Bnl: Isvap rinvia Unipol all’esame di Fazio

Nessuna decisione ma solo un «parere». Ora il prospetto andrà comunque integrato

Bnl: Isvap rinvia Unipol all’esame di Fazio

Marcello Zacché

da Milano

La palla della partita Unipol-Bnl torna a Bankitalia. L’Isvap, Authority che vigila sulle assicurazioni, ha ieri concluso l’esame della pratica e il presidente, Giancarlo Giannini, ha espresso il suo parere. Una valutazione sui contenuti assicurativi e sull’articolazione dell’operazione, ma non un giudizio sintetico tipo sì o no. Rinviando a via Nazionale l’ardua sentenza sulla stabilità del conglomerato finanziario.
In questo modo Isvap ha rimesso le castagne sul fuoco di Palazzo Koch. Dal suo punto di vista non poteva fare diversamente: l’aspetto su cui l’autorità era chiamata a esprimersi era quello dell’acquisizione del 50% di Bnl Vita, il cui «ok» è stato dato nei giorni scorsi. Sul resto non c’era obbligo di sbilanciarsi: l’Opa può essere autorizzata solo da Bankitalia. Né si può addebitare a Giannini una responsabilità tecnica o politica (visto che sull’operazione non sono mancate le polemiche). Tutto dipende ora da Banca d’Italia e dal suo governatore, Antonio Fazio.
L’istituto centrale aveva aperto il dossier prima di Ferragosto, per poi sospendere i 30 giorni di tempo previsti per trasmettere il tutto a Giannini. Da allora dovevano passare 60 giorni. Ne sono passati più di 100 e ne mancano ancora 25 che spettano a Bankitalia. Ma anche questi 25 potrebbero dilatarsi ulteriormente: basta che l’autorità bancaria chieda nuovi documenti a Unipol per sospendere di nuovo i tempi, come in una partita di basket. La stessa autorizzazione, a questo punto, non può essere data per scontata: basta pensare ai profondi cambiamenti nel «clima istituzionale» di questi ultimi 100 giorni.
Stando così le cose, è impossibile ipotizzare tempi certi. Ma diventa ben difficile pensare che l’Opa venga lanciata entro l’anno. Questa tempistica, che sta tanto a cuore al dominus di Unipol, Giovanni Consorte, è a rischio. Per avere l’Opa nel 2005 ci vorrebbe un via libera-lampo da parte di Fazio: entro due settimane. Con un ok per il 15 dicembre Unipol riuscirebbe a stare nei tempi, visto che comunque avrà bisogno di qualche giorno per integrare il prospetto informativo di tutte le variazioni che sono intervenute (terza trimestrale, nuovi accordi con le banche acquirenti di azioni Bnl, nuovi aumenti di capitale nel gruppo, la situazione di Aurora), oltre che per concordare con la Borsa il calendario dell’Opa e lanciare la campagna pubblicitaria.
Tutte operazioni che porterebbero ragionevolmente a pensare a un lancio per il 20-21 dicembre. Se quella finestra si dovesse chiudere, la successiva sarebbe la ben sconveniente ultima settimana dell’anno. Sembra invece più ovvio aspettarsi che l’Opa slitti al 2006.

Non senza problemi, visto che il contratto di finanziamento con le banche, già rinnovato, scade il 30. E visto che, con il primo gennaio, arrivano alcune nuove norme del settore assicurativo, quali per esempio il regolamento sulle assicurazioni private.

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