. Mattarella è anche presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, oltre che presidente della Repubblica, quindi in tanti si aspettano che egli dia una bella strigliata alle toghe, che le rimetta in riga, invitandole a rispettare il principio costituzionale della divisione dei poteri, che a tanti risulta calpestato a causa di una ingerenza sempre più feroce e impositiva dei giudici nelle decisioni politiche, cosa che consegna alla collettività l'idea e la percezione che le toghe, animate da una presunta superiorità morale, ambiscano quasi a sostituirsi ad un potere politico che mal digeriscono per questioni ideologiche. Ebbene, io credo che scelta più saggia è quella di restare zitto, ossia di non intervenire pubblicamente, bensì di agire dietro le quinte allo scopo di favorire un abbassamento generale dei toni. Mattarella rappresenta equilibrio, pacatezza, moderazione. E la sua autorevolezza deriva anche da codeste doti, di cui egli ha dato ampiamente prova in questi anni, tanto da essere confermato Presidente a larga maggioranza. Cosa che credo abbia vissuto come una scocciatura, parliamoci chiaro. Egli era pronto a tornare nella sua bella Sicilia, per dedicarsi ad una esistenza senza pesi, impegni, doveri, obblighi istituzionali, beghe di palazzo che sembrano beghe di cortile, non attendeva altro che liberarsi del fardello anche fisico del protocollo che il suo ruolo comporta. Ma è rimasto fregato. Lasciamolo in pace, apprezziamone la saggezza, la pazienza, lo spirito di sopportazione.
Che rottura di palle è fare il presidente della Repubblica! Farlo addirittura per dieci anni poi direi che è una prova di coraggio e di resistenza senza precedenti. Io, a Mattarella, gli darei una medaglia.
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